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Autore: Akane Mikako    22/08/2006    1 recensioni
[mi scuso se è stata postata 5 volte questa storia ma ho avuto problemi col pc, ora ho sistemato tutto!] Unendo anima, corpo, cuore e mente si arriva alla perfezione. è così che nasce l'artista che danzerà finalmente il primo ballo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Questa fic è yaoi, le autrici siamo io, Akane, e Yukino. Io tengo Julien, Damien, Danilo e altre apparse, mentre Yukino ha tenuto Saphir. Bè…buona lettura…anzi, vi consigliamo di leggere la fic con la canzone ‘This is how you remind me’ dei Nickleback. Capirete il perché. Spero anche che non ci siano troppi errori grammaticali o di battitura, in realtà l'abbiamo scritta anni fa, la tolsi per alcuni problemi, ora ho deciso di rimetterla così come la pubblicai quel tempo, si sente la differenza da come scriviamo ora, ma spero sia leggibile lo stesso, proseguendo come ogni storia a cap, migliora sotto molti aspetti, bisogna avere pazienza e fede. Buona lettura…baci Akane*


IL PRIMO BALLO


Capitolo 1. "Problemi e sfuriate"
La maglietta accarezza la pelle calda e per un attimo Saphir rabbrividisce, in quella palestra di danza fa un caldo soffocante, sembra quasi di sentirlo scivolare sulla pelle e penetrare dentro, ma oggi per Saphir non è abbastanza. Niente può scaldarlo. La voce di suo padre rimbomba ancora nelle orecchie, forte come un tuono figlio di una nuvola che oscura il cielo insondabile. In realtà suo padre non ha certo una voce tale da spaccargli i timpani, ma oggi è una di quelle giornate in cui ha voglia solamente di rimanere a letto a pensare e accucciarsi sotto le coperte, o avere qualcuno da abbracciare, da amare. Sua madre. L’indifferenza che gli getta addosso ogni giorno è tale da schiacciarlo, è rimasto con lei per scaldarla, perché *sa* che ha bisogno di lui eppure non vuole ammetterlo…eppure litigano ogni volta e lei butta su Saphir tutta la sua sofferenza. Li dentro c'è il suo sogno e lui vuole dimostrare a tutti e a se stesso di essere in grado di realizzarlo, ma a volte la sua anima lo assorda, le sue emozioni lo travolgono e lui non riesce più a restare lucido o a trovare la giusta concentrazione per ballare.
Gli manca suo padre andato a vivere dall’altra parte dell’Italia quando lui e sua madre si sono separati, gli manca un posto dove tornare, gli manca… che cosa?

Damian e Danilo sono sempre i primi a finire di cambiarsi, di solito lo è anche Saphir e ogni volta si mettono a parlottare fra di loro come delle vecchie comari pettegole, ma stavolta il loro amico non è ancora pronto così si appoggiano allo stipite della porta dello spogliatoio dove una marea di gente entra ed esce e lo aspettano pazienti. A dire il vero molto pazienti non sono dal momento che tamburellano stressantemente il piede a terra. Per passare meglio il tempo decidono di fissare la fonte della loro impazienza cercando di stimolarla a muoversi, ma invano. Inevitabilmente si mettono a psicanalizzarlo come fanno sempre in questi momenti down. La maggior parte delle volte funziona per tirarlo su di morale, ma non ora, così in un baleno capiscono che ha qualcosa che lo butta particolarmente giù, non è la solita ansia che precede le lezioni pomeridiane di Julien. Gli si avvicinano di qualche passo e a voce non molto bassa(in mezzo a quel casino rischiano di non sentirsi!) Damian inizia il discorso in modo alquanto schietto, come sua abitudine: "Bè, che hai?"

Saphir scuote la testa senza dire nulla, già per lui è difficile parlare, farlo in mezzo a tutti non è propriamente la situazione ideale per lui, e poi…come fa ad esprimersi? A dire qualcosa che nemmeno lui sa bene cos'è? Qualcosa che la voce di suo padre ha risvegliato, un nodo di sentimenti ed emozioni che gli chiudono la gola in un nodo doloroso. La voglia di essere amato forse, la voglia di mollare tutto e andare a vivere con lui, di lasciare la casa di sua madre dove troppi silenzi si sono stesi e sempre si stenderanno come un sudario, troppi per poterli sciogliere. Troppo gelo, troppa rabbia dentro di loro, dentro di lei.
Lui ci tiene veramente alla danza ma alle volte ha solo una voglia matta di essere lasciato in pace. Di passare inosservato, di tornare se stesso in un certo senso. Finisce di infilarsi le scarpe e si alza in piedi, senza guardare negli occhi né Damian, né Danilo. Forse se fossero soli…

Nessuno dei due si meraviglia del suo atteggiamento, sono abituati e lo conoscono abbastanza da poter tranquillamente intuire il motivo del suo mutismo. Danilo da voce a questo pensiero mormorandolo all'amico vicino a lui che fissa la schiena di Saphir allontanarsi : "C'è troppa gente, magari se riuscissimo a prenderlo in disparte possiamo fare qualcosa…" Damian continua per lui "Si, non è il caso che affronti una lezione di danza jazz con quell'umore, farebbe infuriare Julien se dimentica di nuovo le coreografie." Detto questo entrambi scattano nella sua direzione per placcarlo. Lo afferrano per un braccio ciascuno e lo spingono in parte circondandolo seri, Danilo, il più diplomatico con gli amici, gli spiega che è meglio se trova il modo di dimenticare i suoi 'guai' prima di incontrare il suo 'eterno rivale'; già, non va molto d'accordo con il loro maestro di danza jazz, per quanto amici possano essere degli allievi con il loro insegnante, quando si tratta di professionalità Julien è terribilmente esigente, specialmente con Saphir! Damien sarebbe stato meno gentile e più diretto, qualcosa tipo 'O parli o parli!' ma il moro dagli occhi azzurri ha preceduto anche lui. Ora attendono semplicemente una risposta abbastanza esauriente da parte di Saphir ma i suoi occhi castani sfuggono in cerca di una via d'uscita, sa che non è giusto nei confronti dei suoi amici, e poi forse si sentirebbe meglio ma…
Apre la bocca per parlare e in quel preciso istante, neanche fosse stato richiamato da una forza invisibile, Julien entra. Saphir ammutolisce all'istante, il volto impenetrabile e i capelli biondi che ricadono morbidi accanto al viso.

Damien vorrebbe bruciarlo vivo, proprio ora doveva entrare, ora che stava finalmente per parlare? Si limita ad incenerirlo con due fulmini verdi al posto degli occhi. Non è che il professore gli stia antipatico, anzi, ma deve scegliere meglio le sue apparizioni! Quando, sempre Julien, lancia loro un'occhiata ironica dicendo "Ehi, babe, muovetevi a riscaldarvi che si inizia subito!" sempre Damien si dirige verso di lui per rispondergli ma per fortuna viene prontamente fermato dalla presa salda di Danilo che gli tappa la bocca per zittirlo e calmarlo, Saphir stesso gli posa una mano sul braccio, è un tocco lieve e freddo. Questo basta per tranquillizzarlo momentaneamente ma rimane comunque in allerta pronto a correre in aiuto del suo amico!

Forse è meglio così in un certo senso, se Saphir avesse iniziato a parlare, a parlare veramente, sarebbe stato difficile controllarsi. E così balla. Ma la sua mente vola e non è assolutamente concentrata su quello che deve fare, è consapevole del fatto che Julien se la prenderà di nuovo con lui ma in quel momento non gliene importa.

Come era da immaginarsi, Julien, seduto davanti allo specchio a muro a gambe incrociate a contare il tempo per i ballerini, guarda in special modo Saphir, come fa sempre, mantenendo la testa abbassata e lo sguardo penetrante alto su di lui che si muove sbagliando tutti i tempi e il ritmo. Si capisce che ha la testa da tutt'altra parte, non ci vuole un genio per capirlo, ormai lo conosce bene e sa che quando sbaglia le coreografie in questo modo è solo perché ha qualche nuovo problema che non riesce a tenere fuori dalla danza. Ma non può continuare così, ogni volta è la stessa storia, deve capire che gli altri non possono aspettare i suoi comodi e che gli torni l'umore adatto. Deve imparare a separare 'lavoro' e vita privata! Le emozioni sono giuste quando si cerca di esprimerle col corpo, ma bisogna anche saperle gestire. Quante volte Julien gli ha fatto questo discorso e quante volte Saphir diceva di si, che aveva ragione e che avrebbe rimediato. Questi sono i risultati! Non ascolta quando gli parla? Poi è lui che fa la parte del cattivo! Cosa deve fare con quella testa dura che si ostina a chiudersi in quel guscio inscalfibile? 'Continua a dimenticare i passi, non va bene! Quando si decide a svegliarsi?' Sono questi i pensieri del professore che comincia ad arrabbiarsi. "Saphir, ma ci sei? Sei fra noi? Sai dove siamo?" Dice con voce alterata rivolto al povero biondo che si ferma smarrito, ferma la musica e si alza in piedi mettendo le mani sui fianchi. Aspetta forse uno straccio di spiegazione? Oggi aspetterà invano!

Saphir si morde le labbra a disagio, non sa cosa dire… o meglio, si aspettava una cosa del genere ma non sarà mai preparato allo sguardo penetrante di Julien. Si stringe nelle spalle sussurrando un "ehh" come di scusa, deve scuotersi accidenti! Lo sa che altrimenti Julien non lo mollerà! Resta così, in silenzio, mentre Damian si trattiene a stento dall'andare dall'insegnante e dirgli chiaramente di lasciarlo stare.

Ovviamente sapeva che non gli avrebbe detto nulla di sensato, che si sarebbe limitato a stringersi nelle spalle, ma di certo non può starsene buono ad aspettare che Saphir si degni di tornare fra loro! Facendo un profondo sospiro spazientito fa ricominciare la canzone e la coreografia dall'inizio senza MAI spostare lo sguardo penetrante dalla causa delle sue numerose arrabbiature che in un ora si ripetono spesso. Julien, con quelle occhiate equivoche, cerca solamente di leggere dentro a Saphir. Qual è il modo veramente giusto di prenderlo? E' sempre stato convinto che i suoi metodi potessero funzionare per la maggior parte dei casi, ma con lui non ne funziona nessuno! E' un ragazzo impenetrabile, oltremodo fragile ma estremamente chiuso e introverso, è difficile arrivare al suo vero io. Non l'ha ancora permesso a nessuno, o almeno così sembra a lui. Tuttavia non può stare semplicemente a guardare un ballerino che sbaglia così! Alla terza volta che, come da copione, Saphir intralcia gli altri compagni e Julien ferma tutto sgridandolo sempre più duramente, Damien sente che deve fare qualcosa. Odia andare contro il loro maestro di danza, specialmente davanti a tutti. Non è molto esibizionista e prende quello che riesce ad afferrare, ma ora è uno di quei momenti in cui la sua impulsività si fa sentire. Infatti col tono più rispettoso e umile che riesce a mantenere dice "Ma scusa, Julien, Saphir ha semplicemente dei problemi e attaccarlo così in certi momenti, lei lo sa meglio di me, gli fa l'effetto contrario!" Adesso, Julien, non è che se la prenda con Damien, solo con la sua frase! "Ho capito anch'io questo, ma cosa dovrei fare? Mandarlo a casa rassicurandolo? Non so più come fargli capire che deve svegliarsi, il mondo non ruota intorno a lui e facendo così scarica il peso di tutto sulle spalle dei suoi compagni!" Questa volta sembra arrabbiato e Damien non sa più come spegnerlo, sa bene che se magari stava zitto tutte queste brutte parole non le diceva. Ok, ha ragione, ma ci sono modi e luoghi di dire le cose. Ora conoscendo Saphir si butterà ancora più giù! Mentre lui cerca di giustificarlo e di scusarsi ancora(nemmeno lui vuole fare la parte dell'impiccione!) Danilo si volta di scatto verso l'amico in fondo alla sala e appena lo vede si dirige da lui.

C'è questo nodo che gli stringe la gola… non può farne a meno, è troppo tutto assieme, suo padre, la litigata con suo madre, i rimproveri di Julien… normalmente si limiterebbe a stare in silenzio ma adesso non ce la fa più. Si volta verso il muro cercando di trattenersi e di respirare. Non vuole farsi vedere così dagli altri, non vuole fare ancora la parte del ragazzino fragile. Sente la mano calda di Danilo posarsi sulla sua spalla e si volta verso di lui, doveva immaginarlo che non gli sarebbe sfuggito niente. Le lacrime cadono lente e inesorabili giù per le guance, le sente bruciare sulla pelle e percepisce, più che vedere, i suoi compagni attorno a lui, a formare un anello protettivo. Non ce l'ha con Julien, sa che ha ragione, è solo che…

A salvare la situazione insalvabile arriva il suono dell'enorme orologio a pendolo appeso al muro che segna la fine della lezione giornaliera con Julien. Un sospiro di sollievo generale si leva dalla piccola palestra seguito dai mormorii impercettibili dei compagni che commentano l'accaduto aspettando il via libero da parte del professore che viene concesso solo dopo dei lunghi sospiri profondi fatti con l'intento di calmarsi. Guarda in mezzo alla folla un punto ben preciso, una testa bionda voltata dall'altra parte in modo da non rivelarne il viso e dice stancamente "Ok, andate pure ragazzi. Ci vediamo domani alle 16 come sempre." Mentre cominciano ad uscire può vedere chiaramente Saphir scortato dai suoi due angeli custodi, Damien e Danilo, che gli parlottano sotto voce con espressione rassicurante mista a dispiacere per le lacrime che a fatica si placano. Sono gli ultimi ad uscire e Julien continua a squadrarli, non sa perché ma gli dispiace vederlo in questo stato, una volta gliel'aveva già detto a Saphir, sei un uomo e devi dimostrare di esserlo veramente! Lui era rimasto colpito a queste parole, l'avevano aiutato in quel momento…chissà, forse se gli parlasse nuovamente servirebbe a qualcosa. Senza pensarci un secondo di più lo chiama con voce ora calma "Saphir fermati ancora un po', per favore" E' gentile, invoglia alla confidenza. Forse ha capito il modo giusto di prendere quel ragazzo introverso con un intero universo da liberare nella sua anima.

Saphir per un attimo è tentato di scappare a gambe levate ma il tono quasi dolce che ha usato lo blocca, perché no? Perché non tentare di parlarne? Di far uscire tutto? Sa che Julien non ha la soluzione sottomano ma il solo fatto di condividere il problema forse l'avrebbe fatto sentire meglio. E dopotutto lui ha un ammirazione spropositata per Julien e sa perfettamente che se lo sgrida ed é esigente con lui è solo perché vuole il massimo e crede in lui. Solo che il fatto di saperlo non lo aiuta a reagire meglio. C'e questa…cosa dentro di lui, che rischia di divorargli l'anima e deve parlarne prima o poi. Buttare fuori tutto questo risentimento, altrimenti non combinerà nulla di buono. Si blocca lanciando uno sguardo rassicurante a Danilo e Damien, che tuttavia lo guardano dubbiosi, Damien specialmente, ma fanno come vuole lui ed escono facendogli tuttavia capire che lo aspettano fuori dalla scuola. Sono soli ora. Il silenzio si stende fra di loro, ma è solo un attimo, un secondo prima che Julien faccia cenno a Saphir di avvicinarsi.
Fine capitolo

  
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