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Autore: TTB Kun    05/01/2012    0 recensioni
Rieccomi subito pronto con la mia seconda Fanfic
questa mia seconda storia è una sorta di prequel alla mia prima ff, ovvero Past and Future (se non l'avete letta vi consiglio di iniziare da quella)
In questa nuova fanfiction di 15 capitoli racconterò dei retroscena sul passato di Kijani, padre di Kovu e cattivo della mia prima fanfiction
Articolerò la ff in 3 atti, nel primo parlerò di come Kijani è divenuto un vagabondo, nella seconda parlerò del suo primo incontro con Zira, mentre nel terzo racconterò di come è diventato il re delle terre del vento.
Detto questo vi auguro Buona lettura^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Vento

 

Notte, un leone dal pelo chiaro camminava nervosamente fuori dalla grotta dove risiedeva il suo branco, da diverse ore ormai faceva avanti e indietro.

Era una notte fredda, nonostante il territorio confinasse con la foresta pluviale, quella sera dalle montagne soffiava un vento gelido, come se preannunciasse l’arrivo di qualcosa di brutto.

Il Leone, ormai stanco di camminare, si sedette, sorrise notando il solco creato nell’erba dai suoi continui passi, iniziò a guardarsi intorno, il suo territorio, le terre di confine, si trovava ai limiti della savana e sfumava gradualmente nella foresta pluviale, con gli alberi che diventavano via via sempre più fitti. Rivolse lo sguardo all’ingresso della grotta, una cavità naturale nel fianco di una montagna, ben protetta dal vento e dalla pioggia.

Il leone aveva una folta criniera dorata, il pelo biondissimo, un pizzetto di criniera sul mento e gli occhi azzurri.

Mentre era immerso nei suoi pensieri sentì una voce chiamarlo dalla direzione della grotta.

-Maestà! Venite! Sono nati!- Il re schizzò immediatamente in piedi e iniziò a correre verso la grotta, dove una leonessa lo stava chiamando; in una frazione di secondo la raggiunse superandola, quasi senza degnarla di uno sguardo, era troppo impaziente di vedere i suoi figli appena nati.

Arrivato all’interno della caverna corse subito verso la sua compagna, una leonessa dal pelo scuro con una macchia più chiara sopra la testa, e gli occhi castani.

Tra le zampe teneva i suoi 2 cuccioli, vedendo il compagno entrare, sorrise: -Allora Angani, sei felice di essere finalmente padre?-

-Oh Nyota, tesoro, non puoi neanche immaginare quanto- le rispose il compagno facendole le fusa.

Lo sguardo del leone passò dalla compagna ai cuccioli, li osservava orgoglioso, finalmente era padre, non riusciva a smettere di sorridere, come mai gli era capitato nella sua vita .

I cuccioli erano 2 maschi, uno sembrava la fotocopia in miniatura del padre, con il pelo biondo, mentre l’altro aveva il pelo grigio, molto scuro.

-Come li vogliamo chiamare?- chiese la leonessa al compagno

-Mmh per lui pensavo che Wazi sarebbe un bel nome- disse il re indicando il cucciolo più chiaro.- per l’altro invece non saprei, a te che nome piacerebbe?-

In quel momento il cucciolo più scuro sbadigliò e sbattè un paio di volte le palpebre, mostrando 2 piccoli occhi verdi.

-Che ne dici di Kijani?- Disse Nyota sorridendo.

-E’ un bellissimo nome! E sia, li chiameremo Wazi e Kijani- Concluse Angani strusciando la testa contro i 2 cuccioli. Mentre lo faceva Kijani tentò di mordere l’orecchio del padre, il quale scoppiò a ridere -Hahaha, che vivace che sei, ma senza denti che cosa pensi di ottenere?-

Il cucciolo per tutta risposta, sbruffò, si riappallottolò e si rimise a dormire.

Nyota ridacchiava, poi tornò seria e chiese al compagno: -Sei felice che siano nati 2 maschi?-

Il leone ci pensò su un attimo, poi rispose: -Direi di si, era da un paio di generazioni che non capitava, sarà interessante quando cresceranno vederli alle prese con le prove.-

Era tradizione del branco delle terre di confine che qualora nascessero 2 cuccioli maschi sarebbero stati sottoposti a 3 prove, una volta raggiunta la maturità, per stabilire chi dovesse diventare il legittimo erede.

Nelle tre prove i giovani leoni dovevano dimostrare di possedere forza, saggezza e coraggio, erano queste le caratteristiche di cui aveva bisogno un buon re per governare.

 

Passarono 3 anni da quando i due cuccioli erano venuti alla luce, Wazi era cresciuto diventando molto simile al padre, con gli occhi solamente un po più scuri, e senza il pizzetto. Kijani invece aveva una criniera nerissima, crescendo era diventato uno spietato cacciatore, e tendeva sempre a stare da solo, infischiandosene della presenza degli altri, fulminando con lo sguardo chiunque provasse a disturbarlo, gli unici con cui parlava ogni tanto erano suo padre e suo fratello, anche se sembrava scocciato persino dalla loro presenza.

Kijani era appena tornato da caccia, aveva preso un antilope, se ne andò in un posto riparato e cominciò a divorarla da solo, i membri del branco non gli si avvicinavano, solo Wazi notandolo andò da lui.

-Ehi fratello, bel bottino, perchè non ne lasci un po anche agli altri?-

-E perchè dovrei? Quelle buone a nulla delle cacciatrici possono andare anche da sole a cercare il cibo, del resto sarebbe il loro compito non il mio-

-Ma visto che siamo un branco, dobbiamo aiutarci l’un l’altro per essere forti, quando lo capirai?- rispose Wazi scuotendo la testa

-Ah si? Io la penso diversamente, per me i deboli sono solo un peso, anche gli incapaci lo sono, e il nostro branco ne è pieno, sono solo delle palle al piede, senza di loro sarebbe meglio- Kijani concluse mandando un occhiataccia al fratello, il quale però era abituato a quegli sguardi e non vi faceva ormai più caso.

-Io non so più cosa fare con te, domani inizieremo le prove, se ti comporti così sicuramente per me sarà facile vincere.-

-Ohohoh- rise ironico Kijani -Pensi davvero di avere qualche possibilità di battermi?-

-Vedremo fratello, vedremo.- Rispose Wazi allontanandosi

Il giovane leone se ne andò sconsolato, fin da cucciolo il fratello era sempre stato così scontroso, nonostante tutto però era comunque affezionato a lui, anche se probabilmente era l’unico del branco a pensarla in quel modo.

Wazi tornò alla grotta dove il padre stava riposando.

-Ciao papà- lo salutò pensieroso Il giovane

-Ciao figliolo, c’è qualcosa che non va?- chiese il re notando l’espressione del figlio

-No, nulla, solamente sono preoccupato per Kijani, sta sempre in disparte, pensa solo a se stesso, vorrei che imparasse a vivere in branco, non che terrorizzasse così tutte le leonesse...-

Angani sospirò - Devi accettarlo Wazi, purtroppo è fatto così....- il re fece un attimo una pausa. poi chiese al figlio -Come pensi che andrà domani?-

Wazi ci pensò su un attimo: -Non lo so, siamo entrambi molto forti, entrambi potremmo spuntarla, però se Kijani divenisse re con quel suo caratteraccio, mi chiedo come farà ad essere un buon sovrano. Un re deve credere nel proprio branco e lui invece.....-

-Se la pensi così allora non devi preoccuparti, le tre prove sono una tradizione del nostro branco, e il vincitore poi è sempre stato un grande re, le prove servono proprio a questo, far emergere i pregi di un bravo capo- Angani concluse mettendo una zampa sulle spalle del figlio -Ho fiducia nelle prove, se decreteranno che il vincitore è Kijani allora significa che sarà un buon re, se non ne fosse capace allora le prove eleggeranno te come vincitore-

Wazi mostrò un mezzo sorriso al padre -Va bene, darò il massimo domani, e anche Kijani penso che farà altrettanto, ci vediamo pà- Disse Wazi uscendo dalla grotta. 

 

Nel frattempo Kijani aveva divorato tutta l’antilope e stava riposando, pensando a quello che sarebbe successo l’indomani.

“Non c’è alcun dubbio che io vincerò, Wazi è troppo buono, e ingenuo, una volta che sarò re farò in modo che tutti righino dritto, altrimenti faranno una brutta fine, un branco è forte quanto il più debole dei suoi componenti, e se sarò re, farò in modo che tutti facciano il loro dovere, non voglio essere il capo di una mandria di incapaci. chi non seguirà le mie istruzioni la pagherà”

Sul volto di Kijani comparve un sorriso, ma non un sorriso allegro, un sorriso che faceva gelare il sangue nelle vene.

  
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