Non
riusciva a non pensarci.
Era
morto.
Aveva passato due terzi
della sua vita con lui e fin dall'inizio aveva capito che lui era diverso,
importante, speciale e molto, molto raro. Vegeta le era entrato nel sangue e
poi, con il passare del tempo nell'anima.
Negli anni c'erano stati
contrasti e momenti di assoluta pace, vette e abissi, albe e
tramonti.
Per
lei Vegeta era stato il suo più grande sogno, il Paradiso e l'Inferno. Avevano
dato significato, colore e profondità l'uno all'altro, ma a volte tutto ciò era
stato difficile da raggiungere.
La
tranquillità, la disponibilità, la capacità di accettarsi e l'amore erano giunti
con l'età e con il tempo. La loro relazione era stata una grossa sfida per
entrambi, avevano incarnato le rispettive peggiori paure ma alla fine erano
riusciti ad adattarsi come due tessere di un puzzle.
Nei
tanti anni che avevano passato insieme, avevano scoperto tutto l'uno dell'altro.
Il loro sentimento era stato tumultuoso ed esaltante ma entrambi avevano capito
che era estremamente raro.
Vivere senza di lui era
inimmaginabile.
Chiuse gli occhi e pronunciò
il suo nome,piano, in quella stanza dove avevano vissuto insieme. Avrebbe tanto
voluto ringraziarlo per quello che le aveva dato, per la donna che era diventata
grazie a lui. Mentre guardava fuori dalla finestra della loro camera, le parve
di vederlo allontanarsi.
Lui
potente, invincibile e libero così com'era stato in tutti gli anni in cui si
erano amati.
Lui
si girò e le sorrise,uno dei suoi sorrisi riservati solo a lei... Era inutile
dire e anche solo pensare, quanto le sarebbe mancato. Sentiva come se una parte
del suo cuore le fosse stata strappata. Sentiva il panico, che non l'aveva
ancora abbamdonata dall'annuncio che le aveva dato Goku.
Doveva essere
forte.
Vegeta se lo sarebbe
aspettato. Anche perché sapeva che Vegeta era lì con lei e ci sarebbe rimasto
per sermpre. Niente e nessuno avrebbe mai potuto portarglielo via. Doveva essere
forte lo doveva a entrambi, lo doveva al loro figlio.
-Ti
amo. - Bulma sorrise all'immagine di Vegeta che scompariva e chiuse gli occhi.
Voleva riposare e non vedeva l'ora di
sognarlo.
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