Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: PattyOnTheRollercoaster    04/01/2012    3 recensioni
Beast fece un sorriso pallido e guardò il serpente che si stava arrotolando lungo la sottile vita di Snake, poi si rivolse direttamente a lui. «Perché i serpenti dicono tutto questo al tuo posto?»
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Snake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le parole del serpente





   Snake camminava lungo le tende del Noah’s Ark, dando qua e là un’occhiata agli apprendisti che si muovevano impacciati. Per sua grande fortuna, si ritrovava spesso a pensare, quel lavoro lui non doveva impararlo: ce l’aveva nel sangue.
   «Snake!»
   Il ragazzo si volse, lo sguardo serio come al solito. Ma Wilde sapeva che lui era contento di incontrare Beast, che gli veniva incontro veloce nonostante la sua gamba fittizia, così il serpente si snodò fuori dal suo abito, si aggrappò alla sua spalla e sibilò in segno di saluto. «Ciao – dice Wilde», disse Snake mantenendo un tono neutro e un viso uguale.
   La ragazza si avvicinò e osservò per un attimo il serpente, incerta, poi distolse lo sguardo. «Ascolta Snake, domani sera dopo lo spettacolo dobbiamo uscire io e gli altri, abbiamo degli affari in città. Che ne dici se ti lasciamo il comando del Noah? Dì cosa fare ai nuovi arrivati, e loro di sicuro lo faranno. Ti va bene, no?»
   «D’accordo, non c’è problema, dice Keats.»
   Beast fece un sorriso pallido e guardò il serpente che si stava arrotolando lungo la sottile vita di Snake, poi si rivolse direttamente a lui. «Perché i serpenti dicono tutto questo al tuo posto?»
   Snake mosse la labbra, ma era rimasto tanto basito dalla domanda che non emesse un suono. Era da anni che usava quell’espediente per comunicare, e anche se sapeva di essere strano non ci aveva badato, nessuno gli aveva mai chiesto il motivo di quel suo modo di comportarsi, e alla fine tutti ci avevano fatto l’abitudine.
   Da quando era arrivato al Noah’s Ark, con due serpenti soli, i pochi ragazzi del circo lo avevano accolto con più calore di quello che Snake aveva ricevuto da mille persone in una vita. Loro non guardavano il suo aspetto, quelle macchie che aveva ovunque, che altro non erano che una malattia che faceva diventare la sua pelle squamata e talvolta la faceva anche spaccare dalla secchezza, loro non lo vedevano come uno strano, e con il tempo anche Snake stesso aveva smesso di considerarsi così. Nonostante questo non si era mai sentito completamente uno di loro.
   Anche se aveva un tenda tutta per sé e per i suoi serpenti, anche se era uno di quelli più in vista al Noah’s Ark, era sempre stato separato da loro. Il gruppo principale, i fondatori del circo. A volte sparivano e non si sapeva dove fossero andati, parlavano di cose segrete, si recavano ad incontri misteriosi. All’inizio Snake pensava che un giorno lo avrebbero incluso dentro questa loro fratellanza, ma non era mai successo, così il ragazzo si limitava a rubare ogni attimo che poteva passare in loro compagnia come un tesoro prezioso.
   Perché parlava tramite i serpenti? Lo faceva sentire più sicuro, in un certo senso in quel modo non era del tutto colpa sua se diceva qualcosa di sbagliato.
   Beast sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. «Scommetto che tu sai dire cose molto più belle di quelle che dicono loro.» E così dicendo la ragazza se andò.
   Guardandola allontanarsi lo sguardo di Snake si addolcì, e il ragazzo fece una piccola carezza al serpente che gli passava lungo una spalla. «Wordsworth, anche se tu gli altri per la verità non dite mai niente di comprensibile, non è vero che non siano cose belle. Forse un giorno potrei dirlo io di persona a tutti quanti.»





Fine

I personaggi di questo racconto non mi appartengono, ne detiene i diritti Yana Toboso, autrice di “Kuroshitsuji”. Questa storia non è stata scritta a fini di lucro.




















Buonsalve!
Allora, questa è una minuscola OS su un personaggio che mi è sempre piaciuto molto, trovo che Snake sia carissimo e fargli dire qualcosa senza che fossero i suoi serpenti a parlare è stato bello! Sì, be', non lo sente nessuno, ma chi se ne importa? xD Immagino che Snake sia un appassionato di letteratura, ce lo vedo bene a leggere a lume di candela. Altrimenti da dove li tirava fuori tutti quei nomi per i suoi serpenti?
Non c'è scritto da nessuna parte Snake che ha la dermatite (una malattia della pelle che rende il tessuto epidermico molto sensibile e causa irritazione, pelle secca e altri disturbi), però me lo sono inventato io come spiegazione per la sua pelle serpentesca, immaginando che sembrasse secca vista da vicino.
A parte questo, non so bene cosa dire, questa One Shot è venuta su da sola, quasi non mi sembra vero di averla scritta. Comunque spero che vi sia piaciuta, anche se è piccina picciò, e se volete lasciate una recensione, adieu!
Patrizia
   
 
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