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Autore: Morgana_D    05/01/2012    10 recensioni
Cos'ha provato Ginny Weasley quando ha trovato il diario? E Tom Riddle cosa le ha detto per far si che si fidasse ciecamente di lui?
E' la mia prima fan fiction su Harry Potter, passate a leggere e per favore recensite :D
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Le parole di Tom Riddle.
Per Harry, Hermione e Ron era iniziato il secondo anno ad Hogwarts e già erano riusciti a cacciarsi nei guai. Per Ginny Weasley, invece, era appena iniziato il primo.
E la cosa non poteva andare peggio. Già dopo una settimana la piccola Weasley voleva scappare. Non sopportava le prese in giro dei fratelli o le ramanzine di Percy.
Non sopportava che chi la guardava diceva: “Quella è una Weasley.”
Non sopportava di essere l’ultima dei fratelli, che tutto quello che faceva fosse paragonato a loro, da tutti..
Non sopportava il fatto che Harry Potter non la salutava nemmeno. E forse era la cosa che credeva peggiore.
Lui era così preso. Da cosa? Da chi? Non c’era nessuno nel suo cuore. Non faceva che scorazzare da una parte all’altra del castello con suo fratello ed Hermione.
Va a vedere che gli piaceva quella lì!
 
Una sera Ginny era rientrata in fretta in camera, non aveva voglia di parlare con nessuno. Fred e George le avevano fatto l’ennesimo scherzo, ma gliel’avrebbe fatta pagare.
La rossa sbatté la borsa con i libri sul letto e un libro nero scivolò fuori.
Non l’aveva mai visto, che cos’era? Dentro era vuoto e fuori, sulla copertina, c’erano delle iniziali.
Bah, non le interessava più di tanto.
Eppure in quel momento dentro Ginny c’erano due sentimenti contrastanti. Qualcosa in lei le diceva di aprirlo, di vedere cos’era. Qualcos’altro le diceva di starne lontana, ma, si sa, la curiosità è femmina.
T.M.R.
“Cosa significa T.M.R.? Beh se non altro ora ho qualcosa su cui scrivere. Qualcosa che non siano le pergamene dove fare i compiti.
Caro Diario,
mi chiamo Ginevra Weasley, ma gli amici mi chiamano Ginny.


Ma ecco che mentre scriveva le parole iniziarono a svanire. Il tempo di controllare se ci fosse qualcosa che non andava nell’inchiostro o nella piuma che erano apparse altre parole. E queste non le aveva di certo scritte lei!

Ciao Ginevra. Io mi chiamo Tom Riddle.

La ragazza si spaventò e chiuse il diario di scatto. Lo buttò dentro la valigia e chiuse la valigia, dopo di che uscì dalla stanza.
Tremava. Era pericoloso? Sicuramente si. Forse era animato da qualche magia oscura. Doveva parlarne con qualcuno. “Percy, Percy!”
“Cosa vuoi, non vedi che sono impegnato a studiare?” disse il fratello con aria scocciata.
In fondo il ragazzo del diario era stato gentile con lei, forse, e pensava forse, poteva dargli una possibilità. “Allora si può sapere che c’è?” disse il ragazzo ancora più scocciato. “Niente”
“Allora vedi di non disturbare a vuoto” disse il ragazzo ora veramente arrabbiato.
“Scusa”.

Ciao Tom, scusa se sono andata via. È tuo il diario?
Era. Ora è tuo.
Vuol dire che sei morto?
Diciamo di si.
E allora come fai a parlarmi?
Sei piena di domande. Il diario è incantato, ero un mago davvero bravo da giovane e questo è un incantesimo di mia invenzione. Ti va di parlare Ginevra?
Certo! Ma chiamami Ginny.

La penna frusciava sulla carta del diario. La mano scriveva da sola senza che lei avesse la forza di pensare. C’era qualcosa di sbagliato, Ginny lo sentiva. Ma era catturata dalle parole di quel ragazzo così accattivante.

Quanti anni hai Ginny?
Undici, sono appena entrata ad Hogwarts. Tu?
Diciassette. Cos’è che ti turba Ginny? Qualcosa, o qualcuno, ti da fastidio? Di me ti puoi fidare. Io non posso raccontare niente a nessuno.

E così la ragazza senza accorgersene iniziò a raccontargli tutto. Tutto della sua vita, dei suoi problemi, dei suoi fratelli, dell’amore non corrisposto da Harry Potter.

Io ti capisco Ginny, anche io ho provato tanto dolore. Non avevo una famiglia, non sono mai stato amato. Di me ti puoi fidare Ginny, io sono come te.
Si, lo so Tom. Di te mi fiderò sempre.

La parte dell’anima del ragazzo rinchiusa nel diario si riempì di soddisfazione.
Presto Harry Potter sarebbe stato suo. 

  
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