The only one.

"Prima di tornare dentro voglio che tu sappia che...tra tutte le persone a me più care,Mozzie,e persino Kate...tu sei l'unico."
"L'unico cosa?!"
"L'unico al mondo di cui mi fidi."
Seguì un silenzio imbarazzato da entrambe le parti.
Peter avrebbe voluto tranquillizzare Neal, avrebbe voluto dirgli che sarebbe andato tutto bene, che non avrebbe mai permesso che lo incarcerassero di nuovo, che non avrebbe mai lasciato che lo separassero da lui.
Avrebbe voluto baciarlo perchè gli faceva una gran tenerezza... avrebbe voluto disperatamente baciarlo, ma non poteva.
Sono sposato. E felicemente.
Così si limitò a fargli una goffa carezza sul capo. Non riuscì a guardarlo negli occhi.

Poco dopo, legato Neal ad una sedia, Peter uscì di gran carriera dalla sala, diretto alla reception. Ragionò in fretta, riflettendo sul da farsi.
"L'unico al mondo di cui mi fidi."
Neal aveva detto così.
Bene, non l'avrebbe deluso.


Neal sospirò osservando al porta chiudersi alle spalle di Peter.
Era sconfortato e frustrato.
Il momento di pochi istanti prima era stato così perfetto... sarebbe bastato alzare il viso per poter baciare Peter, ma non era andata secondo i suoi piani.
Le tossine che aveva in corpo gli rendevano ogni movimento un impresa, persino parlare gli risultava difficile.
Così il momento era passato, Peter lo aveva ammanettato ad una sedia e se ne era andato chissà dove.
Forse lo avrebbe abbandonato lì, in balìa di quei dottori psicopatici...
No, Peter non lo farebbe mai. Io sono importante per lui... certo, non quanto lui lo è per me.
Ancora una volta, Neal aveva fallito. Non era riuscito a far capire al federale quello che provava.
Sospirò, cercando in tutti i modi di non lasciarsi andare alle lacrime.
"L'amore è una cosa meravigliosa..."
 

***

La notte stessa, mentre si accingeva ad andare a dormire, Neal fu disturbato da un bussare alquanto molesto alla porta.
"Arrivo, arrivo..." sbuffò, seccato ma incuriosito.
June non poteva essere, era fuori per una cena; di certo non era nemmeno Mozzie, non si fidava ad uscire da solo a quell'ora di notte, e non sentiva Alex da secoli.
Rimaneva soltanto...
Un po' dubbioso Neal si avvicinò alla porta.
"Chi è?"
Nessuna risposta. Caffrey chiese di nuovo.
Tutto ciò che ottenne fu un ordine.
"Neal, aprimi."
Il truffatore sobblazò ed aprì di scatto la porta.
L'agente Burke era lì davanti a lui che lo fissava con espressione indecifrabile.
Neal non fece in tempo a spiccicar verbo che si ritrovò intrappolato fra la parete ed il possente corpo di Peter.
"P-Peter, cosa..." balbettò, il cuore che batteva a mille.
Il federale gli prese il viso tra le mani e lo guardò intensamente negli occhi.
"Neal, anche io mi fido di te." disse solo.
E Caffrey capì.
Capì cosa significassero gli sguardi che Peter gli rivolgeva da un po' di tempo, capì perchè quella mattina avesse rischiato la carriera pur di salvarlo; capì anche che il federale non avrebbe aggiunto altro, l'orgoglio lo frenava, ma a lui andava bene così.
Chiuse gli occhi e lo baciò.
Rimasero lì a lasciarsi e riprendersi per un po', come una coppia di adolescenti.
Ad un tratto Peter si staccò da lui.
"E Kate?" chiese, serio.
Neal sfoggiò il suo miglior sorriso malandrino.
"L'ho dimenticata."
Poi un pensiero lo colpì.
"E... e Elizabeth?" chiese, abbassando lo sguardo con tristezza.
Fu il turno di Peter di sorridere.
"Non ci pensare."
E Neal decise di non pensarci.

Il mattino dopo un raggio di sole dispettoso svegliò il truffatore.
Si girò con un grugnito sull'altro fianco, aspettandosi di trovare un corpo forte e caldo contro cui ripararsi, ma tutto ciò che incontrò furono le fredde lenzuola vuote ed un piccolo biglietto ripiegato.
Indispettito, decise di ignorarlo.
Avrebbe voluto trovare Peter dormiente accanto a lui quella mattina, non uno stupido foglietto!
Sinceramente offeso Neal si alzò dal letto dando le spalle all'innocente pezzo di carta e si fece una doccia.
Per la mezz'ora successiva si comportò come se quel foglietto non esistesse.
Poi, non appena si fu seduto per fare colazione, gettò uno sguardo sul letto ed il biglietto era ancora lì, unica prova tangibile della notte che lui e Peter avevano trascorso insieme a rotolarsi tra le lenzuola.
Con un sospiro Caffrey si alzò e lo prese in mano.
"E va bene..."
Dopotutto non ci guadagnava nulla ad essere in collera con un foglietto.
Sul fronte c'era scritto:
 

Ci vediamo in uffico alle 9.00.
Non fare tardi.                    
                                Peter.

Neal sapeva (e sperava) che non ci fosse scritto solo quello.
Aprì il biglietto, ed infatti all'interno trovò un'altro pezzo, un po' più lungo del precendente, che lo fece sorridere come un ebete.

Mi dispice di non essere stato
lì con te stamattina, quando  
ti sei svegliato. La prossima     
volta andrà diversamente.      
Ti amo.                                

Neal sarebbe potuto rimanere seduto a leggere quel piccolo pezzo di carta per tutto il giorno, senonchè mancava meno di mezz'ora alle 9.00.

Ripose il biglietto sul comodino accanto al letto e si affrettò ad uscire.
Si mise il suo cappello migliore, sorridendo.
"L'amore è una cosa meravigliosa."

 

Yamina's corner

Ehilà! Scrissi questa piccola one-shot circa un mese fa ed è rimasta a vegetare nel mio quaderno fino ad oggi XD
Non è un granchè e me ne rendo conto,ma io amo questi due e volevo assolutamente avere una Burkaffrey nel mio "curriculum" LOL
Per chi non avesse capito ho estrapolato alcune cose dal decimo episodio della 1° serie "Segni di vita",per poi darne la mia versione dei fatti...e la frase "l'amore è una cosa meravigliosa" viene detta da Neal nell'episodio u.u
Hope you enjoyed! ^^
Bacioni a tutti da Yamina.