Plick.
 
Un rumore sordo echeggiava in tutta la stanza.
Io avanzavo imperterrita e sicura di me.
 
Plick.
 
Un’altra piccola goccia di me era caduta sul marmo freddo della navata, lo strascico del mio vestito bianco si era sporcato, ma questo a quanto pareva non intaccava la purezza del mio essere.
 
Pilck.
 
Finalmente ero arrivata, l’altare si mostrava ai miei occhi in tutta la sua imponenza. Sul punto più altro si trovava la coppa dei guardiani, dove nell’arco dei secoli a ogni notte di luna piena dopo la morte di un guardiano il prescelto della congrega doveva far cadere una goccia del suo sangue puro, mai toccato dal alcun tipo di creatura della notte.
Quella volta toccò a me, mi era stato procurato un piccolo foro sull’arteria del polso, le dame nere mi avevano preparato per quel momento già due ore prima, un vestito a bustino del colore della purezza mi era stato infilato dalla testa, la lunga coda mi seguiva in ogni mio passo, salii i dieci gradini che mi separavano dalla coppa e iniziai a pronunciare il giuramento…
 
‘’Io sono Notte la centotrentaduesima guardiana, proteggerò il mio mondo dai mostri della Natura, sarò fedele a ogni principio che mi è stato insegnato e giuro di non peccarmi mai con il sangue di qualunque creatura oscura.’’
 
Pronunciate quelle parole strinsi la mano in un pugno e una goccia di sangue cadde nel liquido presente nella coppa creando delle impercettibili onde, a quel punto una luce invase tutto il tempio e nel giro di qualche secondo tutto torno alla normalità.
Ero appena stata proclamata la nuova guardiana, una vita colma di morte mi aspettava, il mio destino era quello di servire i miei avi nella lotta contro il male.
Fermandomi sul terzo gradino alzai lo sguardo verso tutti i maestri del tempio che d’un tratto si inchinarono alla mia figura.
Quella  era la sensazione più strana avessi mai avuto, ogni uomo che mi aveva curato in quegli ultimi diciassette anni, ogni uomo per cui avevo provato grande ammirazione e rispetto, tutti quegli uomini per cui ogni giorno avevo prostrato sottomissione adesso si erano inchinati, mi avevano appena dato la consapevolezza che io ero diventata la loro dea.
Scesi gli ultimi gradini e avanti a me comparve una dama nera. Con lo sguardo basso mi porse la mia divisa, sul colletto del bustino nero come la cenere era impresso il mio nome ‘’Notte’’.
Afferrai la divisa e mi apprestai a raggiungere le mie stanze percorrendo il giardino del tempio sotto la luna piena.
Il silenzio faceva da tramite fra me e le creature.  Avevano preso consapevolezza che un nuovo guardiano era nato, che una nuova era stava per iniziare.

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NDA Salve a tutti, e grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di leggere questa mezza schifezzuola estrapolata da quella che inizialmente doveva essere una storia a più capitoli, ma la mia pigrizia e il mio terrore di scrivere qualcosa che non stava ne in cielo ne in terra mi ha impedito di continuare.
Ringrazio anche le persone che mi hanno enormemente meravigliato recensendo questa storia.♥
Perciò nulla, lascio a voi immaginare cosa stia succedendo nel mondo Notte :)