Ci trovavamo a New York pochi giorni prima di natale, come dimenticare quel giorno? Le luci natalizie sommergevano la città e la rendevano ancora più magica di quanto già non sembrasse, doveva essere la settimana più felice della mia vita, ero a New York, nel periodo natalizio, con il ragazzo di cui ero innamorata da quasi un anno ormai. Quella sera lo raggiunsi dopo il suo show al Madison Square Garden, adoravo ascoltarlo cantare, nonostante tutte le urla squillanti delle fans, che giuravano di amarlo più di ogni altra cosa.  Era finito il concerto, finalmente potevo averlo un po' per me « Sei stato fantastico, riesci sempre a sorprendermi quando sali su quel palco » lui mi sorrise, era un sorriso raro e per questo sempre sincero, questo era uno dei motivi per cui amavo così tanto vederlo sorridere «grazie per sopportare tutto questo ed essere sempre così paziente, so che non è facile, non lo è neanche per me. »

Da un po' di tempo sembrava quasi gli pesasse avere così tanto successo, si comportava come se le sue fans gli dessero fastidio, proprio mentre camminavamo verso una festa privata una fan si avvicinò  « oddio sssei Liam? dei One Direction? »  « già, in persona, fantastico no? » odiavo quando rispondeva con sufficienza ai propri fans, gli diedi una gomitata  «mi chiedevo se mi potessi fare un autografo, tra tutto il gruppo tu sei quello che preferisco »  «okay, e sarei il tuo preferito perchè... credi di conoscermi così bene? » gli occhi di quella si riempirono di lacrime in meno di un secondo e prendendo l'autografo scappò via
«perchè l'hai fatto? » alzo le spalle  e mise le mani nelle tasche della giacca «di cosa stai parlando? » « sai di cosa sto parlando, perchè tenti di distruggere ogni cosa che potrebbe portarti felicità?» ancora una volta fece spallucce , si mise le cuffie nelle orecchie e si allontanò, senza di me.
Con una fitta al cuore tornai nella mia stanza d'hotel, pronta a partire quella sera stessa per tornare a Londra, non volevo stare in quella città, per nulla al mondo sarei rimasta un altro minuto. Controllai gli orari degli aerei e vidi che ce n'era uno proprio quella sera, mi sbrigai a preparare tutte  le valige, chiamai un taxi e mi feci portare all'aeroporto, a lui lasciai solo una lettera:

Ti amato con ogni fibra del mio corpo
continuo ad amarti come non ho mai amato nessun altro
ma sei riuscito a rovniare anche questo. 
fantastico no?
 

Arrivai all'aeroporto e scoprii che mancavano ancora trenta minuti alla partenza, imbarcai subito i bagagli e mi sedetti, soffiai sulle mie mani per scaldarle, oramai non sentivo più i piedi, poggiai la testa allo schienale della sedia su cui ero seduta, mi addormentai, poco dopo sentii urlare «Danielle! »  pensai di avere perso l'aereo, non potevo averlo perso non volevo rimanere in quella città un minuto di più aprii gli occhi e lo vidi, le lacrime che scendevano lungo il suo viso angelico «cosa ci fai qui? » ero scioccata dal fatto che si fosse presentato lì, dentro di me  l'avevo già perdonato per ogni cosa ma feci finta di essere indifferente « ho bisogno di essere salvato da te, questa notte»
 si chinò e mi diede un tenero bacio sulle labbra, avevo perso l'aereo, i bagagli, ma non mi importava, dovevo salvarlo.