La voce di una ragazza infuriata si faceva sempre più forte nella mia testa e aprii gli occhi pensando di aver sognato, ma la voce continuava ininterrottamente e afferrando il mio libro ormai vecchio e consumato dalle tante volte che era stato letto mi avvicinai alla porta vetrata, vidi altre quattro ragazze fare segno di silenzio all'altra e spostarsi in modo che io non li potessi vedere, sarei corsa giù a chiamare la polizia se solo quella voglia irrefrenabile di vedere i volti non mi avesse fatto continuare a camminare a passo lento

“Sono armata” urlai

“Questa è solo colpa tua!” disse a bassa voce una di quelle ragazze irritata

“Ssst” le fecero le altre

io avevo paura di trovarmi davanti una pistola ma quando balzai davanti la finestra spalancai gli occhi e aprii la bocca come per urlare ma non uscì suono,

“Salve” mi salutò una ragazza dai capelli rossi con in testa un cappello da strega e dei vestiti pieni di toppe

“Salve...” risposi io

“Ma che diamine fai!” le urlò una ragazza dai lunghi capelli neri vestita alla sua stessa maniera “Piacere...” disse poi con un tono agitato

“Ecco! Ci ha viste e ora?!” chiese retorica una ragazza con i capelli castani che le cadevano sulle spalle

“Non ne ho idea!” urlò l'altra puntando gli occhi neri su di me “E' solo colpa tua Gwen se siamo in questo pasticcio!” continuò guardando una ragazza dai capelli neri e con delle mach di intonazione azzurra

“Ah certo! Sono stata io che ho cominciato a spingerti con la scopa!” disse ironica lei

“Non è questo il punto...” disse l'altra mettendo le mani ai fianchi

“E poi è stata colpa di Sierra che ha messo poco olio di scopa!” si giustificò

“Io? Ma se è stata Izzy a rovesciarlo quasi tutto per terra!” disse un'altra toccandosi la lunga treccia viola

“Oh quanto siete noiose!” mormorò la rossa roteando gli occhi “Non vorrete mica litigare solo perché siamo cadute sul balcone di una bambina che ci ha appena viste!” continuò come se ciò che avesse appena detto fosse una cosa da niente

“E ti sembra poco? Ora come diciamo alla bambina che non siamo befane!” disse l'altra tappandosi la bocca subito dopo appena ebbe finito di dire la frase e le altre le tirarono la treccia

“Wow befane!...Non siete affatto brutte!” urlai io eccitata

“Modestamente...” affermarono la castana, la bruna e la viola

“In ogni caso...la mia calza?!” chiesi mettendo davanti a loro la mano e sbattendo il piede

“Cosa credi mocciosetta! Dovrai aprirla domani mattina!” mi urlò la bruna nascondendo la calza dietro la schiena

“Avanti Heather! E' solo una bambina!” le disse la castana

“Ma Courtney! Pensi che non lo sappia? Deve godersi la sorpresa!” rispose lei

“Be'...senti ragazzina, noi ti diamo la calza e tu ci aiuti con l'olio per le scope va bene?” mi chiese la ragazza che sembrava chiamarsi Gwen

“Bene!” risposi io, cominciai a saltellare ma loro mi guardarono in modo strano “Che c'è? La mia calza!?”

“Prima ci aiuti! E poi ti daremo la calza” rispose la rossa

“E chi mi dice che non ve ne andiate via?”

“Non siamo mica sceme! Ci detrarrebbero soldi dalla paga!” disse ironica la viola

“Entrate...” dissi io poco convinta e le feci entrare nella mia stanza.

Due di loro si sedettero sul mio letto, un'altra si mise accanto a me un'altra ancora si sedette sulla poltrona

“Allora...” cominciò la castana scrivendo delle cose su un figlio di carta, poi me lo diede e disse “Questo è ciò che ci serve!”

“Olio di semi?” chiesi io leggendo, loro annuirono “Sciroppo di burro di arachidi?” annuirono ancora “Olio per macchine?!” spalancai gli occhi sorpresa “Mio padre mi ucciderà!” dissi a bassa voce ricordandomi della presenza di altre persone in casa

“Correremo il rischio” rispose la bruna

“...Andiamo in garage, lì mia madre tiene la scorta di tutto e troveremo anche l'olio per macchine” dissi seccata, e mi diressi verso il garage seguita da loro.

Accesi la luce e presi tutto quello di cui loro avevano bisogno

“Ecco...e ora?” chiesi

“E' Sierra l'esperta in questo” disse Gwen guardando la ragazza dalla lunga treccia viola

“Si be'...hai una pentola?” mi chiese

“Certo...torno subito”

corsi in cucina a prendere una pentola e tornai di nuovo da loro.

Immischiò tutte cose miscelando il tutto con un enorme pezzo di ferro che la viola estrasse dalla piccola borsa...poi con un mestolo, uscito sempre dalla borsa, ricoprì le scope di tutte con una strana melma nera che una volta a contatto col bastone e la paglia sparì

“Ora possiamo andare!” disse la viola

“E la mia calza?” chiesi delusa

“Oh già, eccola! C'è una piccola sorpresa per te visto che sei stata così gentile da aiutarci...” mi disse la bruna strizzando l'occhio e porgendomi una grande calza rossa.

Andammo nella mia stanza e uscimmo sul balcone

“Grazie befane per niente brutte...mi verrete a trovare il prossimo anno?” chiesi io entusiasta

“Ma certo!” mi disse la castana salendo in groppa alla scopa

“Al prossimo anno!” disse quella con in capelli a caschetto

“Confidiamo su di te per il prossimo rifornimento!” mi strizzò l'occhio la viola

“Cerca di stare attenta! O dovrò portarti più carbone l'anno prossimo!” mi avvisò la rossa

la bruna si avvicinò a me “Per l'olio della macchina e le altre cose...io farei finta di niente lasciando sospetti su mio fratello...” mi sussurrò

“Ideona!” esclamai, lei mi fece l'occhiolino e salì in groppa alla scopa, tutte quante si ritrovarono in alto nel cielo e mi salutarono con la mano, ora vedevo delle ombre allontanarsi veloci; abbassai lo sguardo e vidi mio fratello scendere da una macchina

“Che ci fai in piedi marmocchia?!” mi domandò lui

“Niente...sappi che quando mamma e papà la scopriranno io non negherò!”

“Ma di che stai parlando?”

“Niente niente...lascia perdere!” e chiudendo la porta vetrata mi buttai nel letto ridendo felice.

Angolo dell'autrice: Ha fatto così tanta pena? Spero di non avervi fatto perdere troppo tempo con questa mia storia demenziale ma tutto sommato simpatica! Scusatemi per eventuali errori.