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Autore: RC97    03/01/2012    1 recensioni
Se si rinuncia a cercare ciò che si desidera perchè si ha paura di perdere la vita o perchè non si riesce ad accettare l'idea di rimanere feriti, allora non ha alcun senso vivere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia lavò via ogni cosa: paure, rimorsi, pentimenti, rimpianti. Furono come lacrime. Lacrime di gioia per aver finalmente trovato la serenità, il cosiddetto Rakuen. Capì in quel momento che il Rakuen non era nulla di concreto, ma solamente uno stato di benessere interiore, e poteva essere "aperto" con semplici gesti: come un abbraccio carico d' affetto. Tuttavia, in un mondo come il nostro, il benessere era solo un miraggio, un ricordo lontano nel tempo. Noi lupi non avremmo mai potuto conoscerlo, vista la nostra condizione. Eravamo costretti a sentirci come invasori, pur vivendo in un mondo che in qualche modo ci apparteneva. Per questo avevamo bisogno di una guida, poco importa se creata dai nobili o cresciuta spontaneamente, ciò che veramente contava era la sua origine: il fiore della luna. Tuttavia, in quel mondo, un fiore non poteva sbocciare, segnando così anche l'esistenza di noi lupi.
Solo in quel momento riuscì a capire Darcia, arrivando quasi a compatirlo. In fondo anche lui era un lupo, prima solo nell'anima per aver perduto la sua amata, poi anche nel corpo, in cui aveva impiantato quell'occhio di lupo, sperando, un giorno, di aprire come noi le porte del Rakuen, per ritrovare la felicità.
Dopo che la trovammo, capimmo che non aveva più senso vivere come lupi, e decidemmo di abbandonare quell'aspetto, cercando di riaprire il Rakuen come persone normali, provando quell'affetto che a noi era sempre mancato.
Fu come una rinascita.
Quel giorno capì di aver trovato una famiglia, non generata da legami di sangue, ma semplicemente da compagni di viaggio che ormai sentivo come fratelli. Avevamo sofferto tanto insieme, ma in fondo se si rinuncia a cercare ciò che si desidera perchè si ha paura di perdere la vita o perchè non si riesce ad accettare l'idea di rimanere feriti, allora non ha alcun senso vivere.
Il compito di Cheza si esaurì dopo averci condotti al Rakuen, ma essa non appassì: tornò ad essere ciò che era in origine, un fiore, che la terra non conosceva più da troppo tempo, ormai.
Sentì una goccia solcarmi il viso, non so se causata da gioia o dolore, era semplicemente una lacrima.
  

  
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