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Autore: MissLeaMichele    08/01/2012    2 recensioni
"E ora, signore e signori, è arrivato il momento del nuovo giovane talento! Dagli Stati Uniti d'America, nato in Ohio e trasferitosi a 16 anni in Michigan per potersi allenare con Brian Orser, appena uscito dai campionati nazionali con una vittoria meritata superdando Jeremy Abbott e Jimmy Macelroy...a te la parola Scott..."
Un boato si levò nell'aria dello Staples Center di Los Angeles.
"...Kurt Hummel!"
(Dal capitolo 1)
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Blaine Anderson era un ragazzo di 18 anni. Viveva a Newark, nella contea di Essex, nel New Jersey,
e quel lunedì pomeriggio, tornato da scuola e fiondatosi sul computer per controllare le ultime novità
su “Art On Ice”, era letteralmente impazzito quando aveva letto la notizia che Kurt Hummel si sarebbe
trasferito, per questione di allenamenti, in New Jersey, a Newark.

Blaine frequentava una scuola pubblica, il McKinley. I ragazzi lì avevano la mente chiusa, era questo che
lui pensava ogni volta che veniva spintonato, gettato nei cassonetti o insultato. E tutto questo non era
neanche colpa sua; infatti, non aveva deciso lui di essere gay.

Lo aveva capito veramente durante il suo primo anno di liceo, ma aveva fatto il suo
coming out solamente all'inizio del secondo.

E da lì, era stato l'inferno. Quelli che erano suoi amici, lo avevano cacciato dalla squadra
di football di cui faceva parte; nessuno osava più sedersi vicino a lui a mensa, e ogni
santissimo giorno veniva in qualche modo importunato.

Gli unici rimasti fedeli, erano i suoi compagni del glee club, le New Directions:
Mercedes, Rachel, Puck, Mike, Quinn, Artie, Brittany, Santana e gli altri, in un certo
senso l'avevano già capito, e a loro non importava: gli volevano bene allo stesso modo di prima,
e non avevano smesso di trattarlo come prima, come una persona normalissima, come un amico.

Insomma, aveva il loro appoggio, e anche quello di sua madre. Ma non di suo padre,
che quella sera a cena in cui Blaine si era dichiarato omosessuale davanti ai suoi genitori, si era messo a ridere.
Gli aveva detto “non preoccuparti figliolo, è solo un periodo di confusione, di passaggio. Sì, insomma anche
io credo di esserci passato, ma non fa niente, guarirai presto, in men che non si dica!”.

Quando Blaine gli aveva detto scioccato di non essere affatto malato, il signor Anderson aveva scosso la testa roteando gli occhi.

Il ragazzo sconvolto, era corso in camera ed era scoppiato a piangere.

Da quel giorno, suo padre non faceva altro che chiedergli se avesse trovato una ragazza,
e che se ancora non era successo, gli avrebbe presentato le figlie dei suoi colleghi.
E il ragazzo puntualmente gli rispondeva di no, e che non ne voleva sapere.


E come se non bastasse, era un grandissimo appassionato di pattinaggio artistico su ghiaccio.
Certo, gli piacevano tutte le diverse specialità, ma la sua preferita era il singolo maschile.

Blaine trovava il pattinaggio qualcosa di speciale. Quando la musica partiva, e il pattinatore iniziava
il suo programma, si creava una sorta di magia, e per lui, era pura arte. A volte mentre lo guardava,
dimenticava che fosse uno sport che richiedesse un impegno sovrumano, grande sacrifici, e tanto,
tanto allenamento e devozione verso di esso, per riuscire ad arrivare ad alti livelli; ma mentre
quelli si esibivano in trottole, sequenze di passi e salti, sembrava che non facessero il minimo sforzo.

E in più, non avevano neanche un fisico niente male!
Questa sua passiona, era nata circa a metà del suo secondo anno di liceo, a 16 anni,
quando aveva scoperto da un'amica di sua madre che ne parlava spesso, che a Newark c'era una delle
piste più importanti d'America, in cui aveva sentito dire che si allenavano dei grandi pattinatori.
Cercando su internet, aveva letto che ci sarebbe stato lì un galà, e incuriosito, aveva deciso di andare a vedere.

E ne era rimasto colpito, e affascinato. Ma soprattutto, era rimasto particolarmente colpito da uno dei pattinatori.
Era giovane, più o meno doveva avere la sua età; era incredibilmente bravo, ed incredibilmente bello.
Era così fluido ed elegante, alto, snello, e...wow, anche se le luci erano basse, l'occhio di bue
che lo seguiva rendeva i suoi occhi più brillanti e azzurri di quanto non fossero già.

Kurt Bummer? Tummel? Come si chiamava?

Ah ecco, Kurt Hummel!”- aveva esclamato quando l'aveva cercato su wikipedia.
Aveva già vinto un mondiale e tre campionati nazionali juniores, ed era statunitense.

E Blaine da quella volta che l'aveva visto, non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi.
Aveva iniziato così a seguire ogni gara a cui partecipava, consultava siti internet su di lui,
ed era iscritto a tutti i suoi fanclubs...e aveva anche scoperto che era gay!

Così non faceva altro che sognare ad occhi aperti, il giorno in cui lo avrebbe incontrato e si
sarebbe dichiarato a lui...beh sì, si rendeva conto che sembrava una ragazzina di 12 anni, ma non gli importava.
Blaine era così, un inguaribile romantico e sognatore.

Poi, seguendo le gare, aveva iniziato anche ad apprezzare quello sport in sé per sé,
e a farsi piacere anche altri gli pattinatori e le altre specialità, anche se Kurt Hummel continuava ad essere il suo mito.

E gara dopo gara, Hummel, diventava sempre più bravo, arrivava sempre più avanti,
e divantava sempre più famoso, fino ad avere a soli 18 anni una fama mondiale.

Suo padre però, non era d'accordo. Considerava, come la maggior parte di quelle persone
chiuse di mente che lo prendevano in giro, il pattinaggio uno sport da donne o da gay.
Spesso gli proibiva di vederlo, ma quando lo beccava che guardava i video su youtube
dell'ultima gara o esibizione che lui non gli aveva impedito di guardare, volava anche qualche minaccia,
del tipo “se non bastano le parole, dovrò passare alle mani”.

Ma al ragazzo non importava, perchè aveva imparato a guardare i video di notte dal suo cellulare,
cosìcchè nessuno se ne accorgesse.

 

Ma torniamo al presente: Kurt Hummel si sarebbe trasferito a Newark!

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”- Blaine si lasciò sfuggire un gridolino- o
forse più di un gridolino- di eccitazione.

Fortunatamente in quel momento era solo in casa.
Cioè...no seriamente, Kurt Hummel, quel ragazzo che non aveva mai conosciuto di persona,
ma di cui sapeva tutto, di cui si era follemente innamorato dalla prima volta che l'aveva visto due anni prima,
e non aveva idea di chi fosse, di cui era rimasto affascinato dai suoi occhi che non aveva mai dimenticato,
e dalla sua eleganza e fluidità sul ghiaccio, il suo modello, il suo “futuro marito” (così lo chiamava con i suoi amici).

Oh mio Dio...devo chiamare Rachel!”
Corse a prendere il telefono e compose velocemente il numero della sua migliore amica.

 “Blaine ciao!”

...”

Blaine??Ci sei?? Yuhuuuuuu!!”

S-scusa Rachel...sono ancora sotto shock...”

Perchè??Che è successo??Dimmi tutto Blaaaaaaaaaaaine!!”

Rachel per favore non gridare!Comunque...oddio non ci posso credere...non è possibile...potrei vederlo dal vi-”

Blaine ma di che stai parlando??Avanti!”

Il mio futuro marito si è trasferito in New Jersey per allenarsi con Yuka Sato!!”

Con chi?”

Fà niente...ed è proprio qui a Newark!”

Cosa??Kurt Hummel si è trasferito a Newark?Uaaaa Blaine ora puoi stalkerarlo tutte le volte che vuoi...
e io ti aiuterò! Non l'ho mai fatto, ma visto che prima o poi ci sarà a Broadway un musical di “Kim Possible”,
e grazie a te otterò la parte e vincerò un Tony Award e-”

Rachel!”

Cosa??? Sono da te tra venti minuti, il tempo di finire di vedere Funny Girl, e poi ci organizziamo per bene!”

Ma...hey!”.

 

Troppo tardi, Rachel aveva già chiuso il telefono. Blaine lo ripose, e poi si gettò sul letto.
Lo avrebbe potuto rivedere. E magari anche parlarci...no, non poteva essere vero.

 

********

Papà, quando verrete qui anche tu Carole e Finn?”

Mi dispiace, ma temo che finchè Carole non si rimetterà, dovremmo rimanere qui in Michigan...
Ora devo riattaccare, ti voglio bene, ci vediamo presto”

Sì anche io, ciao papà...”

Kurt riattaccò il telefono.

Quel trasferimento improvviso, lo aveva un tantino sconvolto. Certo, sapeva che per diventare un grande
campione avrebbe dovuto compiere dei sacrifici, ma almeno voleva essere infomato circa una settimana
prima, non a due giorni dalla partenza per un altro stato. Apprezzava la scelta del suo allenatore,
e si vedeva che contava veramente su di lui: avrebbe preso lezioni dalla grandissima Yuka Sato e
sarebbe di certo migliorato, e forse sarebbe anche riuscito a imparare quel cavolo di quadruplo.

Perchè quel cavolo di Plushenko lo faceva sembrare così semplice?
Al diavolo, ce l'avrebbe fatta anche lui. Era Kurt Hummel!
Sì era Kurt Hummel...e sarebbe riuscito anche a sistemare almeno un quarto delle cose dentro
gli scatoloni nella sua nuova casa prima dell'allenamento, che sarebbe stato...

Tra 20 minuti! Mi devo sbrigare!!”.

Mise in spalla il borsone con i pattini, e salì in macchina. Sapeva dove si trovava la pista,
non poteva non conoscerla visto chi si allenava là dentro!

 

 

 

 

 

 

Vom vommmmmmmmm...voilà il secondo capitolo che ho appena finito di scrivere e che ho subito postato!! Merci, lo so che non vedevate l'ora! :3 (eeh avoglia)
Ciancio alle bande...capitolo mooolto dedicato a Blaine, e un poquito a Kurt...what do you think about it?
Stra-ringrazio le due personcine che hanno recensito il primo(vi amo *__*)

-Le 85 visualizzazioni

-Le 7 che hanno messo la storia tra le seguite <3

-E la 1 che l'ha messa tra le ricordate

Uiiiii *___*

Comunque, Plushenko, Evgeni Plushenko, è un pattinatore russo stra-famoso che ha vinto le olimpiadi a Torino nel 2006. E Yuka Sato è una vera allenatrice..indovinate?? Anche lei famosissimaaa xD
Comunque(ancora)...se avete domande sul pattinaggio, io ci sono sempre è! Non vi preoccupate, non mi disturbate con le recensioni...anzi...SORPRESAAA, sono ben accette!
Scusate, è che finisco di scrivere e aggiorno sempre nella tarda notte...quindi sono un po' ridotta male...cioè sclero un po'...ok basta.
Vi prego, recensite e scrivetemi tutto quello che vi pare, criticate, ditemi che sono la scrittrice più brava e figa del mondo (improbabile :3)
Qualsiasi cosa...io vivo di recensioni! XD

Comunque (3 volta!), visto il poco successo, non sono ancora sicura di continuare...vedrò come và questo capitolo...ma se volete dirmi di continuare siete ancota in tempo è!

Capito?

Stò per decidere di smettere di scrivere la storia...

Voi però se non siete d'accordo mi potete dire di CONTINUARE!

Capito?

Continuare...

Ok basta mi faccio pena da sola xD

MissLeaMichele

  
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