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Autore: Mrs L J Magnus    07/01/2012    7 recensioni
Nell' 11° episodio della quarta Stagione, dopo l'ennesima azione solitaria e potenzialmente suicida di Helen Magnus, Will Zimmerman le ripropone la stessa domanda sugli avvenimenti del passato. La dottoressa non risponde. Per lo meno, non a lui! ATTENZIONE SPOILER
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Per chi stesse seguendo Sanctuary dai canali italianidigitale o satellitareè necessario un grande ATTENZIONE SPOILER in quanto il breve missing moment narrato si riferisce alla 11° puntata della quarta stagione.

 

A Sanctuary For All è di proprietà di Sanctuary 1 Productions (secondo imdb.it)

Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

 

A TEMPO DEBITO

A SANCTUARY MISSING MOMENT

by Jolinar

 

Magnus, devi dirmelo, non sono più il tuo protegè, sono il tuo socio. Devi dirmi tutto!

Will Zimmerman, il mio giovane collega mi squadra con aria seria dal suo letto di convalescente mentre mi chiede per l'ennesima volta cosa io abbia combinato nel periodo del mio ritorno al passato, quel secolo e qualche anno in cui ho rivissuto la mia vita da spettatrice fino al momento di rientrarne prepotentemente nel bel mezzo di una crisi planetaria e ribaltare l'esistenza di tutti coloro che mi stanno intorno.

Mi fissa con uno sguardo pieno di astio e di delusione, lo stesso che mi ha rivolto meno di ventiquattro ore fa, quando, sotto l'effetto dell'acqua della caverna del serpente piumato, è riuscito ad urlarmi contro tutto il risentimento che prova nei miei confronti. Sono un capo esigente, imperscrutabile, faccio di testa mia, non consulto i miei collaboratori e tanto meno li ascolto quando mi supplicano di fare come dicono loro.

Dal punto di vista di Will, come persona, sono pessima; dal mio punto di vista, è l'unico modo che ho per sopravvivere a me stessa, al mio dono. Io sono diversa! E l'ho capito solo nella mia seconda vita. Prima ero troppo occupata, troppo presa dalla mia missione per accorgermi veramente di ciò che mi succedeva.

Poi è successo, sono tornata indietro, ho rivissuto la mia vita da spettatrice, ho osservato l'altra me stessa attraversare i secoli e lasciarsi scivolare addosso anno dopo anno tutto quello che succedeva intorno a lei.

John Druid diceva sempre che il mio era il più gentile dei doni che il sangue puro ha lasciato ai Cinque. Quanto si sbagliava! Certo, non mi spuntano i canini e non bevo sangue, non ho un intelletto superiore che mi distrugge dal rimorso per non averlo saputo usare, non devo girare nuda invisibile per strada anche in pieno inverno e, soprattutto, non mi sono trasformata in Jack lo Squartatore, semplicemente non invecchio.

Il mio corpo non scade nella vecchiaia; sono la stessa Helen Magnus del 1865. Non un capello bianco, non una ruga sul mio volto a dimostrare quanto io abbia vissuto, e quanti abbia lasciato indietro. Perché il problema, infondo, è questo: rivederli tutti, uno per uno, sapere esattamente quale sarebbe stato il loro destino e non poter intervenire per modificarlo, per non rischiare di cambiare la storia del mondo intero. Tutti, intorno a me morivano, di nuovo, l'altra me stessa incassava come un buon pugile e tirava avanti chiudendosi sempre di più in se stessa, mentre io, io mi aprivo al dolore. Allora ho pensato che se non potevo fare niente per coloro che avevo perso, potevo fare qualcosa per quelli che erano ancora con me.

Eliminare i rischi, tenere tutti al sicuro. E forse ci riuscirò.

Lo saprai a tempo debitogli rispondo.

FINE

BJB 7 gennaio 2012

  
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