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Autore: JohnnyMignotta    08/01/2012    4 recensioni
L'automobile fumava. "Adesso faccia guidare me, però" fece Alphons, con una risata nervosa, "Edward-san".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alphons Heiderich, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AAAAAAAAAAAAAAAH! DDDDD: Da dove viene fuori questa... questa... COSA?! WTH?! T_T Stavo scrivendo Timeline, un'altra storia per Fullmetal Alchemist, quando ho annunciato, con una certa soddisfazione, di essere ispirata. ...Ma perché mi riduco sempre alle prime ore del mattino per questi lampi di genio? ;_; *Sbatte la testa contro la tavola*.
Ve la farò molto breve: tutto è nato per colpa di (o "grazie a", a seconda delle proprie tendenze XD) Tumblr: sulla mia Dashbord sono comparse, in ordine, questa cosa qui (di Idea ù_ù & merci Caska ♥) e quest'altra cosa qui (su questa proprio non fate domande "XD). Il risultato di questa combo vincente è Foglie gialle: plottata di dodici secondi, scritta in un quarto d'ora e possibilmente betata ancora più in fretta da quella sciagurata di mia sorella, alla quale per inciso mi tocca dedicare tutto questo. *Abbraccia*. ♥
Però di questa storia devo dire ancora qualche cosa. La prima: speravo fosse più lunga, perché, essendo il mio début ufficiale nel fandom, volevo, che so, spaccare. XD La seconda: OMG HO SCRITTO VERAMENTE UNA HEIDED A RATING VERDE?! DDDDD: No, perché io shippo Elricest prima di tutto ed in secondolo luogo perché la mia autrice preferita è CaskaLangley The Great, you know, le cui storie non sono esattamente un esempio di purezza e castità. XDDD Addirittura ho dovuto usare per la prima volta l'etichetta shonen-ai, ce ne rendiamo conto?! e_e!
Ma va be', che altro dire, Foglie gialle tutto sommato è carina, Timeline, un po' più impegnata ed ispirata al manga, c'è quasi ed io posso dirmi tutto sommato soddisfatta. ù_ù Questa flash, comunque, conta 549 parole: amatela e fatemi sapere che ne pensate. ♥♥♥
Intanto spero di vedervi su Brain-shaped Glasses, il luogo (con grafica Elricest, per altro *CCC*) in cui archivio le mie fanfiction (anche quelle che non possono finire sull'EFP ;_;) e Zeroschiuma, dove aggiorno la comunità circa le mie faccende fanfictionarie. *Luccica come un vampiro adolescente*. ♥
...E a presto, eh! :3








Foglie gialle

I don't love her, ok? I just miss her, when she's not around, think about her at the time and imagine us running towards each other in slow motion and I'm wearing a brown, suede vest. But I don't want to be her stupid boyfriend!

(How I Met Your Mother 4x20).



C'era Edward-san alla guida.

Diceva di avere diciott'anni, ma non aveva mai guidato. Non aveva voluto che Alphons gli insegnasse alcunché: aveva esaminato la macchina come non ne avesse mai vista una, sfiorandola con le dita coperte dai guanti bianchi, come fosse stata un oggetto mitologico, e, con gli occhi lucidi ed un sorriso compiaciuto, "vedrai, uomo di poca fede!" aveva esclamato.

L'autunno era appena cominciato, ma era già giallo, come i capelli di Edward-san. Le foglie cadevano dagli alberi nella loro automobile, ma prima danzavano per un po' nell'aria appena appena fresca, profumata di fiori d'arancio e pane appena sfornato.
Edward-san parlava, ma Alphons Heiderich non poteva sentirlo a causa del rumore del motore. Restava composto, sul sediolino posteriore, e guardava la sua nuca. La coda lunga e biondissima, guidata dal vento, sembrava gli stesse picchiettando la spalla per attirare la sua attenzione. L'universo gli diceva: "devi tornare a casa". Alphons Heiderich sperava che Edward-san non se ne accorgesse.

Pensò alla prima volta che aveva visto Edward-san guidare. Il funzionamento dell'automobile gli era chiaro, l'aveva studiato; aveva disegnato un motore su un foglio sottile ed ingiallito, a matita; poi aveva parlato per ore di carburanti, di modelli di automobili possibili e, entusiasta come un ragazzino, "andiamo a guidare, Alphons!" aveva esclamato. Solo: il suo braccio d'acciaio non era del tutto in grado di maneggiare il volante ed era andato a sbattere dentro una staccionata, per poco non aveva messo sotto un cane pastore ed Alphons aveva faticato per non soffocare col proprio sangue, tossendo per il troppo ridere.

Anche adesso Alphons stava ridacchiando tra sé e sé.
All'inizio Edward-san sembrò non accorgersene, poi lo guardò attraverso lo specchietto retrovisore. "Perché ridi?" gli chiese, alzando la voce.
Alphons arrossì, abbassò lo sguardo. "Perché è diventato un vero mago del volante, Edward-san!". Alphons Heiderich era solo un ragazzo un po' troppo alto, un po' troppo in carne, un po' troppo maldestro e silenzioso, ma gli sorrise in tutti i modi possibili, coinvolgendo tutto il viso, le sopracciglia, la bocca, i denti e gli occhi, avvicinandoglisi col viso, quasi come per toccare col naso la sua nuca ancora profumata d'estate.

Quando era riuscito a guidare davvero, era notte fonda gli occhi di Edward-san brillavano come stelle lontane anni luce. "Dove la porto, sir?" aveva domandato, rizzando la schiena contro il seggiolino, sistemandosi un ciuffo di quei suoi capelli d'oro zecchino dietro l'orecchio, con un gesto brevissimo, lentissimo, quasi femminile.
Alphons aveva risposto: "tra le stelle". Il sorriso felice che Edward-san gli aveva offerto non l'avrebbe mai dimenticato. Fino alla morte.


Poi Edward-san si voltò e, proprio in quell'istante, una foglia gialla si posò sul cappotto di Alphons. "Te l'avevo detto" disse Edward-san, con quel suo sorriso beffardo, consapevole, scacciandola con un gesto "che non avevo bisogno del tuo aiuto". E stava ancora sorridendo, per questo Alphons non gli ricordò di guardare la strada.
E gli aveva afferrato il bavero della giacca di velluto pesante, per questo Alphons non si accorse dell'automobile che sbandava. E poi lo aveva baciato, con gli occhi chiusi, avvicinandoselo quasi con prepotenza, prendendosi la sua bocca e mordendogli le labbra piene, mai state baciate, per questo Alphons Heiderich sussultò, quando si piantarono col muso dell'automobile dentro l'ennesimo tronco d'albero, distruggendo un'altra coppia di fanali.

L'automobile fumava. "Adesso faccia guidare me, però" fece Alphons, con una risata nervosa, "Edward-san".
   
 
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