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Autore: Hyorangejuice    07/01/2012    7 recensioni
WARNING:broken!jongkey
Kibum si arrotola sul divano con una coperta e si lascia cullare dal sottofondo di un film comico in televisione.
Quando sente la porta aprirsi scatta in piedi.
Jonghyun è fradicio, fuori ha cominciato a piovere e non aveva l’ombrello.
Si abbracciano, si scusano, ma qualcosa si è rotto e Kibum ha finito lo scotch.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La disperazione e le sue spiacevoli conseguenze'
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WARNING: broken!jongkey
sì, lo so, potrei andare a giocare a bocce invece di gettare nell'etere questo genere di...cose, ma
la noia è brutta e quando una si mette a pensare a limoni e cose varie poi si finisce male.
non pretende di avere un senso preciso, è più una raccolta di sensazioni e rimpianti e non ha una vera e propria trama.
bene, dopo questa bellissima introduzione ( -.-") buon lettura!



Like a Yellow lemon tree.



1.


Ci sono cose che non si possono evitare, si dice Kibum mentre fa il giro del piccolo appartamento ancora una volta controllando di non aver dimenticato niente.
Ci sono cose che sono destinate a finire o che non avrebbero mai dovuto cominciare.
Kim Kibum sa che è arrivato il momento di andare via, la sua valigia è già all’ingresso e il taxi lo sta aspettando fuori.
Prima di uscire tira fuori la polaroid e scatta una foto alla casa nella penombra del tardo pomeriggio.
La foto esce sfocata come un sogno di cui si ricordano vaghi contorni e che forse si dimenticherà presto. La infila nella tasca del giubbotto ed esce, lascia scivolare la chiave nella buca delle lettere e non si guarda indietro.
Quando il taxi è ormai lontano Kibum tira fuori la foto e con un pennarello scrive: ‘Forget’.


2.

From: Taemin
To: Kibum-hyung

Hyung, dove sei? Non lo dirò a nessuno, non lo dirò a lui, te lo giuro, hyung.

From: Taemin
To: Kibum-hyung

Hyung, per favore, se non vuoi non verremo a cercarti, ma almeno dicci se stai bene.


From: Minho
To: Kibum

---empty message----

From: Taemin
To: Kibum-hyung

Hyung, per favore.


Kibum prende la macchina fotografica e scatta foto. Foto della sua nuova veranda, della sua nuova casa, del suo nuovo divano, del suo nuovo gatto.
Con un pennarello scrive ‘casa’, ‘soggiorno’, ‘Minnie’ e dietro l’ultima foto, un tramonto dalla finestra della sua stanza scrive ‘scusa, vi chiamo presto’. prende le polaroid e le infila tutte in una busta bianca, scrive l’indirizzo di Taemin e la imbuca il giorno dopo all’ufficio postale.
Si sente in colpa, si sente un traditore, si sente stanco e vorrebbe fuggire ancora più lontano, ma si limita a tornare a casa.
Scatta una foto della porta rossa della sua casa e l’appende sopra la testiera del letto, insieme a molte altre.
Ci scrive ‘Home’.


2.5

Arancione come le lenzuola. Panna come le pareti. Cioccolato come i capelli spettinati sparsi sul cuscino. Il mattino di Kibum è fatto di colori caldi che lo avvolgono.

“Kibum-ah” una voce roca di sonno lo chiama.

“Jenny non ha ancora suonato” farfuglia.

Jenny, la loro sveglia giallo limone che riposa sul comodino e suona ogni mattina alle sette e mezza.

“Kibummie”

Kibum non risponde, limitandosi a mugolare e raggomitolarsi ancora di più in quell’abbraccio caldo che ha protetto il suo sonno. Sorride sentendo baci di farfalla piovere sui suoi capelli, sulla fronte, sugli occhi, sugli zigomi alti, sul naso.

“Jjong”

“Oggi Jenny non suona, vado a preparare la colazione”

Mentre Jonghyun scivola giù dal letto Kibum si prende del tempo per svegliarsi del tutto. Stira braccia e gambe mugolando di soddisfazione non appena sente l’odore del caffè arrivare dalla cucina.
Si alza e dal suo comodino prende la macchina fotografica.
In cucina Jonghyun sta preparando il pane tostato, marmellata e burro sono già sul tavolo.
Kibum scatta una foto svogliata, storta e mossa, un alone arancio la taglia a metà. La appende sul frigo con una calamita. Ci scrive ‘Buongiorno :)’


3.

Kibum ha comprato una pianta di limoni al mercato. È appena un fuscello, è fragile, ma la signora che gliel’ha venduta gli ha detto che sopravvivrà, il limone è una pianta forte, Kibum le sorride e ringrazia.
Kibum sorride mentre con le mani riempie il vaso di terra, le ginocchia affondate nell’erba verde del suo piccolo giardino, non ha mai fatto niente del genere.
Il sole gli colpisce la schiena e lo riscalda. ‘Ha solo bisogno di tanto sole, vedrai verrà bella robusta e avrà tanti frutti’.
Smuove appena la terra facendo una piccola buca al centro per la pianta. È un po’ storta, ma a Kibum va bene lo stesso. Sistema la pianta in mezzo al giardino dove il sole batte più forte e più a lungo e si siede a gambe incrociate poco distante.
Ride perché nella sua vita si sarebbe paragonato a molte cose, ma mai avrebbe pensato che il paragone più azzeccato sarebbe stato con una pianta di limone, storta per di più.
Assottiglia gli occhi e alza il viso verso l’alto, verso il sole e si lascia accarezzare dai raggi caldi.
Prende la macchina fotografica e scatta una foto alla pianta del limone.
Ci scrive: ‘Fighting!’


3.5

Litigano spesso per cose futili come la marca dei cereali da comprare o quella dello shampoo. Spesso entrambi si barricano in un mutismo assoluto e fanno a gara a chi riesce a rimanere in silenzio più a lungo. Nessuno dei due, però, è mai stato bravo in quel gioco. Tutto finisce presto, dura meno di niente e poi ci sono di nuovo le risate, la confusione, Jonghyun canta canzoni stonate cambiando le parole perché gli va, perché sono felici, perché la vita  bella e loro sono giovani e non hanno bisogno di niente a parte le loro risate la loro confusione e le loro canzoni stonate.
Stavolta però è diverso, Jonghyun sbatte la porta uscendo e Kibum è così sorpreso che riesce solo a pensare ‘La signora del piano di sotto di certo si arrabbierà’. Il problema è che il gioco del silenzio si fa in due, se Kibum rimane da solo non ha senso.
Kibum si arrotola sul divano con una coperta e si lascia cullare dal sottofondo di un film comico in televisione.
Quando sente la porta aprirsi scatta in piedi.
Jonghyun è fradicio, fuori ha cominciato a piovere e non aveva l’ombrello.
Si abbracciano, si scusano, ma qualcosa si è rotto e Kibum ha finito lo scotch.
Mentre Jonghyun è sotto la doccia Kibum scatta una foto della finestra mentre la pioggia bussa prepotente.
Le luci della città sono appannate e lontane, in un angolo si vede la pila dei CD di Jonghyun.
Ci scrive qualcosa, ma poi la cancella e nasconde la foto in un posto dove possa essere dimenticata.


4.

Appena i tecnici gli allacciano la linea internet Kibum chiama Taemin. La linea non è perfetta e Skype fa i capricci, ma alla fine riescono a vedersi dopo mesi e Taemin quasi si mette a piangere.
Taemin  diverso, più grande, un sorriso più triste e i capelli più scuri.
Rimangono su un terreno neutro, le solite domande di cortesia e quando la telefonata si chiude Kibum si sente un po’ in colpa perché andarsene è stata una sua decisone ed è stato del tutto egoista e ora lo sa.
Kibum spegne il computer ed esce in giardino, si siede vicino alla pianta di limone, tira le ginocchia al petto e guarda la sua pelle leggermente abbronzata e pensa a canzoni stonate e risate senza senso.
Dal ripostiglio quella sera tira fuori una vecchia scatola da scarpe piena di cianfrusaglie e ci trova la foto di una finestra bagnata dalla poggia dove le luci della città sembrano stelle sbiadite.
Con un pennarello ci scrive: ‘Missing pieces’ e l’appende sopra la testiera del letto.
Avrebbe voluto scrivere nostalgia, ma sarebbe stato troppo egoista.


4.5

Kibum sta in piedi nel mezzo del soggiorno e Jonghyun è seduto sul divano sfregandosi le mani. Entrambi non sanno che cosa dire. Stavolta sono andati troppo oltre, hanno detto cose che forse non pensavano, ma che ora stanno sospese nell’aria rendendola pesante, quasi irrespirabile
Sono andati troppo oltre e nessuno dei due è disposto a rimangiarsi niente.
È uno di quei momenti in cui Kibum capisce, ricorda, che niente è per sempre, neanche Jonghyun. Anche se stavolta entrambi ci avevano creduto.
Ci sono cose che non si possono evitare, si dice Kibum mentre fa il giro del piccolo appartamento ancora una volta controllando di non aver dimenticato niente. Kim Kibum sa che è arrivato il momento di andare via, la sua valigia è già all’ingresso e il taxi lo sta aspettando fuori.



5.

Kibum annusa il primo limone che ha raccolto dall’albero e pensa a Jenny, si domanda se sia ancora sul quel comodino e se suoni ancora alle sette e mezza ogni mattina.
Kibum si è svegliato con il trillare di Jenny e quando ha aperto gli occhi e si è accorto di stare sognando si è sentito così vuoto che si è alzato di colpo.
La macchina fotografica riposa sul tavolo della cucina, non ha voglia di scattare foto, non ha voglia di catturare attimi, vuole solo che quel giorno scorra più veloce possibile per dimenticarlo domani.
Per sempre non esiste, si ripete. Per sempre è una menzogna in cui hai deciso di credere. Per sempre è uno scherzo crudele che si trascina ormai da troppo tempo. Voleva solo che i ricordi non venissero macchiati dalla rabbia e dal rancore e dalle grida. Voleva solo che entrambi potessero essere ancora felici anche se non insieme. Voleva solo fare la cosa giusta.
Esce di casa e si siede vicino alla pianta del limone, sotto il sole.
‘Ha solo bisogno di tanto sole e starà bene’.


   
 
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