Prologo.

"Niall, Niall" gli corsi dietro fregandomene della signorina che mi urlava di non oltrepassare il check-in. Lo abbracciai forte, affondando il mio viso nel suo petto. "Sophie devo andare, l'aereo sta per decollare" mi disse sciogliendo l'abbraccio e guardandomi negli occhi. "Mi mancherai Biondo, tanto!" Rise di cuore baciandomi la guancia "Mi mancherai anche tu Bionda, come farò senza di te?" "Oh, ci saranno i tuoi amici.." "Si ma non sarà la stessa cosa, lo sai..adesso devo andare, l'aereo sta per decollare, ci vediamo presto, te lo prometto" mi abbracciò un ultima volta e se ne andò.

1. Capitolo

Sono passati due anni da quando mio fratello Niall si è trasferito a Londra dai suoi amici lasciandomi da sola in quella cittadina senza senso.
Sono due anni che vivo una vita che non mi appartiene, alla quale io non appartengo.
"Basta! Sei soltanto una ragazzina viziata!" quelle parole non mi toccarono minimamente, ormai ero abituata alle sfuriate di Josh.
"E guardami in faccia quando ti parlo!" puntai i miei occhi nei suoi, così da soddisfare la sua richiesta e lo guardai con la faccia più schifata che potevessi mai fare.
Eravamo tutti seduti in cucina (mia madre, mia sorella maggiore e il patrigno arcigno) a discutere di nuovo del mio comportamento 'infantile', così lo definivano loro. Certo, ero infantile solo perchè ero stanca di vivere in quel mondo così lussuoso, dove venivi criticata per ogni cosa e dove tutto era apparenza, ero infantile perchè volevo decidere io quale scuola frequentare e quali studi intraprendere, ero infantile perchè volevo diventare qualcuno nel mondo dello spettacolo, ero infantile perchè volevo VIVERE al contrario loro.
"Sai cosa ti dico Josh? Tu non sei mio padre, non mi importa se sei sposato con mia madre, se lei ti ama e se ci fai vivere nel lusso, io non faccio quello che decidi tu, questa è la mia vita. E visto che a voi non interessa nulla di me e pensate che io sia solo una bambina me ne vado, me ne vado perchè sono stufa di vivere come dici tu, stufa di indossare solo cose firmate, stufa di andare in quella scuola del cazzo dove tutti sono figli di papà. A ME FA SCHIFO QUESTO MONDO, FA SCHIFO IL VOSTRO COMPORTAMENTO E FA SCHIFO IL VOSTRO EGOISMO." il mio sfogo fu interrotto dallo schiaffo che mi diede. Non era la prima volta che mi alzava le mani ma devo dire che stranamente faceva più male delle precedenti, probabilmente aveva lasciato l'improntà della sua sudicia mano sulla mia guancia.
"VEDI?" urlai contro mia madre "UNA VERA MADRE NON AVREBBE MAI PERMESSO UNA COSA DEL GENERE".
Uscii di corsa dalla cucina e corsi in camera mia chiudendomi la porta alle spalle.
Scoppiai a piangere e freneticamente tiraii fuori dall'armadio le mie valige. "FOTTUTO BASTARDO, NON MERITI LE MIE LACRIME" dissi asciugandomi le guance che si ribagnarono poco dopo con nuove goccioline di dolore, che sgorgavano velocemente dai miei occhi color miele. Buttai in valigia tutti i vestiti che avevo nell'armadio, poi andai in bagno a raccogliere i miei oggetti personali per metterli nel beauty-case. Presi ciò a cui tenevo di più (le foto, la scatola dei ricordi, la collezione di pupazzi di toy story, le medaglie di danza, i miei amati libri e i cd dei Jonas Brothers e di Demi Lovato), e li misi in un'altra valigia. Poi raccolsi l'ipod, la chiatarra, il cellulare e lo zaino ed uscii dalla stanza.
Scesi a fatica le scale e mi diressi all'ingresso.
"Tu e Niall siete solo due grandi delusioni per la mamma, per questo lei ha sempre voluto bene più a me che a voi." Judith era impiedi dietro di me e mi guardava con fare soddisfatto.
"Saremo anche delle delusioni per la mamma, ma ti ricordo che papà ci ha sempre amati e tu dici questo solo perchè sei gelosa del fatto che noi abbiamo condiviso più cose con lui rispetto a te. Noi non ci lamentavamo dei piccoli regali che ci faceva a Natale con quei pochi soldi che rimanevano del suo stipendio, io e Niall apprezzavamo tutto quello che faceva per noi, mentre tu, RAGAZZINA VIZIATA, piangevi perchè papà ti regalava una barbie qualsiasi, mentre volevi quella che aveva il vestito lungo di velluto, quella che non poteva permettersi. Ed ogni volta facevi litigare mamma e papà, per questo alla fine lui se n'è andato e quando si è ammalato era troppo lontano perchè noi potessimo vederlo per l'ultima volta prima che se ne andasse per sempre" Ricacciai in dentro le lacrime che stavano per uscire di nuovo e conclusi, " Adesso vado, perchè mi sono stancata di discutero con voi."
Mi girai, lasciandola lì con la faccia inebedita. Probabilmente non si aspettava quella risposta, non da me, la piccola e tenera SOPHIE.
Arrivata all'aereoporto salii sul primo volo che mi avrebbe portato a Londra, da mio fratello.

Look at me now
Helloo :3 Allora..inizio col dire che questa storia non è mia, bensì di una mia amica (xitsmarlik).
L'ho pubblicata perchè mi continua a dire che questa storia non le piace e non avrebbe più voluto continuarla. Ma..visto che io la possiedo (muahhahahah) ho deciso di fare un 'piccolo esperimento' pubblicandola, per poi farle vedere che ha successo, perchè ne sono sicura, avrà successo uù
Poi ci tengo a sottolineare il fatto che molto probabilmente non pubblicherò i prossimi capitoli, dipende tutto da quante recensioni ottiene questo capitolo e poi da lei..che molto probabilmente mi ucciderà appena scoprirà che le ho pubblicato la storia e.e Ma dopotutto non è colpa mia se lei ha scritto tante di quelle belle storie e non vuole pubblicarne nessuna cwc
Quindi recensite, recensite e recensite spronandola anche a postare una storia dal suo account senza che sia io a farlo per lei uù
Ah e un'altra cosa, cercate di non scrivere una recensione cortissima, perchè lei poi non potrà vedere nei miei messaggi, quindi almeno dieci parole.
Bene, ora che ho scritto tutto 'sto poema vi lascio :3 peace.
Lo ù