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Mulan è seduta in un angolo del campo d’allenamento, con le gambe strette contro il petto.
Devono essere le due, al  massimo le due e mezza del pomeriggio.
Tutti i giorni, appena finita la sua razione di riso,si ritira lì. Per riflettere, per riposarsi e per stare lontana almeno per un po’ dal baccano infernale che riesce  a provocare una mandria di uomini  in assenza di distrazioni quali donne o giochi.
Chiude gli occhi, stanca. Gli allenamenti sono duri, e oggi è particolarmente spossata a causa del ciclo: dolorose fitte le colpiscono il basso ventre a intervalli regolari .
Le palpebre si fanno sempre più pesanti…
“Io so qual è il mio posto! È ora che impari qual è il tuo!”. Si riscuote all’istante. Questa frase l’avrà risentita nella sua mente almeno un centinaio di volte, ma non la ferisce più come un tempo. La lascia perplessa.
Possibile che il suo posto sia lì? Nell’Esercito Cinese?
Prendere a calci in faccia uomini grandi il doppio di lei non sembra esattamente ciò che i suoi genitori avrebbero voluto per il suo bene.
Eppure, dopo le prime settimane, è riuscita a tirare fuori il meglio di se. Si è adattata con una disinvoltura sorprendente. Ha dovuto sudare, sì. Ma alla fine ce l’ha fatta. Ha reso fiero di lei Shang.
Shang.
 lo sa, sta tirando troppo la corda. Prima o poi scoprirà la verità. A quel punto, potrà decidere se ucciderla, o se prima portarla al palazzo Imperiale per un’umiliazione pubblica. Tanto poi, verrebbe uccisa comunque.
Ma è più forte di lei. Non riesce a smettere di guardarlo, o di ascoltare la sua voce con un trasporto per nulla adatto al tipo di situazione.
Essendo Shang un giovane uomo particolarmente attraente ... è altero, rigido, ligio al suo compito di buon comandante. Ma Mulan sa che è dentro di lui vi è un’anima gentile, dolce addirittura. Lo riesce a capire, nota le sue insicurezze di ragazzo, che nasconde con durezza. Lo vede, quando gli parla, lo vede orgoglioso di lei… no, -si corregge mentalmente-, di Ping.
E questo le fa male. Vorrebbe che lui la guardasse come Mulan. Come una donna. Che la considerasse una donna. Una volta ha anche pensato di  dirglielo, di rivelargli il suo segreto. Sorride, ripensando alla sua ingenuità.
Lei non è e non sarà mai ne Mulan la sposa ne Ping il soldato. Lei vuole essere Mulan il soldato. Ma sa benissimo che non può.
In quel momento Shang esce dalla tenda-refettorio. E’a torso nudo, e terge il sudore della fronte proprio con la maglia che si è tolto. Anche lui sembra molto stanco.
Lei si rannicchia su se stessa, sperando che lui non la noti. Ma no, invece, lui l’ha già vista. Le si avvicina, e un’espressione strana -preoccupata?- gli si dipinge sul volto.
-Ping? Stai bene?-.
“Chiamami Mulan! Il mio nome è Mulan” urla il cuore della ragazza.
-Io…sì, capitano. Sono solo stanco-.
-Oh… bene. Tra poco ricominciamo. Cerca di riposare-.
Mulan annuisce, cercando di sorridere.
Il suo cuore, ancora attivo in una silenziosa protesta, cessa di battere. Shang le sta sorridendo a sua volta, con un sorriso dolce e gli occhi colmi di un calore che la confortano.
Guarda il ragazzo allontanarsi con una morsa di disperazione che le attanaglia il petto. Vorrebbe scagliarsi contro di lui, aggrapparsi alla sua schiena perfetta e urlare, e piangere, e essere abbracciata e amata. Vorrebbe essere amata da lui.
Ma sa che questo non potrà mai accadere.


*angolo autrice*
Ciao a tutti! avendo rivisto per la trilionesima volte almeno Mulan (alla tv,questa volta), ho deciso di scrivere una minuscola raccolta di Missing Moments (questa è la prima, ne farò un altro paio se vi piacerà) per rendere un degno omaggio al mio cartone preferito. Amo Mulan, amo Shang, amo i loro conflitti interiori. :)
Spero vi sia piaciuta.
PS. so che potrebbe sembrare un po' depressa la Mulan che descrivo io, ma di sicuro non deve essere sempre stato uno spasso avere le proprie cose mentre cerchi disperatamente di tenere il passo con gli allenamenti (che già sono abbastanza faticosi anche quando non hai il ciclo) e nel frattempo preghi di non venir sgamata se no sono cazzi amari.
Adieau, Lules