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Autore: KeilaStradlin    07/01/2012    2 recensioni
Premettendo che non sono brava con le introduzioni, la storia si apre con un'anche troppo tranquilla giornata al Istituto Superiore Furinkan, che viene però interrotta dall'arrivo di orrendi demoni che sembrano puntare alla vita di Akane che sta per essere uccisa da uno di questi, quando fanno la loro comparsa due personaggi che conosciamo molto bene e che trascineranno Ranma e Akane in una nuova avventura, forse la più pericolosa che abbiano affrontato finora... ( Sarà presente anche un nuovo personaggio ).
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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BLACK HOLES AND REVELATIONS.
A Ranma ½ and InuYasha Crossover.



Capitolo Primo.
I demoni di mezzogiorno.



Ranma Saotome sbadigliò, nella placida luce soffusa di quell'afoso mezzogiorno; con i piedi comodamente appoggiati al banco sul quale sarebbero dovuti stare i suoi libri di scuola, imprecò mentalmente, chiedendosi perché era stato tanto stupido da dimenticarsi i soldi per il pranzo. Il suo stomaco lanciò l'ennesimo, disperato brontolio. Magari se fosse andato ad elemosinare un morso da qualcuno dei suoi compagni...
La verità era che quel caldo soffocante lo faceva sentire così insonnolito e pigro da impedirgli perfino di muovere il culo da quella sedia e andare alla ricerca di un metodo qualsiasi per soddisfare uno dei bisogni primari che appartenevano alla specie dell'homo sapiens e di tutti gli animali, quello di nutrirsi.
- Ranma? -
Sarebbe stato così facile abbassare le palpebre e abbandonarsi ad un tranquillo sonnellino pre-verifica di matematica. È già... con quale forza, e con quale concentrazione... ma sopratutto, con quale preparazione, avrebbe affrontato una verifica uno degli ultimi giorni di scuola? Di matematica poi...
- Ehi, Ranma, mi senti? -
L'idea di consegnare il compito in bianco si fece pian piano largo nella sua mente insonnolita. Si, dopotutto avrebbe avuto modo di recuperare nel prossimo com.... No, la scuola stava per finire. Se non avesse fatto a modo quella verifica si sarebbe beccato un debito... Doveva assolutamente copiare.
- RANMA! -
Due pugni sbatterono sul banco, facendogli perdere l'equilibrio, e facendolo quasi cadere dalla sedia; una voce che conosceva bene ( e parecchio irritata ) lo riportò alla calda realtà scolastica, e alla fame che lo attanagliava sempre più : Akane lo fissava, apparentemente infuriata.
- Ma mi ascolti, imbecille?! -
Il ragazzo con il codino arricciò le labbra, fra lo sdegnato e il rimbambito.
- No, stavo cercando di dormire se non te ne fossi accorta! -
- Dormire? Fra cinque minuti finisce la pausa pranzo, e ti ricordo che abbiamo un compito di matematica! -
- Appunto, allora perché sei dovuta venire a rompere le scatole? -
Akane strinse i denti.
- Ma tu senti che ingrato... - borbottò più a se stessa che al diretto interessato.
- E perché ora sarei un ingrato? - La squadrò incuriosito.
- Perché ero venuta a portarti il pranzo che mi era avanzato! -
Un'espressione di disgusto si manifestò istantaneamente sul volto del ragazzo, che si allontanò di scatto dal banco, mentre Akane vi sbatteva sopra il contenitore di quello che pareva essere, ma solo all'apparenza, del buon cibo.
- A, Akane, devi stare tranquilla, non ho mica fame – balbettò con aria molto poco convincente, agitando le mani.
Ma lei lo rimbeccò, mentre al posto dei suoi occhi ardevano due fiamme cremisi.
- Stai tranquillo tu, è stata Kasumi a prepararlo, tò ingozzati, e magari strozzatici anche, cretino! - sbottò tirandogli il contenitore direttamente sul volto, prima di imboccare la porta d'uscita a grandi falcate.
Ranma la guardò andarsene via con un'espressione di totale disperazione. Non solo il cibo che avrebbe potuto mangiare era appena finito sul pavimento, non dopo avergli procurato un non indifferente dolore al naso, ma anche tutte le speranze che Akane gli facesse copiare il compito l'avevano appena abbandonato, e infine, era nuovamente riuscito a farla infuriare, solo perché non riusciva a tapparsi la bocca ogni tanto.
Sospirò, iniziando a tirar fuori i suoi libri di matematica, per cercare di farsi qualche bigliettino dell'ultimo minuto, quando parecchie grida giunsero dal cortile.
La sedia, sulla quale pochi attimi prima stava seduto, volò in fondo all'aula, mentre il ragazzo si precipitava turbato giù per le scale, insieme ad altri due suoi compagni di classe, altrettanto turbati.

Akane arrivò in giardino imprecando, e maledicendo a ripetizione il suo fidanzato. Era possibile che quell'idiota non avesse mai un minimo di tatto? Stizzita dette un calcio ad un sasso, che iniziò a rimbalzare sul terreno, fino a fermarsi di fronte ad una grande cosa che procurò alla ragazza uno sgradevole brivido di terrore lungo la schiena, e subito dopo, uno sgomento grido, seguito da altre decine di voci di studenti.
Quando Akane alzò la testa si ritrovò davanti una creatura alta all'incirca tre metri, munita di quattro braccia artigliate e coperta da una pelle viscida e verde. Aveva la testa allungata e un'enorme lingua biforcuta e violacea che sibilava minacciosa fra i suoi denti.
Akane non era più in grado di muoversi: quell'orrenda bestia sembrava aver notato la sua presenza, e le si stava avvicinando con lente zampate. I suoi occhi saettarono per un momento a destra e sinistra, altre creature orrende si erano come materializzate in tutto il cortile, e i ragazzi correvano e strepitavano disperati. Per un attimo le sembrò di vivere un incubo. Eppure la voce di Ranma che urlava forte il suo nome sembrava così reale...

Un moto d'angoscia assalì Ranma, quando si accorse che Akane sembrava non sentirlo mentre continuava a ripeterle di spostarsi di li. Quella bestia era così vicina, che lui non ce l'avrebbe fatta a trarla in salvo prima che una zampata la... la... Non voleva nemmeno pensarci. Ma sembravano non esserci più vie di fuga. I pensieri gli si annebbiarono improvvisamente; vedeva la bestia così vicina ad Akane.... Il panico gli offuscò la ragione e per qualche secondo perse il controllo sulle sue azioni, su quello che stava facendo...
Poi, un guizzo rosso lo distrasse. Qualcosa aveva portato in salvo Akane.
La lama di un'enorme spada sfavillò nell'aria, risplendendo ai raggi del sole.
La bestia grugnì e la spada la tagliò letteralmente in due.
Da qualche parte qualcuno gridò e Ranma non capiva più niente. Altri mostri si muovevano attorno a lui. Gente correva da tutte le parti. E poi quella strana figura vestita di rosso che aveva appena ucciso quella bestia. Sangue verdastro si riversò sul terreno.
- InuYasha attento, è corrosivo! -
- Ehi tu, togliti di li! -
- CAZZO! -
Qualcosa lo afferrò, sollevandolo di peso, poco prima che uno schizzo di sangue non rischiasse di prenderlo in pieno petto.
- InuYasha, il frammento, ce n'è uno nel braccio destro! -
- Ci penso subito! -
- E gli altri, non ne hanno! -
- Bè, allora sarà un gioco da ragazzi farli a pezzetti -

Akane non capì molto bene gli avvenimenti che impedirono che venisse divorata da una sottospecie di orrido mostro verde. Si rese solo conto che, ad un certo punto, qualcuno l'aveva fatta scansare, e si ritrovò sbattuta contro un albero, a massaggiarsi la testa, dolorante.
Ranma le fu subito vicino.
- Stai bene? -
- Io, si … ma che diavolo sta succedendo? E chi sono quei due? - domandò, indicando prima la figura vestita di rosso, che si stava avventando sulle altre creature, e poi una ragazza dai lunghi capelli neri, che indossava la divisa di un'altra scuola e teneva in mano arco e frecce.
- Non lo so, ma devo dare una mano, tu resta qui! -
Ranma corse verso una delle creature, la stessa che stava affrontando il misterioso tipo munito di spada, con le mani già posizionate per sferrare un attacco.
- Che pensi di fare? Va via se non vuoi finire sbuzzato! - gli urlò il tipo vestito di rosso, mentre schivava un'unghiata della creatura e si preparava a lanciare un nuovo fendente.
Ora Ranma poteva vederlo piuttosto bene, anche se, quel che video lo lasciò abbastanza perplesso.
La misteriosa figura era in realtà un ragazzo, che però aveva lunghissimi capelli argentati e, cosa più bizzarra, due candide orecchie da cane.
Ma che cazzo succede qui? Si ritrovò per un attimo a pensare il ragazzo con il codino, prima di ricordarsi di essere nel bel mezzo di un combattimento e di non avere tempo per stare a rimuginare.
Senza dare ascolto alla parole del bizzarro individuo si posizionò proprio davanti alla creatura, iniziando a scandire il nome della tecnica.
- MOKO TAKABISHA! - gridò, lasciando che un fascio di energia gialla gli scaturisse dalle mani, per andare a colpire il mostro proprio in mezzo al torace, creandogli un enorme buco sanguinolento in pancia. Mentre si preparava per un secondo colpo una freccia sferzò l'aria vicino al suo orecchio e passò oltre, conficcandosi in fronte alla creatura, e finendola completamente.
- Quello era l'ultimo – sentì dire alla ragazza che aveva appena scagliato la freccia.
Poi, un pezzo del mostro gli volò addosso, sbattendogli violentemente contro un braccio.

InuYasha si pulì il volto insanguinato con una manica della veste, e ripose Tessaiga nel fodero. Doveva ammettere che il colpo lanciato da quell'umano era riuscito ad impressionarlo. Era raro trovare un essere umano che fosse così abile a combattere.
- Kagome, il frammento – disse poi, porgendole un minuscolo pezzettino lilla della Sfera dei Quattro Spiriti.
Lei lo ringraziò, e poi, issatasi l'arco sulle spalle, si diresse verso la ragazza che InuYasha aveva brutalmente spinto contro l'albero, anche se con tutte le buone intenzioni di questo mondo.
- Va tutto bene? Mi dispiace per prima, ma quel demone stava per farti de male, così abbiamo dovuto agire in fretta – disse con un sorriso stampato in faccia. - Comunque piacere, sono Kagome Higurashi -.
Akane ricambiò il sorriso, anche se palesemente perplessa.
- Io mi chiamo Akane, Akane Tendo. - Mentre pronunciava queste parole i suoi pensieri si soffermarono sulla parola “demone” pronunciata da quella Kagome.
- Demone? - domandò incredula.
- Si, le creature che abbiamo appena distrutto, erano tutte demoni -
- Non abbiamo tempo da perdere qui, Kagome, dobbiamo sigillare il pozzo prima che altri mostriciattoli di Naraku decidano di fare una visitina a questo posto -
InuYasha le era andato dietro, e aveva parlato, cercando di ignorare la sorpresa sul volto dell'umana alla vista delle “bizzarrie” del suo aspetto.
- Si hai ragione, ma prima volevo accertarmi che stessero tutti bene – fece Kagome.
Da lontano si potevano udire chiaramente le spavalde parole di Kuno, che, a pericolo terminato, si era fatto vivo, con la spada di legno sguainata.
- Non temete, il tuono blu vi salverà tutti, non temete! -
- Quell'idiota – borbottò Ranma, giunto anche lui ai piedi dell'albero.
Con la mano sinistra si teneva l'altro braccio, grondante sangue.
Akane sbarrò gli occhi, scattando fulminea verso di lui.
- Ti sei ferito, devi andare subito a farti medicare! -
- No io sto bene, è solo una ferita superficiale, l'artiglio di una zampa di quel mostro mi ha graffiato -
Ranma fece per aprire nuovamente bocca, probabilmente per lanciarsi in una serie di domande, ma le parole che aveva pronunciato poco prima sembravano aver fatto seriamente preoccupare Kagome.
- Quegli artigli erano velenosi, se non ti fai curare subito, entro poche ore il veleno si diffonderà in tutto il corpo! -
- CHE COSA? - gridarono all'unisono lui e Akane.
InuYasha storse la bocca, parlando quasi a se stesso.
- Ma certo, il veleno di Naraku, quello schifoso bastardo... -
Akane volse la testa prima a lui e poi a Kagome, e con un fremito di paura nello sguardo e nella voce disse – Che sta dicendo? Se è vero del veleno Ranma deve andare subito da un medico, e poi cos'è Naraku?! Cosa dite?!? - Stava diventando quasi isterica.
- No, un dottore di qui non può curarlo... dobbiamo portarlo con noi – ribatté Kagome, rivolgendo la seconda parte della sua frase ad InuYasha.
- Cosa? Ma tu sei pazza! Non possiamo fare una cosa del genere! -
- Se non lo facciamo morirà! -
- E va bene, d'accordo, ma le spiegazioni dopo, sarai tu a darle, io non ho intenzione di proferire una sola parola su tutta questa faccenda, sia chiaro. -
Kagome annuì, non facendo troppo caso alle parole dell'Hanyou, poi si rivolse a Ranma e Akane, che sembravano essere caduti in un incredulo silenzio.
- Scusate, prometto che vi spiegherò tutto dopo, ma adesso dovete seguirci, vi giuro che vi spiegherò tutto! -
- Io non so se... - tentò di dire Ranma, che stava impallidendo a vista d'occhio; ma Akane lo interruppe.
- Io mi fido, in qualche modo devi farti curare! -
Così i due andarono dietro a Kagome e a quello strano ragazzo con le orecchie da cane, fino ai cancelli della scuola, dove stava poggiata una bicicletta. Kagome vi montò, facendo salire Akane dietro di se.
- E Ranma come farà? - fu la domanda che gli sorse spontanea.
- KAGOME STAI SCHERZANDO VERO? - sbottò furioso InuYasha, avendo capito le intenzioni della ragazza.
- Se vuoi guidare tu la bicicletta accomodati, altrimenti dovrai portare Ranma-San in spalla -
Ranma divenne ancora più bianco di quanto già non fosse, iniziando a fare cenno di no con la testa.
- In qualunque posto dobbiamo andare ci vengo con i miei piedi, intesi? -
Kagome abbassò la testa, imbarazzata.
- Mi dispiace ma dobbiamo essere veloci ed è impossibile raggiungere la velocità di InuYasha a piedi, già lo è in bicicletta, te lo assicuro -
Ranma stava per ribattere quando InuYasha prese parola.
- Senti a me non va quanto a te, ma è davvero l'unica soluzione se non vuoi che quel veleno ti invada tutto il corpo paralizzandoti, quindi poche storie – deglutì, sdegnoso.












Spazio Autrice.
D
a quant'è che non tornavo su questo sito?
Parecchio. Ma finalmente ho avuto un ispirazione, perciò eccomi qui con una bella Crossover ( Sono mesi che tento di scriverne una decente ç_ç ) su Ranma e InuYasha.
Il titolo è preso da un album dei Muse, appunto "Black Holes and Revelations" ( Anche se non è definitivo ).
Mi sembra che non ci sia molto da dire, tranne che all'inizio doveva trattarsi di una crossover dove ci fosse anche Rinne ( Dal manga Kyoukai No Rinne ), ma poi ai fini della trama ho dovuto eliminarlo, forse, se ci sarà un seguito, lo aggiungerò li. In questa storia è presente però un personaggio inventato personalmente da me che apparirà più o meno fra il terzo e il quinto capitolo.
Eeee... Ah già, toglietevi dalla mente sia il finale di Ranma che quello di InuYasha. Niente di tutto questo è accaduto, ovvero Ranma non si è dichiarato ad Akane e lei non ha rischiato di morire. InuYasha e Kagome non hanno distrutto la sfera, Kykio è ancora viva e bla bla bla. U_U
Al prossimo capitolo :)
  
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