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Autore: She Armstrong    07/01/2012    2 recensioni
Salve, è il primo testo che pubblico su EFP, quindi non vi assicuro niente, per favore rencensite e ditemi che ne pensate, non siate troppo critici, avrò di sicuro fatto errori di ortografia, ma spero comunque che la storia vi appassioni :)
Questo è solo il primo capitolo, ditemi se vi è piaciuto e se è meglio che continui :)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve,
è il primo testo che pubblico su EFP,
quindi non vi assicuro niente,
per favore rencensite e ditemi che ne pensate,
non siate troppo critici,
avrò di sicuro fatto errori di ortografia,
ma spero comunque che la storia vi appassioni :)

Questo è solo il primo capitolo,
ditemi se vi è piaciuto e se è meglio che continui :)

 
 
 
Sapevo che l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale sarebbe stato un delirio, appena misi piede in quella scuola i miei presentimenti si avverarono, sarei dovuta essere abituata a tutto quel trambusto, d’altronde sono due anni che frequento quella scuola. Per i corridoi c’era gente che cantava “We Wish You a Merry Christmas”, ragazze con cerchietti in versione natalizia, prof vestiti da babbi natale, ok dopo questa è meglio se corro al mio armadietto.
Mi diressi verso il mio armadietto, il numero 394, lo scelsi io al primo anno. Il mio armadietto all’interno è pieno di foto mie e della mia migliore amica, dei balli precedenti e immagini  del mio gruppo preferito i Green Day.
-Bonnie- una voce da me conosciuta mi distrasse dai miei profondi pensieri, era Evanna la mia migliore amica.
–Evan- le corsi incontro e ci abbracciamo come se non ci vedessimo da anni.
-Ti devo raccontare una cosa bellissssima!- sbraitò
-Racconta subito!- la guardai negli occhi e mi accorsi che sprizzavano felicità, così divenni ancora più impaziente di sapere che le era successo.
-Seth.. mihachiestodiuscireconlui!- disse tutto di un fiato.
-Evan mi dispiace ma non ho afferrato il concetto-
-Seth mi ha chiesto di uscire con lui!- Sbraitò, però scandendo parola per parola facendo così girare mezza scuola verso di noi.
-Ma è fantastico!- dissi a bassa voce per non attirare ancora di più l’attenzione su di noi.
-Lo so.. Ma non so come vestirmi, voglio essere fantastica.. Bon mi devi assolutamente dare una mano! Please!-
-Si si, ti do una mano, ma adesso calmati che ci sta guardando mezza scuola!- Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere tutte e due attirando ancora di più l’attenzione su di noi.
Strada facendo arrivammo all’aula di biologia, ci sedemmo negli ultimi banchi, proprio vicino a Beeke, un bullo ripetente, che appena ci adocchio ci osservo il culo come sempre.
Una volta sedute Evan iniziò a tartassarmi con le sue idee per i vestiti per il trucco e quant’altro, ma io non la ascoltavo, mi ero distratta ad osservare un ragazzo in prima fila, un ragazzo che frequentava la quarta ma che molto spesso seguiva insieme a noi le nostre lezioni di biologia per fare una ricerca. Era molto conosciuto da me, ogni pomeriggio era in casa mia insieme a mio fratello, seduti sul letto a giocare alla play station come due stupidi, aveva 17 anni era alto biondo con due occhi verdi che quando ti osservavano il tuo cuore sussultava e iniziavi a respirare freneticamente, o almeno questo era quello che succedeva a me ogni volta che mi diceva ciao.Anche lui sembrava perso nei suoi perso nei suoi pensieri invece di ascoltare la lezione noiosissima che stava tenendo il professor Fritz.
-Signorina Müller, potrebbe rispondere alla mia domanda- quella voce assordante del prof che mi richiamava mi fece tornare alla realtà.
-Che ha chiesto??- domandai in fretta a Evanna
-Non mi stavi ascoltando vero? Stavi di nuovo osservando Kai pensavi a lui giusto??-
-Merda!- sussurrai, anche se il prof mi sentii comunque e mi guardò malissimo.
-Prego signorina Müller? Non mi sembra che stessi parlando di quell’argomento.-
Tutta la classe era voltata verso di me, pure lui. Io ero rossa come un pomodoro e Evanna era arrabbiata a morte con me!
-Driiiiin- La campanella! La mia salvezza! Tutti presero i libri e se la svignarono, pure Evan che prima di andarsene mi diede della stronza. Dopo quell’insulto da parte della mia migliore amica mi diressi verso la porta.
-Bonnie vieni un attimo qua- la voce di Fritz mi richiamò per la seconda volta alla realtà
-Si prof?- domandai con voce tremante
-Allora che ti succede? Problemi in famiglia? Dimmi se posso fare qualcosa perché non capisco dove sia finita la Bonnie da me conosciuta, quella sempre attenta che era sempre li pronta con la mano alzata per rispondere alle mie domande, quella che faceva di tutto per suggerire hai compagni in difficoltà durante le interrogazione, non ti riconosco più mia cara Bonnie, allora che succede?- mi chiese con interesse, non come farebbe un qualsiasi prof. Con esitazione iniziai a rispondere
-Eh che..- non riuscii a terminare la frase che diventai rossa per la vergogna
-Ti sei innamorata? Vero Bonnie?- mi domandò senza troppo problemi. Lo guardai chiedendomi perché non si stesse facendo i cazzi suoi (?)
-Si- la mia voce arrivò in modo inaspettato, uscii dalle mie labbra senza il mio permesso.
-E chi sarebbe il fortunato?- domandò come se fosse il mio migliore amico
-Mi scusi prof ma questo non credo sia affar suo, quindi adesso vado che devo posare i libri e andare alla lezione di inglese, arrivederci- dissi in modo pacato
-Arrivederci allora- mi rispose senza troppi problemi
Una volta uscita dall’aula trovai Evanna appoggiata al muro ad aspettarmi.
-Evan- le dissi avvicinandomi a lei
-Fottiti.- Rispose e scappo verso il suo armadietto con gli occhi lucidi
-Evanna dai scusa non volevo, non pensavo te la saresti presa così tanto!-
-Evan dai torna qua!-
-Cosa vuoi da me? Ti ho chiesto un aiuto per una cosa e tu non mi hai cagata di striscio. Fottiti stronza.- Mi sbraitò contro. Tutto il corridoio era girato a osservarci. Evanna per la vergogna corse via piangendo.
-Che cazzo volete voi da me? Smettetela di guardarmi in quel modo da pesci lessi! Fatevi una vita cazzo.- sbraitai verso tutta le gente che era ancora girata verso di me e me ne andai a testa bassa con le lacrime agli occhi.
Ero di nuovo immersa nei miei pensieri, ma stavolta stavo pensando a come cazzo fare per rimediare al casino che avevo appena combinato.
-Sbaaamm!- alzai gli occhi e mi accorsi di essermi appena scontrata con Kai, tutti i libri e quaderni mi erano caduti e la foto era volata fuori dal mio quaderno.
-Hei Bon scusa.-
-Fa niente tranquillo- mi accuccia in fretta per raccogliere la foto, ma lui si accuccio di fronte a me e mise la sua mano sulla mia e con l’altra mi tirò su la testa
-Bon che succede perché stai piangendo? Non lo ho fatto apposta ha farti cadere tutto, giuro!- mi sorrise.. Quel sorriso mi illuminò la giornata! Risi insieme a lui e poi gli risposi
-No no tranquillo non era per questo!- Risposi ridendo
-Ah ok, per fortuna iniziavo a sentirmi tremendamente in colpa!- Rise, aveva il sorriso più bello del mondo, un sorriso a 36 denti. Mi tirò su la mano e notò la foto, la nostra foto insieme, avvampai come non so cosa.
-Hei ma questo sono io e questa sei te, era il compleanno dell’anno scorso di tuo fratello- annuii –ma siamo due fighi insieme non trovi?- mi mostrò la foto
-Tu sei un figo io meno!- gli dissi sorridendo
-No non direi sei più figa te!-
-Driiin!-
-Cazzo la campanella- sbraitammo insieme
-Ciao bella ragazza io vado in classe!- mi urlò facendomi avvampare per l’ennesima volta in quella giornata.
-Ciao..- risposi con le guance che mi bruciavano.
Mi alzai e raccolsi e miei libri e corsi verso il mio armadietto per prendere quelli di inglese e poi corsi in classe.
-Scusi prof ho avuto un contrattempo- dissi col fiatone.
.Vatti a sedere e in fretta!-
Notai che l’unico posto libero era vicino a Evan..
Mi girai verso la prof, -Dove mi devo sedere?- chiesi sperando che non mi mandasse a fare in culo
-La?- mi rispose in modo ironico indicando il posto vicino a Evanna
-Va bene prof..- risposi in fretta e mi diressi verso la sedia libera.
La prof si girò verso la lavagna e continuò a spiegare le solite stronzate che ora mai conoscevo a memoria.
-Ciao.- appena mi sedetti mi salutò con disprezzo
-Evan scusa! Sono stata stronza lo ammetto ma ti prego perdonami! Giuro che ti darò una mano, ti prego Evanna perdonami! Non possiamo litigare per una stronzata del genere..- dissi in modo che mi sentisse solo lei.
-Ah davvero non possiamo? Se lo avessi fatto io a te adesso sarebbe successo un dramma, e per una volta che trovo il coraggio di insultarti e dirti quello che penso arrivi qua e fai la santarellina? Mi sono rotta di essere sempre e solo Evanna l’amica sfigata di Bonnie Müller!- mi disse con onestà, un’onestà che non avevo mai sentito nella sua voce, o almeno quando parlava con me.
-Evan non è vero, io ti voglio un mondo di bene e sei l’unica al mondo che riesce a capirmi, ti prego perdonami!- le dissi con voce rauca.
-Fottiti.-
Non trovai più niente da dire quindi la lasciai in pace. La prof continuava a spiegare ma io non la ascoltavo, stavo pensando a tutti i momenti fantastici passati insieme a lei, e non poteva finire tutta per una stronzata! No, io non ero quel tipo di ragazza che si arrende così facilmente, no dovevo lottare per averla di nuovo mia.
All’ora di pranzo mi diressi verso la mensa da sola e questo mi demoralizzò ancora di più, per di più quel cibo faceva veramente schifo.
-Hamburger o hot dog?- mi chiese la cuoca
-Hamburger- risposi senza pensare
-Ecco chi si rivede!- era lui! Era la sua voce!
Mi girai subito –Heilà! Ma mi perseguiti?- domandai cercando di fare la disinvolta
-Ahahhahaha, si, ti perseguito! Ma scusa Evan?-
-Abbiamo litigato..-
-Ah scusa non volevo!-
-Fa niente tranquillo..- risposi trattenendo a stento le lacrime
-Allora che ne dici di sederi  a tavola con me? Tuo fratello sembra scomparso nel nulla, secondo me ha dei poteri magici!-
Risi a più non posso e poi finalmente riuscii a rispondergli –Eh già hai ragione poteri magici- gli sorrisi –comunque mi farebbe piacere sedermi a tavola con te-
-Ottimo direi-
Ci sedemmo in un tavolo verso la finestra dove si potevano ammirare tanti piccoli fiocchi di neve che piano piano si adagiavano al suolo.
-Brrrr, mi vien freddo soltanto a vedere la neve-
-Eh già, però è bella, secondo me deve essere davvero tanto romantico baciarsi sotto la neve- mi disse stringendomi la mano.
-Già hai ragione, sarebbe da provare no?-
-Ahahahah eh già-
Ci prova con me? Dio ti prego fa in modo che non sia un sogna ma la realtà! Fai in modo che non arrivi nessuno a interrompere questo momento magico fa in modo che non suoni la campanella!
-Ehm ehm..-
Mi girai e notai mio fratello che osservava le nostre mani unite, si appoggio al tavolo e ci osservò uno ad uno.
-I.. io devo andare a fare una cosa!- saltai in piedi presi il mio vassoio e mi diressi verso l’uscita dalla mensa, ma riuscii a cogliere la frase di mio fratello che era ancora in piedi ed infuriato nero.
-Ci stavi provando con mia sorella?- in quel momento Kai si girò verso di me quindi lanciai il vassoio sul primo tavolo che trovai  e scappai in corridoi verso il bagno, mi sedetti sul lavandino e pensai a quel momento, a quanto fosse stato fottutamente magico, ma come al solito era stato interrotto, da mio fratello e questo era un dilemma perché non la avrebbe digerita tanto facilmente. Le lacrime iniziarono a scendermi lentamente, sulla mie guance, non riuscivo più a fermarmi.
-Hei Muller siamo sentimentali?-
Mi asciugai freneticamente le lacrime, e la guardai con disprezzo                                                             -Heddy-  le sibilai contro
-Hai scoperto di non essere una figa?- disse quella troia di Heddy
-Pensavo che tu avessi capito di lasciarmi stare se non vuoi fare una brutta fine.- le dissi dirigendomi verso la porta.
-Cosa fai sennò mi picchi?!-
-Troia non è giornata, quindi non mi rompere- usci dal bagno e notai che mancavano 5 minuti al suono della campanella dell’inizio lezione.
Mi diressi verso il mio armadietto lo aprii ed estrassi  i libri e quaderni per la lezione di tedesco. Una volta chiuso l’armadietto trovai Kai li che mi osservava.
-Che vuoi?- domandai con scazzo.
-Bon scusa per prima, io non volevo che succedesse, cioè nel senso tu non mi piaci, spero che tu non ti sia illusa, sennò scusa davvero..-
-No tranquillo, adesso posso tornare a vivere la mia fottutissima vita in  modo normale senza preoccuparmi  di piacere o no  ad un ragazzo fottutamente  bello, quindi se non ti dispiace adesso io devo andare, ciao.- dissi cercando di nascondere la verità. Mi diressi verso il corridoi quando la sua mano mi prese per il polso e mi fermò .
-Che vuoi ancora da me?-
Senza dire niente si avvicinò a me mi mise le mani tra i capelli, -scusa Bon, non volevo offenderti..-
Li per li non dissi nulla ma poi ripensai alle parole di prima e con un’abile mossa mi allontanai da lui senza dire niente.
Arrivai in classe e trovai tutti a far casino così mi diressi verso Thomas –Hei Mas perché sono tutti in piedi?- domandai
-Ora buca!- urlò felice come una pasqua.
-Ah davvero? Beh grazie- dissi e mi diressi verso un  banco sul quale mi sedetti presi il mio ipod e iniziai ad ascoltare Minority dei Green Day.
Passata quella noiosissima ora mi diressi a casa.
-Ciao mamma..- salutai mia madre e andai verso le scale.
-Ciao Bon, com’è andata a scuola?-
-Tutto bene-
-Vai a farti e una doccia e vestiti che alle 8 arrivano tutti i parenti- disse tutta allegra
-Ah già è vero… Vado a lavarmi-
Salii le scale e mi ritrovai in un lungo corridoio. Dalla penultima porta usci fratello, mi guardò e poi si diresse verso il bagno.
-Henki muoviti che mi devo lavare anche io- sbraitai entrando in camera mai.
Dopo una decina di minuti sentii la porta del bagno aprirsi così mi diressi verso il bagno, una volta entrata iniziai a togliermi la mia camicia a quadri e poi la t-shirt dei Green Day che portavo sotto.
Entrata nella doccia accessi l’acqua bollenti mi infilai sotto e inizia a cantare un brano scritto da me, le doti canore non mi mancavano di sicuro, infatti già tre band della scuola mi avevano chiesto di unirmi a loro, ma non avevo ancora deciso che rispondergli.
Uscita dalla doccia mi diressi in camera mia e mi vestii. Quella sera avevo deciso di indossare un paio di leggins neri abbinati ad maglia con una manica sola a righe bianche e nere, come scarpe optai di mettermi il tacco.
Alle 8 meno cinque scesi in salotto, appena messo piede li sentii un –wow- provenire dalle labbra di mio padre.
-Hei Bon sei stupenda- fu il commento di mio padre.
-Oh grazie pà, ma anche tu non scherzi- dissi con un sorriso stampato sulle labbra.
Mia padre aveva 38 anni ed era ancora un figo, è stato grazie a lui che  mi innamorai dei Green Day, fu lui a farmeli conoscere ed è per questo che adoro mio padre. Con lui ho un certo feeling che con mia madre non ho, a lui confido sempre tutto, sa tutto di me e questo non mi da nessuno fastidio, anzi mi fa piacere sapere che c’è qualcuno su cui contare. Prima pure mio fratello sapeva tutto di me, ma dopo che iniziò a piacermi il suo miglior amico inizia a tenerli tutto nascosto.
Una rombo di una macchina si senti nel vialetto, erano arrivati gli zii insieme a mio cugino.
Appena varcarono la soglia saltai addosso a Lorenz, mio cugino, con lui andavo veramente tanto d’accordo e ci volevamo un sacco di bene.
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a cenare, io amavo la vigilia di Natale perché si stava in famiglia e tutti erano allegri.
Verso l’una tutti i parenti andarono a casa e io mi diressi verso camera mia per andare a dormire, una volta addormentata inizia a sognare, era un incubo quel sogno proprio per questo mi sveglia di colpa la notte tutta sudata..
  
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