Attenzione: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo
Ore 9 am. Una sveglia suona in casa Lavigne. Alzatasi dal letto con fare impacciato, una ragazza si dirige verso il bagno, ancora assonnata, e fruga nel beauty alla ricerca di qualcosa.
«Avriiil!!! Dai, che è tardi!! I tuoi amici sono lì fuori che ti aspettano da dieci minuti!»
«Arrivo, mamma»
"Ma perchè deve sempre rompere?" pensa la ragazza.
Dopo essersi lavata i denti, si infila i primi vestiti che trova nell'armadio (“Ma la cravatta dov'è? Pazienza, non c'è tempo”) e si fionda giù dalle scale.
Un sorso di caffè caldo al volo, ed è pronta per uscire.
«Ah, ehm...mamma?»
«Sì, tesoro?»
«Secondo te, io potrei mai diventare un'artista?»
«Sei piena di talento...certo, in un paese piccolo come il nostro non è facile...ma magari, un giorno....ora vai. Ne riparleremo presto, promesso.»
«A più tardi, mamma!»
«Ok, ma cerca di tornare presto, per favore...Ah, Avril!! Il tuo skate!!»
La ragazza lo afferra correndo: il suo skate, il suo migliore amico, è sempre poggiato sulla ringhiera, proprio nell'entrata.
E la piccola Avril scappa via con i suoi amici.
Ormai tutto quello che sua madre può udire è un vociare lontano, ma distinto.
Questo è un giorno normalissimo per Avril Lavigne, che vive in una piccola cittadina di nome Napanee. Ha una bella famiglia, un cane, gli amici e la sua musica. Non sa che la sua vita presto cambierà, che il suo sogno si realizzerà. Ma questo per ora è tutto ciò che conta per lei. Il suo mondo è tutto lì. Non le serve altro.