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Autore: Erhien    06/01/2012    10 recensioni
Sherlock usa senza riguardi le cose di John ispirando in quest'ultimo istinti violenti. Il problema è capire di quale natura si trattino, se omicidi o sessuali.
Prima fanfiction in questo fandom: chiedo pazienza, clemenza e opinioni. Grazie a tutti in anticipo e buona lettura!
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fraintendi sempre
Fandom: Sherlock (BBC)
Personaggi: Sherlock Holmes, John Watson
Genere: Fluff, Slice of life
Rating: Verde
Conteggio Parole: 633
N.d.A.:  È da poco che ho scoperto la serie di Sherlock della BBC, e me ne sono totalmente innamorata, è un chiodo fisso! E così, spinta dalle tante ff lette su questo sito col pairing Sherlock/John, mi sono ributtata nella scrittura. Sono decisamente fuori allenamento, lo ammetto, ma, da parte mia, questo piccolo sclero mi fa tanto felice. Erano secoli che non scrivevo qualcosa, per cui siate clementi con me, e spero tanto di non annoiarvi con questa ff. Un bacione e a presto, ragazzi!

P.S.: mi piacerebbe troppo leggere i vostri commenti, quindi scrivete :) Grazie!

P.P.S.: il POV è di John Watson (adorabile compagno di sventure ^^)


Fraintendi sempre


Finalmente un finesettimana di pausa: nessun caso da risolvere, nessuna notte senza sonno passata piuttosto a rincorrere assassini o, peggio, a scappare dagli stessi.
Ora che ci rifletto, però, non ho nessun turno all'ambulatorio.
Dunque, come ammazzare il tempo?
Prendo dal tavolino il mio cellulare per chiamare Sarah; spero in un appuntamento normale, questa volta.
Eppure la chiamata non parte: una voce registrata e dai toni falsamente cordiali mi informa che il credito è terminato, e che sono invitato a ricaricarlo per poter effettuare delle telefonate.
No, quello che è gentilmente invitato ad andare a quel paese è Sherlock.
Scorro la lista dei messaggi, e mi accorgo che ce ne sono un numero infinito, tutti riportanti la firma SH.
Bastardo.
Prendo un cuscino e glielo lancio addosso. È sdraiato sul divano a meditare su chi sa cosa, e quando riceve l'inaspettato colpo si riprende come da uno stato di catalessi guardandomi sorpreso.
"John, sei impazzito forse? Stavo riflettendo!" mi fa sconvolto.
"Rifletti su questo: come mai usi il mio cellulare per mandare messaggi a destra e a manca nonostante tu ne abbia uno tutto tuo? Mi sembra un bell'enigma da risolvere" quasi gli urlo con sarcasmo.
"Tu e le tue questioni ovvie. Semplicemente il tuo cellulare era più vicino a me rispetto al mio, ed è impesabile che io sprechi le mie energie per qualcosa che non sia pensare"
"Ma il tuo cellulare si trovava sullo stesso tavolino, solo pochi centimetri più in là!" rispondo sconcertato.
"A maggior ragione allora. Non fossilizzarti su qualche centimetro"
"Ma non è una questione di centimetri, Sherlock! Io mi "fossilizzo" sul fatto che tu prendi le mie cose senza pensare che forse mi creerai un disagio, in questo caso il credito del mio cellulare".
"Ma ti senti, John? Mio, mio, mio... Non sai dire altro. Pensa piuttosto che mi hai aiutato a comunicare brillanti idee e a rendere migliore questo mondo abietto" sorride candidamente.
"Giuro, Sherlock, che in questo momento vorrei tanto metterti le mani addosso e farti male" sussurro irritato.
Il mio coinquilino indaga la mia figura.
Lo sta facendo di nuovo, mi sta studiando, e questo non porta mai a qualcosa di buono per me. È geniale, certo, ma snervante quando mi riguarda.
"John, sinceramente non riesco ad afferrare per quale motivo non ti è chiara la questione, eppure te l'ho già spiegato una volta tempo fa, al ristorante: non sono in cerca di certe relazioni. Mi dispiace doverti rifiutare di nuovo".
Rimango a bocca aperta. Ha frainteso di nuovo le mie intenzioni!
"No, hai frainteso. Io non..." cerco di chiarire, ma lui mi interrompe perché chiaramente non mi sta ascoltando.
"Anche se, devo ammetterlo, non ho mai fatto sesso violento con un uomo. Non che abbia avuto rapporti sessuali violenti con una donna, sia chiaro. Mi chiedo come dal dolore si possa trarre piacere. E un'altra cosa, John..."
"Mmh?" ormai sono rassegnato alle sue idiozie.
"Mi fa strano pensarti come parte attiva di un rapporto. Credo tu sia più adatto ad impersonare la parte passiva. Lascia a me il resto" e incornicia tutto con  un occhiolino e un ghigno, suppongo, di malizia.
Mi sento avvampare, ma per fortuna lui ha già distolto lo sguardo.
"Non ti sopporto" mugugno io. Ho fatto per l'ennesima volta la figura di quello che ci sta provando senza effettivamente farlo.
"Non è vero, e lo sai. E... ti ringrazio per questo" ma l'ultima frase è stata difficile da captare.
Sono piacevolmente sorpreso; i miei muscoli si rilassano e lascio perdere tutta la tensione di poco prima.
Sorrido amichevolmente (o amorevolmente? Non lo so nemmeno io).
"È un piacere".
Mi dirigo in cucina con la certezza che anche con un week-end libero da impegni non potrei mai annoiarmi affianco a Sherlock.
"Preparo del thé, verginello"
"Cosa?!".
Per questa volta credo di aver vinto.

   
 
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