Probabilmente non riuscirò comunque a dichiararmi prima di tornare a casa, ed io e Rion rimarremo solo amici, come sempre, persi nella monotonia della vita quotidiana, quando ogni giorno ti sembra uguale all’altro e pensi che il tuo mondo non cambierà mai.
[Akira + Kouhei - Akira x Rion (implicita)]
Fanfiction partecipante alla maritombola indetta dalla community maridichallenge
-Autore: XShade-Shinra
-Manga: Cage of Eden (Eden no Ori)
-Pairing: Akira x Rion (implicita)
-Genere: Introspettivo, Slice of Life, Sentimentale
-Rating: Verde
-Warning: MM
-Capitoli: Flashfic, One Shot
-Prompt: 52. Dopodomani
-Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
te i vari suffissi onorifici, così il testo risulta essere più leggero.
Durante l’allenamento del club di pallavolo sono solito perdermi tra i miei pensieri, soprattutto mentre faccio il riscaldamento, e oggi in particolar modo sono molto distratto: dopodomani ci sarà la gita scolastica che tanto attendo; finalmente dopo mesi ininterrotti di noiosissime lezioni mi riposerò e divertirò assieme a tutti gli altri.
«Akira! Akira!».
Sono così contento che a volte sorrido da solo, soprattutto perch—
«La palla!».
SDONK!
Troppo tardi.
Non mi ero minimamente accorto dei richiami di Kocchan e una palla vagante mi era finita dritta dritta sul naso, mandandomi al tappeto.
Il mio migliore amico mi raggiunge subito, preoccupato.
«Akira, tutto bene?», mi chiede e io gli sorrido nonostante epistassi.
«Sì, tutto ok», lo tranquillizzo, alzandomi a sedere.
Lui mi guarda e aggrotta le sopracciglia.
«Stai perdendo sangue dal naso», mi informa. «Vado a prendere un fazzoletto».
Sorrido.
«Lascia stare», prendo una manica della T-Shirt e la passo sotto il naso, pulendomi. «Non è niente, davvero». E per essere coerente con quanto sto dicendo mi alzo in piedi.
Kocchan sorride e incrocia le braccia, sostenendo il peso del corpo solo sulla gamba sinistra.
«Ma a che stai pensando questo periodo? Sei proprio fuori dal mondo!».
A lui posso dirlo.
«Dopodomani ci sarà la gita a Guam…», inizio a spiegargli. «Penso che… magari… con Rion…».
«Ah, ho capito!», fece lui. «Stavi pensando a un altro paio di palle che non a quelle da volley!», ride, facendomi arrossire.
E questo sarebbe il mio miglior amico?
«Sì, esatto…». sogghignando colpevole, passandomi il pollice a pulirmi nuovamente il naso.
Kocchan si china a riprendere la palla macchiata di rosso e me la porge.
«Sia chiaro, Akira: se al ritorno da questa gita tu e Akagami non sarete insieme, allora non ti farò più entrare qui». Me lo dice con il suo solito sorriso e io, preso il pallone, scuoto il capo.
«Grazie», gli rispondo. So il perché delle sue parole: lo fa per aiutarmi a vincere la titubanza che ho nel volermi dichiarare a lei. Sì, Kocchan è il miglior amico che una persona potrebbe mai desiderare di avere. «Ok, accetto la sfida!», dico con sguardo fiammeggiante e pieno di grinta.
Probabilmente non riuscirò comunque a dichiararmi prima di tornare a casa, ed io e Rion rimarremo solo amici, come sempre, persi nella monotonia della vita quotidiana, quando ogni giorno ti sembra uguale all’altro e pensi che il tuo mondo non cambierà mai.
XShade-Shinra