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Autore: Niky93    04/01/2012    2 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia terza fanfiction e diversamente dalle altre, sarà divisa in capitoli. La storia inizia con il matrimonio tra Winry e Ed. Ma poi vi subrenterà un altro personaggio... Spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Edward quel giorno era più bello del solito, non indossava più quel completo nero con sopra la giacchetta rossa e non teneva più raccolti i suoi capelli in una lunga treccia; quel giorno era diverso, quel giorno vestiva in giacca e cravatta, il suo completo era totalmente bianco e i suoi lunghi capelli dorati gli scivolavano sulle spalle.

Era un giorno speciale quello. Si, il giorno del suo matrimonio.

 

Qualche giorno prima aveva mandato un invito a Roy, ma lui giustamente non era venuto.

Edward gli aveva spezzato il cuore, come biasimarlo.

Dopo una relazione durata due anni, Ed aveva deciso di lasciare Roy e di sposare la sua amica d’infanzia, Winry, per nascondere la sua omosessualità e questo al Colonnello non era piaciuto.

 

Winry era super eccitata per quell’evento, indossava un bellissimo vestito bianco decorato con del pizzo sulla scollatura e un velo trasparente che le ricopriva il volto.

 

Ecco, è il momento. La sposa si trova sull’altare accanto al suo futuro marito, il prete inizia la cerimonia e tutto finisce con una bellissima festa davanti al fiume: alcuni ballano e altri stanno ai tavoli con una bottiglia di Champagne in mano a rimembrare i vecchi tempi.

Mancano solo gli sposi: Winry con le scarpe in mano si trova sulla riva del fiume e sta passeggiando con Ed, mano per la mano. Stanno parlando del loro futuro, dei loro progetti, dei possibili figli che avranno ma Edward sentiva come una sensazione di disagio, si sentiva in colpa.

Era davvero questo che voleva? Vivere una vita accanto alla persona che realmente non ama ma di cui prova solo affetto?

Ormai era fatta, l’aveva sposata e non poteva più tornare indietro.

“Senti, io ho freddo. Torniamo alla festa?” – disse Winry, irrompendo così il lungo silenzio che si era creato.

“Vai pure avanti te, tesoro, io rimango ancora un po’a passeggiare, non ho voglia di tornare là. Troppa confusione.”

Detto ciò, la ragazza si rigirò e piano piano la sua sagoma scomparve del tutto.

Finalmente Edward era solo.

Si mise a sedere e tirò fuori dal taschino una boccetta contenente del Rum e cominciò a bere.

Erano già passati 30 minuti e forse sarebbe stato il caso che Ed tornasse alla festa.

Si alzò, fece per andarsene, ma si fermò di colpo.

Il suo volto si fece più cupo e provò un certo imbarazzo nel trovarsi davanti Roy Mustang.

 

Il Colonnello lo fissava intensamente e Edward si sentì tremendamente in colpa e continuò a tenere lo sguardo abbassato.

“E così alla fine ti sei sposato!”

“Già…”

“Sei proprio un bastardo! Dopo tutto quello che è successo tra noi, tu ora mi fai questo! E inoltre farai soffrire quella povera ragazza!”- urlò Roy- “Non capisci che con questo tuo comportamento farai soffrire le persone che ti stanno attorno?! E soprattutto farai del male a te stesso se continuerai a mentire.”

Edward taceva, sapeva benissimo che Roy aveva ragione ma ormai non poteva più cambiare quella situazione. Il grande passo ormai era stato fatto e di certo ora non poteva spezzare il cuore a Winry. A quel pensiero realizzò che però l’aveva appena spezzato a Roy.

Lacrime amare cominciarono a solcargli il volto.

Che cosa aveva fatto? Era nella merda, come poteva rimediare?

Si inginocchiò a terra e i suoi singhiozzi si trasformarono in un pianto liberatorio.
”Mi dispiace, mi dispiace… non avrei mai dovuto fare una cazzata del genere. Ti prego perdonami, Roy.”

L’uomo si avvicinò al ragazzo e lo accolse tra le sue braccia.

Edward per un momento si sentì al sicuro e protetto e smise di piangere.

Il suo corpo così caldo, quel suo tepore, gli ricordarono le notti passate a casa sua a far l’amore.

Edward alzò lo sguardo, incrociando quello del Colonnello e si baciarono.

Fu un bacio lungo e passionale e in pochissimi minuti si ritrovarono sdraiati sull’erba, senza indumenti a baciarsi su tutto il corpo. Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima, era tutto molto più eccitante anche perché qualcuno avrebbe potuto scoprirli.

Quando Ed tornò alla festa, era già passata un’ora e mezza e il suo completo, da bianco, era passato ad un grigio sporco.

“Che cosa ti è successo?” – gli urlò Winry raggiungendolo.

“Ah, questo…ehm… no niente, è che mi sono addormentato sull’erba e ho perso la cognizione del tempo.” – rispose Ed baciandola in fronte.

“Mi hai fatto preoccupare, pensavo fossi scappato con un’altra!” – disse la ragazza ironicamente.

Quella notte la trascorsero come una normale coppia dopo essersi sposata: facendo sesso.

 

Nei giorni seguenti Ed ripensò a quella sera in cui era stato con Roy, si sentiva confuso e inoltre il Colonnello non lo aveva richiamato. O forse lo avrebbe dovuto chiamare lui.

Si era cacciato proprio in una bella situazione. La sua testa le diceva di stare con Winry, mentre il suo cuore lo portava a Roy.

Quel giorno, a lavoro, si incontrarono.

“Allora come stai, Acciaio? Ti piace la vita matrimoniale?” – gli disse Roy con un tono leggermente ironico.

“Non c’è male” – replicò Ed.

Dopo quel breve scambio di battute, passò un’altra settimana prima che i due si ricontrassero proprio a casa del giovane alchimista, perché la moglie, ignara di tutto, aveva deciso di invitarlo a cena. Fu una serata molto imbarazzante.

“Edward caro, perché non accompagni il Colonnello a casa? Mi sembra che abbia alzato un po’ il gomito.”

E così Ed si ritrovò in auto con Roy, che appariva chiaramente ubriaco, per riportarlo a casa.

“Tua moglie è proprio una brava ragazza sai? Hai fatto bene a sposarla. Anzi, quasi quasi ci provo, dal momento che con i ragazzi non ho speranze, dovrei darmi al sesso opposto. Inoltre Winry è proprio bella, chissà com’è a let-…”

“Adesso basta!!!” lo interruppe Ed, fermandosi con l’auto - “Ho capito benissimo che cosa stai cercando di dire! Smettila! I-io non so come… come uscire da questa situazione… sono confuso… i-io vorrei stare con te… perché…perché.. io ti amo.”

Roy rimase allibito, non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione del genere.

“Perché non me l’hai mai detto prima… perché hai aspettato di sposarti per farmelo sapere?”

“ Io… avevo paura dei miei sentimenti, la nostra doveva essere solo una relazione a livello sessuale mentre ora mi sono accorto che provo molto di più che una semplice attrazione.”

Roy si slacciò la cintura e lo baciò. Il suo bacio sapeva di alcool, ma nonostante ciò, fu uno dei più belli che Edward avesse mai ricevuto.

“Perché non scappiamo?” – gli sussurrò Roy ad un orecchio.

“Ho capito che sei ubriaco, ma non pensavo fino a questo punto!”

“No, dico seriamente. Molliamo tutto e dirigiamoci verso Ovest e iniziamo una nuova vita.”

Edward non era totalmente d’accordo, non poteva di certo abbandonare Winry così di punto in bianco.

“Non credo sia una buona idea, bisogna pensare ai pro e ai contro e sicuramente questi ultimi sono in maggioranza.”

Detto ciò, Ed riaccese la macchina e arrivò a casa di Roy.

“Vuoi salire?” – gli propose il Colonnello.

“Si.”

Edward trascorse tutta la notte da lui, non curandosi di quello che avrebbe potuto pensare Winry, non vedendo il marito tornare a casa.

La mattina seguente, quando Roy si svegliò, vide il corpo nudo di Ed davanti a sé che si stava rivestendo.

“Come ai vecchi tempi!” – esclamò.

“Già, con la sola differenza che adesso sono sposato.” – rispose amaramente Edward.

Prima di uscire da casa si diedero un ultimo bacio e Ed tornò a casa, dove l’avrebbe atteso una situazione tutt’altro che piacevole.

“Tradire la propria moglie per due volte nel giro di poche settimane tra cui una il giorno del matrimonio e per di più con un uomo… faccio davvero schifo.” – pensò Ed durante il tragitto di ritorno a casa.

Quando vi arrivò vide, al di là della finestra di quella che doveva essere la sua camera, lo sguardo di Winry che prontamente chiuse le tendine.

Non era un buon segno. E come darle torto, l’aveva appena tradita e lei di certo non era una ragazza stupida.

 

“Si può sapere dove sei stato per tutta la notte?”

Silenzio. Edward continuava a tenere lo sguardo abbassato per non incrociare quello furioso di Winry. Cosa le poteva dire? Nessuna scusa avrebbe retto.

“Sto aspettando una risposta, Ed!”

“Sono stato a casa di Roy” – rispose Acciaio.

“E cosa ci facevi a casa di Roy?”- continuò lei.

“Era ubriaco e non stava bene e così ho deciso di rimanere con lui e durante la notte siamo stati in ospedale perché continuava a vomitare. Forse si è preso un intossicazione. Scusami se non ti ho avvertita, ma era tardi e non volevo svegliarti.”

Winry rimase in silenzio. In cuor suo sapeva che Edward stava mentendo, ma non volle farci caso e decise di credergli.

Lei amava Ed, con tutta se stessa. E se anche avesse avuto un’altra, alla fine sarebbe sempre ritornato a casa, da lei. E questo le bastava.

 

“Che stupido! Sono proprio un imbecille! L’avrà capito sicuramente che stavo mentendo!” - erano questi i pensieri che albergavano la mente di Edward nel tragitto verso il lavoro – “Non si può continuare così! Eh no, caro Edward Elric!”

 

Arrivò al Quartier Generale di Central City e raggiunse l’ufficio di Mustang. Vi entrò e attese l’arrivo del Colonnello, in ritardo come al solito, sul divanetto.

Dovette aspettare 35 minuti prima che si facesse vivo e quando raggiunse Ed, lo baciò.

“Colonnello! Le sembra il luogo e il momento adatto!?” – disse, arrossendo di colpo.

“Suvvia Acciaio, chissà quante volte l’avremo fatto! Com’è che ora ti sei imbarazzato così all’improvviso?”
”Beh, almeno potrebbe chiudere la porta così nessuno potrebbe vederci e inoltre sono sicuro che Winry sospetti qualcosa… di certo non si è bevuta la scusa che le ho detto stamattina.”

Roy chiudendo la porta gli rispose: “Non sono problemi miei, mio caro. E comunque dovresti dirle la verità e lasciarla.”

“Non potrei mai fare una cosa del genere! Ne soffrirebbe molto” – urlò Ed.

Roy gli si avvicinò e sussurrandogli all’orecchio disse: “E allora finiamola qui! Se non hai il coraggio di lasciarla, abbi almeno il coraggio di lasciare me. Non potrei sopportare l’idea di dividere chi amo con un’altra persona. Sono un bell’uomo, desiderato da molti e di certo non avrò difficoltà a trovare qualcuno!” – si avviò verso la porta, la aprì e fece cenno ad Ed di andarsene – “Addio, Edward Elric.” 

  
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