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Autore: AnnyxSHINeeTH4ever    04/01/2012    5 recensioni
– Razza di deficiente guarda dove metti i piedi ogni tanto!- disse Kirsten arrabbiata alzandosi da terra con l’aiuto di Andrea e massaggiandosi il gomito. – Ehi, stai calma. Ma lo sai chi sono io?- chiese lo sconosciuto levandosi gli occhiali da sole. – Certo che lo so! Sei il chitarrista dei Tokio Hotel, ma questo non giustifica il fatto che sei un deficiente!- rispose Kirsten arrabbiata massaggiandosi ancora il gomito arrossato. Andrea raccolse la tracolla dell’amica e gliela porse con gentilezza.- Grazie Andrea, andiamocene.- disse all’amica prendendo la sua borsa. Le due si incamminarono nella folla che si era formata intorno a loro a testa alta anche se Kirsten aveva appena dato del deficiente al chitarrista più amato dalle ragazzine.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Kirsten, brutta sgualdrina dove sei finita?- Britney stava salendo le scale molto rumorosamente.”Ci risiamo: eccola che arriva!”pensò Kirsten roteando gli occhi. Britney spalancò la porta della camera di Kirsten e entrò. – Dov’è la mia limetta per unghie?- le chiese arrabbiata. – Io non c’è l’ho. Dove l’hai lasciata l’ultima volta?- le chiese pazientemente Kirsten. – Nel mio bagno!- rispose Britney come se fosse la cosa più ovvia del mondo … e infatti lo era. – Hai provato a cercarla in bagno?- le chiese Kirsten. – No … forse dovrei andare a cercare lì … Bye bye!- le disse uscendo dalla stanza, sculettando ovviamente.”Oh mamma mia! Che ore sono?” pensò guardando l’orologio a forma di stella appeso alla parete. – Sono in ritardo! Devo scappare!- disse prendendo al volo la borsa a tracolla viola che stava sul letto. Si piombò fuori dalla casa dove la aspettava la sua migliore amica Andrea. – Dai, parti: siamo in ritardo!- le disse aprendo lo sportello della BMW dell’amica e sedendosi sul sedile anteriore. – Buongiorno anche a te. Io sto bene, grazie!- disse Andrea calmissima mettendo in moto la macchina. – Oh, sì scusa! Mi sono dimenticata di salutarti, ma le due oche mi fanno diventare pazza, adesso parlo così tanto che non riesco a fermarmi, vedi? Parlo a vanvera senza un motivo specifico, solo per il gusto di farlo. Non so cosa mi stia succedendo!- disse Kirsten così velocemente che Andrea non ci capì nulla. – Ok, ho capito. Hai studiato biologia?- le chiese Andrea mentre svoltava a sinistra lasciandosi la casa di Kirsten alle spalle. – Sì. Un po’ noioso ma ho studiato- le rispose Kirsten prendendo il suo LG bianco dalla tasca per vedere se qualcuno le aveva dato uno squillo. Trovò soltanto due messaggi da parte di Barbara, la sua matrigna, dove le diceva che quando tornava a casa doveva cucinare un pranzo speciale perché avevano ospiti molto importanti e che doveva mettere in ordine tutta la casa. Che doveva fare la spesa era sottointeso. Dopo aver letto i messaggi spense il cellulare e se lo rimise in tasca. Quando arrivarono a scuola c’era una valanga di fotografi e giornalisti che assalivano un’ Audi r8. Andrea e Kirsten dovettero faticare per entrare nel cortile della scuola perché i giornalisti non facevano passare neanche una macchina. Le due amiche scesero e si incamminarono verso la loro classe. L’ora di biologia era passata e adesso c’era la ricreazione. Andrea e Kirsten si stavano dirigendo verso il cortile per respirare un po’ di aria fresca ma nel corridoio qualcuno urtò Kirsten che cadde all’indietro facendosi male al gomito. – Razza di deficiente guarda dove metti i piedi ogni tanto!- disse Kirsten arrabbiata alzandosi da terra con l’aiuto di Andrea e massaggiandosi il gomito. – Ehi, stai calma. Ma lo sai chi sono io?- chiese lo sconosciuto levandosi gli occhiali da sole. – Certo che lo so! Sei il chitarrista dei Tokio Hotel, ma questo non giustifica il fatto che sei un deficiente!- rispose Kirsten arrabbiata massaggiandosi ancora il gomito arrossato. Andrea raccolse la tracolla dell’amica e gliela porse con gentilezza.- Grazie Andrea, andiamocene.- disse all’amica prendendo la sua borsa. Le due si incamminarono nella folla che si era formata intorno a loro e Andrea si girò un attimo per guardare Bill e con grande sorpresa di lei anche lui la fissava. – Ma chi si crede di essere quello smorfioso? “Ma lo sai chi sono io?”, solo perché è Tom Kaulitz non vuol dire che può permettersi di fare quello che gli pare e piace. Pfui: ci mancherebbe altro!- disse Kirsten imitando il treccinato. – Ma è stato un incidente: sicuramente non lo ha fatto apposta, credimi.- cercò di difenderlo Andrea che prendeva le cose con calma e ottimismo. – Andrea, la verità è che te sei troppo buona con le persone. Comunque doveva stare più attento e se non ci vede deve levarsi quelli occhiali da sole e poi nella scuole non c’è il sole: doveva levarseli ecco!- disse Kirsten arrabbiata. Le ore scolastiche passarono molto velocemente per le due e così arrivò il momento di tornare a casa. – Andrea, mi dai un passaggio fino al supermercato: devo fare la spesa per le vipere? Ti prego…- chiese Kirsten supplichevole. Andrea ci pensò un po’ su e poi cedette allo sguardo da cucciolo bastonato dell’amica: - E va bene… ma mi devi un favore sia chiaro!-. - Grazieeeeeeeee, ti voglio bene!- disse Kirsten abbracciando l’amica. Kirsten appena arrivata a casa si mise a cucinare un piatto francese che aveva trovato su internet e mentre il cibo cuoceva si era messa ad apparecchiare per sette: le avevano detto che gli ospiti erano quattro e ovviamente lei non mangiava con loro. Ma ad un certo punto si bloccò: i coltelli si mettono a destra o a sinistra? Fortunatamente si ricordò che il coltello va messo a destra con la lama verso il dentro. Quando ebbe finito di apparecchiare e far cuocere il pranzo erano le 12:50, gli ospiti staranno arrivando: chissà chi sono? L’orologio segna l’una precise e gli ospiti non sono ancora arrivati. DIN DLON! Finalmente gli ospiti furono arrivati: la curiosità di Kirsten si potrà saziare. Aprì la porta ed entrarono in casa una donna bionda, un uomo abbastanza alto e dietro i gemellini più famosi del mondo. Ci voleva pure questa, accidenti! Appena Tom le passò accanto, Kirsten gli lanciò uno sguardo di sfida che a Bill non passò inosservato. In quel preciso istante scesero anche le tre vipere vestite in modo alquanto bizzarro: Barbara vestiva un vestito strettissimo da non farla respirare, Britney indossava una gonna nera molto corta, una maglietta rosa e delle scarpe tacco 12 e Nicole un vestito abbastanza corto verde acqua e delle scarpe tacco 10. Sicuramente volevano fare colpo sui gemelli. Quando tutti furono seduti Kirsten cominciò a servire il pranzo e poi andò fuori. Non si sa il perché ma Tom la seguì con la scusa di “prendere una boccata d’aria”. Quando uscì vide Kirsten seduta su un’altalena legata a un albero. Le si avvicinò, ecco il loro discorso: T: ciao K: che vuoi? T: e così tu lavori qui K: purtroppo non mi pagano T: perché? K: perché non è un lavoro questo, loro sono la mia famiglia adottiva T: la tua famiglia? K: sì la mia famiglia, che c’è oltre a non vedere non ci senti pure? T: scusa signorina non-mi-parlare! K: addio! Kirsten si alzò e andò a prendere il suo amato skateboard nero con immaggini di teschi e la scritta "T.H." a caratteri cubitali. Tom si incuriosì dalla scritta e si avvicinò.-Che vuoi ancora?- chiese Kirsten spazientita. -Allora ti piacciono i Tokio Hotel, eh?- chiese Tom di rimando indicando la scritta.- Eh? Ma sei fuori? Chi se ne frega dei Tokio Hotel! Quel T.H. vale per Tony Hawk: uno dei più grandi skates che io conosca. Tsk, Tokio Hotel!- disse con disgusto andando via sullo skateboard. Per strada Kirsten incontrò Ben, un suo compagno di scherzi, che l'aiutò a programmare uno scherzo a Lisa, la ragazza più antipatica della scuola (per la compagnia di Kirsten). Comprarono dei palloncini e li riempirono di una sostanza appiccicosa e acqua. Aspettarono che lei uscisse di casa e la battaglia iniziò. La sostanza appiccicosa andò a finire sui vestiti di Lisa che non seppe dire altro che: "Dannazzione, i miei vestiti di Dolce&Gabbana! Me la pagherai cara Kirsten!". Invece Kirsten e Ben si sbellicavano dal ridere. - Oh, che paura: sto tremando!- scherzò Kirsten facendo finta di cadere. Il giorno dopo a ricreazione. -Ehi, bambola!- disse uno da dietro a Kirsten che si fermò e poi si voltò di scatto con gli occhi colmi di rabbia. -Come mi hai chiamata?- gli chiese con finta calma. -Bambola!- ripetè lo sconosciuto con fare malizioso. Kirsten gli si avvicinò un po' velocemente e gli sferrò un pugno in pieno volto che lo fece cadere aggiungendoci:- Non azzardarti mai più a chiamarmi "bambola", capito?-. Prese da terra la borsa che gli era caduta durante lo scontro e andò a raggiungere la sua amica a testa alta: tutti dovrebbero sapere di che pasta è fatta Kirsten Hajnemann.
  
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