Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: cauilla    08/01/2012    1 recensioni
"Curioso. Come aveva fatto un anello di valore a finire nel suo giardino quando la sua famiglia era la prima ad abitare la villa da almeno un secolo?"
AloisxCiel!!
Salve! Questa è la mia prima Fanfiction, spero vi piaccia.
Genere: Dark, Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era la tipica giornata londinese.
Il cielo grigiastro preannunciava neve, ma questo non impediva alla schiera di lavoratori e turisti di imperversare per Oxford Street. Nelle vetrine comparivano cartelli dai colori vivaci che annunciavano i saldi che in molti avevano aspettato a lungo. Ciel ormai si era abituato a tutta questa frenesia ed eccitazione e si divertiva ad osservare nella sua impassibilità, come la gente fosse presa da questa euforia.
Londra era diventata, come la maggior parte delle città europee, un compendio di antico e moderno e si sforzava di ritrovare la città della sua ormai remota infanzia con però scarsi risultati; i passi che scandivano il flusso di pensieri fu interrotto da Sebastian
Signorino, se permette dovremmo occuparci del suo guardaroba 
Ciel non ne aveva assolutamente voglia; la moda non laveva interessato e anche da umano preferiva evitare di provare i suoi abiti e cercava di evitare che gli si prendessero le misure cercando di mantenere sempre la stessa corporatura. Inoltre i tempi, e con essi gli usi e i costumi, erano cambiati e più di una volta si era ritrovato a essere deriso per il fatto che dovesse essere aiutato nel vestirsi da un uomo che oltretutto lo chiamava signorino.
Confido in te per sistemare questa faccenda
Poco sorpreso della risposta parecchio brusca del ragazzo, il demone si limitò a domandare a Ciel se aveva con se abbastanza soldi e il telefono con se, Ciel annuì e senza nemmeno salutare il demone si allontanò per una via perpendicolare. Era alla disperata ricerca di qualcosa che lo riportasse al passato, di qualcosa che lo facesse sentire di nuovo a casa; niente di tutto quello che gli si presentava lo rincuorava così, arrivato alla National Gallery decise di entrarvi. Giunto allentrata lasciò nel box delle offerte una delle banconote da 100 sterline che aveva nel portafoglio e si diresse con passo deciso verso lala dedicata al periodo dal 1700 al 1900. Prima di aprire una delle porte che conducevano alla sala dove erano custoditi i dipinti Ciel si soffermò sulla targa dorata sul lato sinistro della porta:

«Dedicata alla famiglia Phantomhive, mecenate di questa sezione della galleria»

Un sorriso comparì sul volto del ragazzo che entrò nella galleria dove passò un paio dore in completa tranquillità, ma consapevole che la rassicurazione che cercava non era certo in una targa sul muro.
Uscito dalla galleria, non se la sentiva ancora di tornare da Sebastian che sicuramente si sarebbe beffato della sua aria cupa e pensierosa, quindi procedette fino a giungere a White Hall e una volta attraversato il Westminster Bridge e percorso una parte della Queens Walk si sedette sul muretto che faceva da parapetto dal Tamigi orientato vero il London Eye.
 


Lentusiasmo lo stava divorando dallinterno.
Per tutta la giornata non aveva fatto altro che muoversi come un grillo osservando le novità che erano nate negli ultimi tempi, cercando le cose che amava e rimanendo spesso deluso dalla loro scomparsa, delusione che veniva sopita dal fatto che la maggior parte delle cose che erano scomparse erano state sostituite da cose che amava di più. Non curante dei prezzi comprò tutto ciò che gli piaceva anche in modo minimo. Razziò la maggior parte di negozi a Marble Arch, Carnaby Street e Candem town, si era comprato un cellulare non appena ne aveva scoperto lesistenza, stessa cosa aveva fatto col computer ed era rimasto piacevolmente sorpreso dallevoluzione subita dal cinematografo. La ragazza che era stata scelta, suo malgrado, per accompagnare Alois nel suo folle giro per Londra, Agatha, era stremata e voleva prendersi una pausa dopo quella giornata con quel ragazzino esagitato.
Signorino Trancy  !
Che cè Agatha?! Rispose con tono estasiato mentre si sporgeva sul Tamigi dal bordo del parapetto
Cè una cosa che ancora non avete visto esordì la giovane che subito iniziò a decantare le lodi per la ruota panoramica più grande del mondo costruita a pochissima distanza da li; come era prevedibile la reazione di Alois fu quella di pregare Agatha affinché ce lo portasse e la ragazza fu ben felice di accettare e di aver portato a buon fine il suo piano; La giovane fece strada ad Alois che la seguì saltellando.
Essendo che si trattava di un giorno lavorativo, la coda per una della attrazioni maggiori della città era molto meno rispetto al solito e inoltre, essendo che il fratello di Agahta era uno dei supervisori della ruota la ovviarono del tutto. Saliti su una delle celle, Agatha si buttò sulla panca al collocata al centro mentre Alois si incollò letteralmente al vetro tanto che il suo respiro lasciava una nuvoletta di vapore sul vetro. La ruota si muoveva lentissima e Alois era impaziente di vedere le luci della città, ma il suo sguardo fu colto da un ragazzo dai capelli neri  e i abiti scuri. Avrebbe giurato che si trattasse di lui  improbabile, ma affatto impossibile. Il fatto che si trovasse già piuttosto in alto non laiutava a capire se indossava una benda sullocchio e quella sarebbe stato lunico indizio. Nonostante volesse godere appieno dei cambiamenti di Londra, non riusciva a staccare gli occhi da quel punto come se quello fosse lunico modo per garantire che alla sua uscita sarebbe stato ancora li. La mezzora che richiedeva un giro completo della ruota sembrava non finire mai e non appena le porte si aprirono, come era stato il primo a salire, fu il primo a scaraventarsi fuori.


Ciel aveva completamente perso la cognizione del tempo soffermandosi a guardare quella città che aveva tanto amato, che gli era tanto mancata e che aveva ritrovato così diversa. Nemmeno la vibrazione del telefono nella tasca dei pantaloni riuscì a tirarlo fuori dai suoi pensieri, solo il suono del Big Bang ci riuscì e risvegliatosi da quel vigile assopimento controllò i messaggi: Uno da Undertaker, il becchino shinigami che non aspettava altro che seppellirlo, una chiamata persa e un messaggio da Sebastian:
«Signorino, si sta facendo tardi. Vi chiedo di comunicarmi quando avete intenzione di tornare a casa e inoltre cosa volete per cena dato che sto tornando e vorrei cominciare i preparativi, grazie»
Ciel scese dal muretto e mentre era sul punto di mettersi in marcia vide qualcuno che non si sarebbe mai sognato di vedere.



Si guardarono a lungo confidandosi lo stupore che provavano vedendosi lun laltro.
Fu nello stesso istante che i due si mossero uno verso laltro, ma naturalmente fu Alois ad abbracciare Ciel che pensava che avrebbe provato disgusto nel gesto del biondo; dovette però ricredersi, trovandoci uno strano tepore.
Ciel ? Alois cercava una conferma di cui non aveva bisogno.
Alois, cosa ci fai tu qui? Ciel non fermò labbraccio e non lasciò nemmeno trasparire il fatto che fosse basito dal ritorno di Alois (anche se, dopotutto, nulla ormai lo stupiva più)
Dopo tutto questo tempo è questa lunica cosa che mi riesci a dire?
Un sorriso comparve sul volto di Alois. Non era malizioso o falso. Era un sorriso sinceramente felice.





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Più va avanti più i capitoli si allungano kD
I nostri eroi si sono finalmente incontrati eh? Be', ne stanno per capitare delle belle!

In questo capitolo ho potuto sfoggiare le mie conoscenze su Londra e mi sono proprio divertita a scriverlo nonostante mi sia bellamente dimenticata di salvarla e l'ho dovuta rescrivere due volte al computer xD in ogni caso grazie mille a chi sta leggendo la storia e soprattutto a Ladies Vampires che mi ha dato la mia prima recensione C:
Un bacione a tutti :D
  
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