Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: postergirl84    05/01/2012    5 recensioni
Con i vampiri ormai lontani , Jake e Bella vivano la loro storia d’amore giorno dopo giorno. Finché anche per loro arriva il momento di una separazione inevitabile. La vita non può restare per sempre ferma in un attimo di eterna felicità e crescere vuol dire seguire la proprio strada dovunque essa ci porti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Semplicemente amarsi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Guardando avanti

 

“Separarsi è una pena così dolce

che vorrei dire addio

fino a domani”

(W. Shakespeare )

 

 

Una busta pesante e spessa vuol dire che c’è l’hai fatta. Di contro, una leggera e sottile significa mi spiace ma non è il candidato che stiamo cercando. E anche se, seduta al tavolo della mia cucina, in quella giornata di metà settembre, la busta che tenevo fra le mani era spessa, a stento riuscivo a trattenere il nervosismo.

Come ipnotizzati i miei occhi continuavano a scorrere le lettere dorate del mittente: UNIVERSITA’ DI WASHINGTON  1410, NE CAMPUS PARKWAY,SEATTLE WA 98195-5852 UNITED STATES. 

La risposta che stavo aspettando era fra le mie mani. L’ultima università a cui avevo fatto domanda quasi allo scadere dei termini. A poche settimane dal diploma aveva passato pomeriggi interi con Edward  a compilare domande di iscrizioni ai più svariati college sparsi per il paese, senza credere realmente che ne avrei frequentato uno. Mi immaginavo infatti, nei primi anni a venire, troppo presa dalla sete di sangue per potermi permettere di frequentare un qualsiasi campus;  Alle mia compagne di corso avrei dovuto confidare segreti, non di certo volerle mangiare a colazione.

 Ma poi, tutto era cambiato e decidere del mio futuro scolastico era tornato importante. Mi resi conto così che l’università che avrei voluto frequentare era l’unica a cui non avevo fatto domanda: l’università di Washington a Seattle. Non troppo lontana da Charlie e soprattutto da lui. Quel lui che, seduto di fronte a me, sbuffava irritato della mia esitazione nel aprire quella dannata busta.

“E’ un ora che la stai osservando, Bells e almeno che tu non possieda qualche dote magica a me sconosciuta non si aprirà da sola. Te lo garantisco io, parola di lupetto – mosse in avanti le dita incrociando medio e indice e strappandomi così un sorriso mentre, ancora una volta, mi rendevo conto di quanto lo amassi.  Il mio Jacob che, con quel suo modo di essere spontaneo e solare, era in grado di rendere tutto più leggero e facile, facendomi sentire felice - dai a me. Faccio io.”

 Con decisione prese la busta dalle mie mani tremanti facendo saltare la ceralacca che la sigillava e scorrendo rapido il primo foglio al suo interno. Ripresi a mangiucchiarmi nervosamente le unghie oramai ridotti ai minimi storici finché non vidi un sorriso allargarsi sul viso di Jake. Con due rapide falcate mi fu vicino avvolgendomi in uno dei suoi abbracci da orso.

“La mia ragazza è un genio… Beh lo sempre saputo, in fondo solo un vero genio poteva farmi capire gli algoritmi.”

“Vuoi dire che…”

“Ma certo, amore sei stata ammessa.”

Sospirai di sollievo stringendomi forte a Jake mentre una risatina nervosa usciva dalla mia bocca. Nascosi il viso contro il suo petto, lasciandomi cullare dal suono del suo cuore mentre il mio decelerava i battiti.

“Andrò al college.”

“Andrai al college.” Confermò Jacob posando un bacio su i miei capelli.

 

 

 

 

Mentre  sistemavo una felpa nell’ennesimo scatolone che ormai riempivano tutto il pavimento della mia stanza, sentii un leggero tonfo dietro di me. Sorrisi prima di voltarmi, sicura di quello che avrei visto.

“ Jake – misi su una finta aria indignata puntando contro di lui l’indice – sai, potresti anche usare la porta, ogni tanto. Non è decoroso piombare cosi nella stanza di una signora.”

Udii la sua risata roca e poi le sue calde braccia mi avvolsero mentre le sue labbra cercarono le mie per posarvi un dolce bacio.

“Certo, certo. Il problema è che io non vedo nessuna signora qua.” Un ghigno beffardo si dipinse sul suo viso ed io lo spinsi via da me offesa. Rise di nuovo prima di tornare ad abbracciarmi portandomi seduta sopra le sue ginocchia sul bordo del letto.

“Quanto adoro farti arrabbiare.” sussurro al mio orecchio iniziando a baciarmi il collo. Sorrisi e voltandomi, mi sistemai meglio a cavalcioni su di lui. Catturai fra i miei denti il suo labbro inferiore, mordendolo forte finché non lo sentii gemere.

“Così impari a essere screanzato, sciocco lupo. E non dire che l’hai trovato eccitante.”

“Cavolo mi conosci bene ormai.” Mi  passò una mano dietro la nuca sfiorando il mio naso con il suo.

“Puoi dirlo forte, amore” confermai mentre le sue mani, scese ad accarezzare i miei fianchi, stringevano di più la presa sollevandomi da lui e rimettendoci così entrambi in piedi.

Lo osservai muoversi nervosamente per la stanza avvicinandosi ad uno scatolone aperto sopra la scrivania. Ne tirò fuori una foto incorniciata osservandola assorto. Una nostra foto, io e lui che sorridevamo attorno ad un falò a Firsth Beach.  Mi avvicinai prendendo la cornice dalle sue mani e rimentendola apposto. Mi osservò a lungo senza parlare. Le mie guance presero a colorarsi di rosso, come ogni volta che le sue irridi nere scrutavano dentro di me. Portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio cercando di porre fine al suo silenzio.

“Che c’è Jake?” Accarezzò il mio viso stringendo il suo corpo contro il mio.

“Mi mancherai, Bells. Mi mancherai tremendamente. Avevo giurato che non te lo avrei detto ma… scusa. Sono felice per te davvero, solo che non è facile.”

“Mi mancherai anche tu e anche per me non sarà facile ,ma è solo Seattle, sono…”

“ 300 Km e 45 metri per essere precisi.” Lo guardai incerta prima di continuare.

“Lo ammetto non sono pochi ma dubito che tu mi verrai a trovare in macchina no?- alzai un sopracciglio fissando la sua reazione, un sorriso incerto si allargo sul suo viso poco prima imbronciato-  insomma, quanto mai potrà metterci un grosso e veloce lupo a coprire quella distanza?”

“Poco più di un ora, ho controllato ieri”

“Jake…”

“Che c’è?” Plasmò il suo viso con l’espressione più angelica possibile e tornò ad unire le sue labbra alle mie. Soffiai divertita contro la sua bocca.

“Sei impossibile.”

“E tu mi ami anche per questo.”

“Come siamo sicuri, e se…”

“Stai zitta ora, Bells” Mi disse con voce roca senza staccare le nostra labbra e iniziando a camminare verso il letto finché le mie ginocchia ne trovarono il bordo.  Portò una mano sulla mia schiena aiutandomi nella discesa verso il materasso. Quando fui quasi del tutto sdraiata feci leva sui comiti spingendomi fino a toccare il cuscino e aprii leggermente le gambe per permettere a Jake di posizionarsi meglio sopra di me. Le sue labbra ricoprivano il mio viso di baci per poi scendere ad accarezzare con la lingua il mio collo. Le sue mani calde si insinuavano sotto la mia maglietta accarezzando la mia pelle fino a sfiorare i bordi del reggiseno. Schiacciata sotto il suo possente corpo inarcai appena la schiena in un chiaro invito che Jack colse al volo. Afferro i bordi della mia maglietta facendola scivolare lungo il mio corpo fino a privarmene. Mi guardò qualche secondo estasiato prima di riprendere a giocare con le mie labbra mentre sbuffava leggeri gemiti al passaggio delle mie mani, sui suoi addominali scolpiti. Ben presto anche la sua maglietta scivolò via, seguita poco dopo dai nostri pantaloni. I nostri corpi accaldati erano stretti l’uno a l’altro. La sua lingua seguiva la spallina del mio reggiseno che scivolava sempre più giù lungo il mio braccio. Sapevo che ben presto, entrambi avremo perso il controllo. Rapidamente invertii le nostre posizioni mettendomi sopra di lui e risistemando le spalline. Jake sospirò baciando la mia fronte dolcemente e mettendosi seduto. La schiena appoggiata alla spalliera mentre io, in ginocchio sul materasso, mi stringevo a lui.

“Ti amo.” gli sussurrai a l’orecchio. Sapevo che Jake era la persona giusta. Non avevo alcun dubbio a riguardo dopo tutto quello che avevamo passato per diventare un noi. Ma qualcosa continuava a frenarmi nel compiere “il grande passo”: una paura irrazionale e assurda che lui però, riusciva sempre a comprendere. Non mi sforzava, rispettava i miei tempi e insieme scoprivamo lentamente sempre qualcosa in più.

“Ti amo anche io e prima o poi mi farai impazzire, lo sai vero?” risi nascondendo il mio viso contro il suo petto per celare il rossore sulle mie guance. Lui mi tenne stretta a se in quella posizione per alcuni minuti prima di tornare a sdraiarsi con me sopra e allungando la coperta ad avvolgere entrambi.

“Jake a che mi serve la coperto se ho te?” Gli chiesi guardando i suoi occhi. Lui corruccio le sopracciglia pensandoci per qualche secondo.

“Ti abitui per quando sarai a Seattle” affermò infine.

“Già, solo più due notti.” sospirai posando un lieve bacio sul suo petto.

“Ancora due notti vorrai dire - mi corresse lui, riprendendo a divorare con passione le mie labbra- vuoi che ti faccia vedere quante cose si possono imparare con ancora due notte tutte per noi, Bells?”

 Disse tornando ad esplorare con la lingua ogni centimetro del mio corpo. Lasciai che i miei gemiti mal gelati rispondessero per me. Sì, decisamente avevo voglia di scoprirlo.

 

Note autrice

Ed eccomi di ritorno con un'altra Jake/Bella. Sempre facente parte della serie semplicemente amarsi.
Questa coppia è troppo irresistibile per me e così la mia fantasia vola senza controllo e questi sono i risultati. Spero che vi piaccia e che vogliate farmi sapere il vostro parere.
A presto care lettrici con una nuova storia.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: postergirl84