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Autore: Alessia_Way    05/01/2012    3 recensioni
Piccola OS su New Moon.
E se Bella non fosse arrivata in tempo a Volterra? E se avesse scambiato qualcosa per un qualcuno, totalmente diverso? E se, a un passo dalla morte, si fosse resa conto di star sbagliando?
Basta leggere ;)
Spero vi piaccia e, per favore, lasciate un piccolo commentino ;)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Edward Cullen, Gianna, Isabella Swan
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: New Moon
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Ta dà!!! Eccomi ancora qui!!! xD
Invece di continuare, e finire u.u, la mia storia, ho scritto una nuova OS, partorita dal mio stupido cervellino xD
Non so neanche come mi sia uscita una cosa del genere -.-" Boh, cose della vita xD
Vabbò, parlo troppo come al solito xD
Passo ai ringraziamenti: Grazie alla mia beta, _Geeenna_, che, come sempre, mi da supporto morale ed emotivo (?) e che ha letto per prima questa OS. Poi ringrazio le lettrici che mi seguono su questo gruppo,  http://www.facebook.com/photo.php?fbid=302352626483805&set=a.125504797501923.30243.100001272104544&type=1&theater¬if_t=photo_comment#!/groups/181860785241396/ , che grazie a loro ho avuto una spinta in più nello scrivere :D
Spero vi piaccia e... lasciate un piccolo commentino ;) Tanto per sapere che cosa ne pensate :D
A presto :*





Uccidimi!

Stavo varcando la soglia del castello, quando riuscii ad udire un urlo agghiacciante che proveniva dal piano superiore. Ero si un umana, ma quell’urlo era sicuramente chiarissimo all’orecchie di tutti.
Mi irrigidii dov’ero. Cominciai a respirare affannosamente e a tremare. Avevo paura ed ero completamente sola, senza nessuno al mio fianco.
Alice doveva raggiungermi tra non meno di cinque minuti ma non aveva più senso. Non ero arrivata in tempo.
Una conclusione mi balenò in testa ed ecco che capii tutto: lo avevano appena ucciso. Quello era il suo urlo, agghiacciante, liberatorio, finale…
Mi misi a correre a perdifiato, verso il corridoio. Trovai facilmente un ascensore e, dopo aver premuto un bottone, riuscii finalmente ad arrivare al piano superiore.
Trovai una segretaria che mi guardò preoccupata.
Mi rivolse una domanda in italiano che non riuscii a capire. Non potevo perdere altro tempo.
Mi guardai attorno e notai una grande porta di legno, tutta intagliata alla perfezione. Capii che lì si trovavano i Volturi.
Lasciai la segretaria ed entrai di botto nella grande sala.
“Dov’è?”, urlai spaventata, nella speranza che Aro mi capisse.
“Oh! Ma guardate chi c’è! La nostra giovane piccola umana!”, rispose pacato Aro sorridente.
Mi voltai verso destra e vidi un vampiro che stava trascinando un corpo. Di lì, pensai che fosse il suo corpo. Mi irrigidii, incapace di muovermi, di parlare e di fare altri movimenti.
“L’avete ucciso”, sussurrai e pensai che fossero riusciti a sentirmi.
Aro si voltò nella mia stessa direzione, “Oh! Già… beh, dovevamo pur farlo”, rispose noncurante, con un tocco di malinconia.
Lo fissai negli occhi, cercando di farmi coraggio. Non potevo restare per tutta la vita senza di lui. Non potevo vivere con quel senso di colpa.
“Uccidimi!”, urlai con tutto il fiato che avevo.
Aro mi fissò sconvolto, così come Marcus, Caius e tutta la sua guardia.
“Come?”, chiese Aro, facendo finta di non ave capito. Nel dirlo era arrivato, con un semplice passo aggraziato, di fronte a me e ci dividevano pochissimi centimetri.
“Hai sentito cosa ho detto. Uccidimi!”, ripetei con più calma e la voce mi uscii decisa e forte, senza titubanza e indecisione.
“Sei pronta a rinunciare la tua vita per… un mostro?”, continuò lievemente sorpreso.
“Si”.
“Ma se la tua vita non ti rende felice… unisciti a noi. Saremo proprio lieti di utilizzare le tue capacità vampiresche. Ti trasformeremo”.
“No. Voglio che tu mi uccida. Adesso!”, urlai l’ultima parola.
Mi guardò, squadrandomi da capo a piedi. Forse stava progettando il suo piano omicida, oppure… che cosa?
Ma in quel momento non poteva fregarmene nulla. Volevo solo morire, per poterlo raggiungere.
Nello stesso istante in cui Aro mise le mani sul mio collo, dei passi frettolosi si stavano avvicinando alla nostra destra.
“Pensa a ciò che stai rinunciando per sempre. Non ne avrai più l’occasione”, sussurrò Aro sul mio collo.
Mancava poco e sarei morta… per sempre. Ma non riuscii a serrare gli occhi, che una voce spaventata mi chiamò.
“Bella, NO!”, urlò la voce. Mi voltai spaventata e solo allora notai che si trattava di Edward.
È vivo. Lui è vivo e io…
Neanche il tempo di dire una parola, che Aro mi aveva già staccato la testa. 


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