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Autore: j3nnif3r    07/01/2012    6 recensioni
E poi l’orda è in arrivo, si alzano, il cuore pompa più forte, le sue labbra sono troppo secche.
[ LEFT 4 DEAD 2 ]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tace.
Anche il respiro è troppo. Fa troppo rumore. Ma non può fare a meno di respirare. I polmoni si riempiono, si svuotano, si riempiono ancora. Ellis non sa nemmeno come funzionino, i polmoni, a dirla tutta. Ne ha un’idea vaga, ma non ricorda i dettagli. Si volta a guardare gli altri, e sono così concentrati, così tesi.
“Come funzionano i polmoni?” chiede sottovoce. Lo fissano tutti, poi Nick posa un dito sulle labbra ed emette un suono lungo, debole. Per dirgli di star zitto, insomma. Ma lui vorrebbe saperlo sul serio, come funzionano. Pensa che potrebbe servire. In un mondo invaso dagli zombie, andiamo, servirà pure capire come cazzo si fa a respirare.
E dopo, gli spari. Ellis nota come tutti si allertano nello stesso istante. Come animali. Anche lui si accende, il cuore pompa più forte, le sue labbra sono troppo secche.
Spara, mira al petto. Uno zombie si apre davanti a lui, e dentro è rosso, così rosso, così viscido. Non lo sono sempre. A volte sono grigi, più che altro. Come morti. Come già rovinati. Non sa come definirlo. E non vede i polmoni. Rimane un momento su quella specie di budino a forma di cadavere, cercandoli. Vorrebbe vedere come sono. Se si muovono ancora.
“Sbrigati!” grida Rochelle. Stanno correndo via. Ellis si aggiusta il cappello, sospira. Non può rimanere indietro. Non capirà mai se gli zombie hanno i polmoni. Gli dispiace.

Il senso della vita è diventato saper sparare bene. Reagire al momento giusto. Schivare un attacco improvviso, e salvare gli altri perché saranno utili. Il loro odore è diventato familiare, sa riconoscere il sudore di ognuno ad occhi chiusi. Li guarda con uno strano distacco, nei momenti di calma. Lui, che ha sempre ritenuto l’amicizia qualcosa di sacro. Si sente sporco. Ha caldo.
“Fa schifo, tutto questo.” dice a Nick, pur sapendo che non lo prenderà sul serio. Forse, in effetti, non lo prenderanno mai sul serio anche perché cambia idea in continuazione. Giusto il giorno prima ha passato la notte a ripetere quanto si sentisse felice.
“Puoi dirlo forte.” risponde lui, e sorride. Si asciuga la fronte con una mano. No, non l’ha preso sul serio.
“E’ così che si sentono i soldati?”
Nick lo guarda. Sembra perplesso. Poi abbassa di nuovo lo sguardo sulle armi che sta lucidando. La stanza è polverosa, tutto si appiccica sulla pelle, tutto è disgustoso.
“I soldati hanno un posto in cui tornare, credo.” dice Nick. “Noi non abbiamo un cazzo.”
“E allora perché...”
Ellis non finisce la frase. Non saprebbe come finirla. Non ha la forza, adesso, di portare avanti un discorso serio. Non ne ha neanche voglia. Ha fame, ha caldo. Vorrebbe una doccia. Vestiti puliti. Un bagno che funzioni. Un lettore, musica, gente intorno. Troppe cose.
“Perché è come se fosse una guerra, solo che non vincerà nessuno.”
“Potremmo anche vincere.”
”Cioè, rimanere vivi?”
”Già.”
”Sì, e poi?”
“E poi boh.”
Nick ride piano. “Sì, è un ottimo piano.”
Ellis si guarda intorno, e tutto è così desolante, così tetro. “Sai mica come funzionano i polmoni, tu?” chiede.
E poi l’orda è in arrivo, si alzano, il cuore pompa più forte, le sue labbra sono troppo secche.
   
 
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