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Autore: Silveralterego    08/01/2012    3 recensioni
L'aveva accusata ingiustamente,aveva fatto in modo che lei si sentisse in colpa per quello che sapeva benissimo essere stato un incidente. Aveva scaricato di proposito la sua frustrazione su di lei.Si odiava per questo...si era sentito un verme un minuto dopo aver lanciato l'accusa.Con tutte le cure che lei gli aveva dedicato e con tutte le attenzioni che aveva riservato per lui,non avrebbe potuto agire in maniera più vigliacca.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nuvole all'orizzonte NUVOLE ALL'ORIZZONTE







Per la serie: a volte ritornano! Eccomi di nuovo qui,dopo mesi di latitanza :P Devo scusarmi con i miei lettori,ma purtroppo cause di forza maggiore mi hanno tenuto lontana dal pc! Un po' per colpa dello studio,un po' per colpa di un guasto del mio efficientissimo e disponibilissimo computer, ho dovuto sopportare questa noiosissima pausa forzata. Come si dice...la sfortuna è cieca,ma la sfiga ci vede benissimo xD
Bene...parlando della nuova fanfiction,naturalmente si tratta di un altro missing moment.Non si può definire esattamente il prequel di "La mia unica realtà",ma ci va molto vicino. Spero che vi piaccia!







Un debole fiotto di luce si posò sul viso di Ron,che si rigirò più volte nel letto sbadigliando a piena bocca.Ancora intorpidito,sbattè le palpebre ripetutamente per permettere alla vista di abituarsi alla luce solare che,timida,aveva fatto capolino tra le pieghe delle nuvole,superando la fitta rete di rami che si propagava dai robusti alberi attorno alla tenda del campeggio.
Mosse le spalle come per cercare di sollevarsi a sedere,ma ebbe uno spasmo che lo costrinse a desistere,quando avvertì un bruciante dolore all'altezza della spalla sinistra. Solo allora riuscì a fare mente locale,e si ricordò del suo braccio fasciato. Sbuffò dolorante,e volse lo sguardo in direzione del letto di Harry,vuoto. Probabilmente - pensò - era fuori a guardia della tenda. Il suo sguardo scorse sul letto vicino,e cadde su Hermione che dormiva rannicchiata con un braccio sotto al cuscino,protetta dal piumone che le copriva il volto lasciandole scoperti gli occhi.
Provò a girarsi col corpo per guardarla meglio,ma una nuova fitta di dolore gli perforò la spalla e gemette tornando a distendersi. Non c'era nulla che lo facesse sentire più nervoso,del rendersi conto di quanto fosse stato 'di peso' in quegli ultimi giorni,con quella ferita che gli impediva di muoversi e lo inchiodava a letto in uno stato di spossante debolezza.
Il fruscìo del letto accanto al suo lo destò dai cattivi pensieri e il ragazzo roteò gli occhi in direzione di Hermione,che intanto si era liberata dal piumone e si era messa a sedere,stropicciandosi insistentemente gli occhi ancora assonnati.
"Buon giorno" le sussurrò,sorridendo all'immagine della sua amica con i capelli arruffati e lo sguardo ancora perso nel mondo dei sogni.
Lei si voltò e rispose con un debole sorriso,raccogliendo svogliatamente i capelli in una coda di cavallo decisamente approssimativa.
"Harry è fuori?" chiese,coprendo uno sbadiglio con la mano.
"Credo di sì...ma non saprei dirti di più,purtroppo ho poca libertà di movimento..."
La ragazza si alzò e in un attimo fu accanto al suo letto.
"Come stai oggi? Va un po' meglio?" domandò apprensiva.
"Alti e bassi...diciamo che ancora non sono uscito del tutto dallo stato mummia imbalsamata" mormorò lui storcendo la bocca.
Lei gli sfiorò dolcemente il dorso della mano libera dalla fasciatura,accarezzandogli il viso con i suoi occhi color nocciola.
"Non sai quanto mi dispiace...è tutta colpa mia."
Ron rabbrividì a quel contatto,ma ritrasse la mano. Erano un po' di giorni che si sentiva frustrato,irascibile e arrabbiato.Non sapeva con chi,però.Non sapeva se prendersela con  la sfortuna; se prendersela con lei per quello che era accaduto; se prendersela con Harry che di giorno in giorno sembrava sempre più ansioso di riprendere il cammino il più velocemente possibile...e che approfittava di ogni minuto per chiamare a sè Hermione e discutere di qualche particolare e astuta strategia da adottare,senza che lui potesse essere d'aiuto in alcun modo.
"No Hermione,cosa dici...non è stata colpa tua,quante volte te lo devo ripetere? E' stato un incidente,e non avresti potuto fare altrimenti." rispose abbassando lo sguardo.
Sapeva che non era lei la responsabile; sapeva che non avrebbe avuto alcun senso dare ad Hermione la colpa di tutto...ne era convinto. Ma allora perchè provava quel senso di frustrazione quando vedeva lei ed Harry? Forse perchè,dopotutto,loro erano liberi da fasciature e dolori? Forse perchè ultimamente passavano molto più in tempo insieme fuori dalla tenda,lontano dai suoi occhi?
Strinse con la mano libera il medaglione che portava al collo, e avvertì una scarica di cattivi pensieri che gli incupirono il viso.
"Faccio il tè...ne vuoi un po'?" domandò la ragazza,e prima di alzarsi, si sporse per posare un bacio delicato sulla fronte di Ron.
Quel tocco frantumò in mille pezzi la nuvola nera di brutti pensieri che si era impossessata di Ron,e il ragazzo arrossì sorridendo imbarazzato.
"Magari..."
"Non fare il solito pasticcione,però...ieri mancava poco che lo rovesciassi tutto a terra!" scherzò la ragazza di spalle,mentre accendeva un piccolo fornello,armeggiando col pentolino.
"...ah,mi sembravi stranamente dolce stamattina...ora ti riconosco!Comunque ti ricordo che ho un braccio fasciato! " rispose Ron accennando un broncio. "Anzi...sei sicura che il tè non sia avvelenato?" continuò distendendo le labbra in un sorrisetto.
"Se lo fosse,pensi che sarei così stupida da dirtelo?"
"Comincio a pensare che tu mi abbia ferito di proposito..." la provocò scherzoso.
Lei si voltò e gli sorrise "Ronald Weasley,hai scoperto i miei piani!" disse ironica "Ma è troppo tardi ora... sei immobilizzato a letto...e sei nelle mie mani,mi dispiace per te!" concluse girandosi di nuovo verso il fornello e voltando le spalle a Ron,per immergere la bustina di tè nel pentolino.
"Chi ti dice che per me sarà così spiacevole?" aggiunse lui arrossendo fin sulla punta delle orecchie. Aveva preso la scomoda abitudine di farsi sfuggire troppo spesso cose che avrebbe fatto meglio a tenere ben chiuse nella sua mente.
Lei arrossì violentemente,senza che lui potesse accorgersene.
"Intanto devi superare la prova del tè avvelenato...poi ne riparleremo..." rispose Hermione imbarazzata,portando il collo del maglione fin sopra al naso,per nascondere il rossore.
Il momento magico fu rotto dall'ingresso di Harry nella tenda.
"Sono distrutto..." biascicò scompigliandosi i capelli corvini. "Hermione,se stai facendo il tè, posso elemosinarne una tazza anche io?"
Con un movimento quasi meccanico,Ron strinse il medaglione.Un moto di rabbia tornò ad impossessarsi di lui.Fulminò Harry con lo sguardo,senza che il ragazzo se ne accorgesse, e s'incupì immediatamente,osservando Hermione versare la bevanda calda all'amico.Non sapeva come, nè perchè...ma in quel momento una forza oscura e sconosciuta gli fece desiderare con tutto se stesso che Harry fosse spazzato via da quella tenda.


---


I giorni passavano più lenti che mai,e Ron aveva l'impressione che il letto avesse assunto la forma della sua sagoma. Sebbene il dolore al braccio fosse diminuito notevolmente (ora riusciva anche ad alzarsi e fare qualche tratto di strada a piedi),il suo stato d'animo non accennava a migliorare.Anzi,sembrava che di giorno in giorno si accumulassero i motivi per rabbuiarsi.Si trovavano in uno stato di totale emergenza,mangiavano poco e male (dormivano anche peggio) e di tanto in tanto scoppiava qualche battibecco,che veniva subito soffocato per amor di pacifica convivenza. Harry ed Hermione d'altra parte,continuavano a fare ronde e giri di perlustrazione. Di tanto in tanto,improvvisavano lunghe riunioni serali fuori dalla tenda,per fare il punto della situazione,pensando che Ron dormisse.
Ovviamente questo non faceva altro che peggiorare il suo umore plumbeo,mentre loro due sembravano non accorgersi di nulla. Ogni tanto cercava di essere razionale e lucido,pensando che i suoi amici non gli avrebbero mai potuto nascondere nulla.Cercava di pensare che mai come allora avrebbero dovuto mantenersi uniti,che non c'era ragione di provare gelosie incontrollate.
Ma quando li vedeva insieme sorridere e farsi forza, riaffioravano tutti i più neri pensieri.
Hermione dal canto suo, lo accudiva con affetto e premura,e la cosa non le pesava affatto. Aveva notato,però,che da qualche settimana Ron era cupo e solitario.Passava lunghe ore steso sul letto in silenzio, e scherzava sempre più di rado. Per uno come lui che aveva sempre la battuta pronta,poteva considerarsi una situazione piuttosto insolita.All'inizio aveva attribuito ogni responsabilità alla ferita al braccio,che sicuramente aveva contribuito a peggiorare il suo umore. Col tempo,però,il suo atteggiamento scontroso era diventato quasi cronico. Più volte aveva cercato di convincerlo a lasciare che lei o Harry portassero l'Horcrux al suo posto,ma Ron era stato irremovibile.
"Non faccio nulla,sto tutto il giorno a letto.E poi non mi pesa portarlo,almeno così mi rendo utile." rispondeva ogni volta.
Qualche giorno più tardi,Harry entrò nella tenda teso e contratto,la mano alla bacchetta e gli occhi accesi di agitazione.
"Non possiamo più muoverci a piedi."disse frettoloso,camminando su e giù per la tenda. "Sono giorni che lo facciamo,siamo lenti e stiamo diventando prevedibili.I ghermidori sono nelle vicinanze,e anche se siamo circondati da incantesimi di protezione,non possiamo rischiare." concluse risoluto.
"Ron è ancora troppo debole,Harry...non possiamo permetterci di essere precipitosi."
"Hermione,ci troveranno facilmente se non ci muoviamo con più velocità!"
"Se sono di peso andate pure senza di me." mormorò cupo Ron,dall'altra parte della tenda,alzandosi con un po' di difficoltà dal letto.
"Ma cosa dici,Ron!Sai che non lo faremmo mai!" fu la risposta immediata Hermione.
"Harry forse non è così convinto."
Harry lo guardò "Non dire cretinate,Ron."
"Certo,era ovvio che la mia opinione fosse una cretinata."
"Non essere ridicolo,basta!" si intromise Hermione.
"Oh scusate,dimenticavo che ultimamente io non ho più diritto di parola nel gruppo..." rispose Ron,pungente.
"Con questo cosa vorresti dire?" lo incalzò Harry.
"Voglio dire che se vi riesco a rivolgere la parola durante tutta la giornata,posso considerarmi fortunato." disse irritato.
"Questo non è vero..." replicò Hermione.
"Ah no? " ribattè Ron seccato "Ma se state tutto il giorno a confabulare!A volte sembra che io non esista! "
"Ron,smettila.Ti abbiamo sempre coinvolto nei nostri discorsi!Le uniche volte in cui non lo abbiamo fatto è stato solo perchè avevi bisogno di riposo!"
Harry la interruppe con lo sguardo,indicando con la testa il medaglione che l'amico portava al collo.Rimasero in silenzio per qualche secondo,indecisi sul da farsi.
"Senti...Ron,perchè non mi dai il medaglione per un po'?" riprese Harry,allungando la mano verso di lui.
Ron fece un passo indietro,stizzito. "Ti ho già detto che posso tranquillamente continuare a portarlo."
"Se viene portato a lungo ci rende troppo nervosi,ricordi?" avanzò Hermione " Fallo portare un po' a noi..."
"Credi che io non ce la faccia?!" scoppiò Ron "Credi che io non possa essere utile a qualcosa?!"
Hermione lo guardò interdetta.
"Sto tutto il giorno a letto come un peso morto,e voi non fate che ricordarmelo ogni minuto della giornata!" continuò lui furioso.
"Ma cosa stai dicendo?" rispose lei alzando la voce "Nessuno ti ha mai fatto pesare questa cosa!"
"Invece sì! Sono perfettamente inutile!Non posso muovermi,non posso essere d'aiuto in nessun modo...anzi,al momento vi sono di peso!"
"Smettila,per favore."
"Non sono stato di peso in questi giorni? Ammettilo,forza!"
"Non sei di peso,hai solo bisogno di tempo per guarire bene!"
"Traduzione: sono di peso " concluse lui.
"Stai facendo tutto tu!" ribattè lei esasperata.
"Dannazione Hermione,ma non capisci come mi sento?! Non ti interessa?!"
"Mi interessa che tu stia bene,Ron...e quell'Horcrux che porti al collo non ti aiuta a stare meglio!"
"Vuoi l'Horcrux?!" Sfilò il medaglione dal collo e con un gesto violento lo gettò sul letto di Hermione "Eccoti accontentata! Va bene ora?! Ron non può muoversi,non può camminare,non può fare la ronda,non può accendere il fuoco,nè portare la legna,non può far altro che stare a letto a dormire,vero?! E adesso non è neanche in grado di portare un dannato Horcrux! Cosa pensate,che non sia in grado di farlo? Pensate che non riesca a fare neanche una cosa così stupida?!" urlò lui infiammato dalla rabbia, e Harry capì che la discussione stava andando ben al di là dei presupposti dai quali era nata.
"Stiamo solo cercando di aiutarti e di renderti il momento meno pesante,Ron." si intromise.
"Beh lo state facendo male!" si passò la mano sulla faccia e continuò " Voglio che mi facciate sentire utile in qualche modo!"
"Ron,ma noi capiamo la tua situazione! Non pretendiamo niente da te! Non importa quanto tu possa darti da fare ora!"  reagì lei,cercando di mantenersi calma.
"E invece vi deve importare,dannazione!Non sopporto questa situazione e non sopporto che voi accettiate con rassegnazione il fatto che io stia qui, immobile, a non fare niente ! "
Hermione inspirò e rimase in silenzio per qualche secondo,accalorata,mentre Harry abbassò lo sguardo e si sedette a bordo del suo letto,preferendo non intervenire.Capiva perfettamente lo stato d'animo di Ron, ma era convinto che la reazione turbolenta dell'amico fosse dovuta all'influenza dell'Horcrux.
"Ok,va bene. Cosa vuoi che facciamo?" riprese Hermione dopo qualche secondo,passandosi una mano tra i capelli.
"Lascia perdere!" rispose lui, agitando la mano contrariato.Poi fu mosso da un'onda di collera. "Anzi,sai cosa ti dico? Una cosa la puoi fare." continuò di getto puntandole il dito contro. "La prossima volta,prima di spaccare in due qualche altra persona,cerca di fare una materializzazione come si deve!"
Hermione aprì la bocca più volte per provare a ribattere,ma alla fine tacque.
"E ora per favore,lasciatemi riposare.Sembra che sia diventato il mio passatempo preferito ultimamente,giusto? " concluse,e con un gesto nervoso scostò il lenzuolo per tornare a stendersi sul letto.
Calò un silenzio carico di tensione, e nessun dei tre ebbe più voglia di aprire bocca.


---


We'll do it all
Everything
On our own

We don't need
Anything
Or anyone
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?  

I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?

Aveva avuto senz'altro una reazione scomposta,di questo Ron era consapevole. Non che il senso di frustrazione fosse sparito come d'incanto,ma da qualche ora si sentiva più leggero...meno arrabbiato col mondo. Era stata Hermione ad offrirsi di portare l'Horcrux,nonostante le insistenze di Harry.Poco dopo la sfuriata,lei, per tutta risposta,aveva indossato la giacca, ed era uscita dalla tenda col medaglione al collo,assicurando al ragazzo che glielo avrebbe fatto portare il giorno successivo.
Con Harry la situazione si era risolta con una semplice pacca sulla spalla,ma con Hermione sapeva che la storia sarebbe stata diversa.L'aveva accusata ingiustamente,aveva fatto in modo che lei si sentisse in colpa per quello che sapeva benissimo essere stato un incidente. Aveva scaricato di proposito la sua frustrazione su di lei.Si odiava per questo...si era sentito un verme un minuto dopo aver lanciato l'accusa.Con tutte le cure che lei gli aveva dedicato e con tutte le attenzioni che aveva riservato per lui,non avrebbe potuto agire in maniera più vigliacca.
Hermione dal canto suo,si era accovacciata fuori dalla tenda,davanti al fuoco con un grosso libro di incantesimi aperto sulle ginocchia.Aveva lo sguardo assente,cupo e con le dita fredde tormentava l'angolo di una pagina del libro. Accidenti,Ronald Weasley quando voleva sapeva essere davvero duro. Ma d'altra parte aveva detto la verità.Certo,nel modo peggiore possibile,ma era la realtà. Se non fosse stato per il suo errore,non si sarebbe mai ferito. Sentì gli occhi pizzicare,e tirò sul col naso per impedire a se stessa di piangere.Stavolta non lo avrebbe fatto.
Si destò solo quando sentì il crepitio delle foglie calpestate dietro di sè,e prima ancora che potesse voltarsi,la voce familiare di Ron segnalò la sua presenza.
"Fa freddo,Herm...dai,rientra." bisbigliò il ragazzo infreddolito,portando una mano in tasca.
"Sto bene" rispose secca "Piuttosto,tu dovresti tornare a riposare."
"E' tutto il giorno che riposo..." sbuffò lui,ma senza polemica.
Lei tacque e tornò a posare lo sguardo sul libro.
"Cosa leggi?" si sporse lui,tentando un timido approccio.
La ragazza non rispose,sollevando semplicemente il librone,quasi a voler ridurre ai minimi termini la conversazione.
"Come mai un libro di incantesimi?"
"Mi sembra che qualche ora fa il tuo ultimo commento mi invitava a tornare a ripassarne qualcuno,o sbaglio?" rispose tagliente Hermione.
Lui si morse il labbro "Non me la vuoi proprio rendere facile,eh?" E con qualche difficoltà si poggiò a sedere vicino a lei.
Hermione fu quasi sul punto di aiutarlo,ma poi abbandonò quell'idea che avrebbe avuto tutta l'aria di essere un segno di resa,e decise di tacere.
"Va bene..." continuò lui grattandosi il naso arrossato dal freddo "Ho l'impressione di essere stato,ancora una volta,il bruto cavernicolo che non perde mai occasione di ferirti in modo del tutto gratuito." disse mesto, guardando in basso e prendendo a giocare con i lacci dei suoi scarponcini.
Lei sollevò lo sguardò e lo osservò per qualche secondo  "Hai detto solamente la verità."
"No che non lo è,Herm...sai bene che non lo penso.Non penso che sia stata colpa tua."
"Non lo pensi,ma è così."
"Era una situazione estrema e tu hai salvato tutti noi,ecco quello che penso." mormorò lui,notando gli occhi umidi dell'amica. Probabilmente aveva pianto,o era stata sul punto di farlo.E probabilmente,ancora una volta,per colpa sua.
"Non devi per forza rimangiarti tutto,Ron. In fondo è normale pensare che la responsabilità sia mia.Lo penso anche io." disse a bassa voce,chiudendo il libro e poggiandolo accanto a sè.
"Potrei scrivere pagine intere sui tuoi meriti,e appena qualche riga sui tuoi demeriti,Hermione.E di tutta questa storia non riesco a vedere demeriti,da parte tua."
Lei non parve rincuorata, e si aggiustò la sciarpa,scoprendo l'Horcrux che portava al collo. Ron glielo sfilò e lo tenne in mano per qualche secondo,posandolo poi a terra.
Hermione chiuse gli occhi e inspirò. Un secondo dopo si sentì più libera,come se un macigno fosse volato via dal suo cuore.
"Va meglio,ora?" sussurrò il ragazzo.
"Sì..." bisbigliò lei,mantenendo gli occhi chiusi.
Anche se il suo viso era percorso da evidenti segni di stanchezza,Ron non potè non ammirarne la bellezza e la dolcezza dei tratti. Provò la tentazione di avvicinare il suo volto a quello della ragazza,ma si bloccò quando lei riaprì gli occhi.
"Ron,scusami...è stata tutta colpa mia."
"Non devi neanche dirlo,Herm..." sussurrò lui dolcemente "Devo essere io a scusarmi.Non meritavi quelle parole. In questi giorni sei stata così premurosa con me che a volte mi trovavo a desiderare di non guarire mai..." arrossì e sentì le orecchie in fiamme,facendo colorare anche le guance della ragazza.
"Non devi pensare che io ed Harry vogliamo escluderti Ron...siamo tutti indispensabili,ora più che mai."
"Lo so...è solo che vorrei solo rendermi più utile.Vorrei che la mia presenza contasse."
"La tua presenza conta, Ron.Conta per Harry...e non sai quanto conti per me." Hermione sottolineò quella sua ultima frase in un modo tanto trasparente che si ritrovò ad arrossire di nuovo.
Abbassarono entrambi lo sguardo sul fuoco,imbarazzati,e una folata di vento freddo li percorse facendoli rabbrividire.
"Stasera fa proprio freddo..." sussurrò lei,immergendo parte del viso nella sciarpa.
Ron annuì "Ho l'impressione che l'inverno verrà a trovarci prima quest'anno...ma per fortuna c'è ancora un bel cielo stellato."
"Già...anche se credo che domani pioverà..." rispose Hermione,indicando con lo sguardo una distesa di nuvoloni che si stagliava all'orizzonte.
Ron la guardò ed esitò un attimo. Poi,senza dire nulla,le si avvicinò e le cinse la schiena col braccio.Hermione rabbrividì di nuovo,ma stavolta per l'emozione.
"Ho freddo" rispose evasivo,quando lei si voltò a guardarlo imbarazzata "ed è evidente che hai freddo anche tu,quindi comincia a farmi sentire utile." concluse scherzando.
Lei sorrise e poggiò la testa sulla sua spalla,in modo che la guancia di lui le toccasse la fronte. Quando Ron si mosse per sistemarsi meglio sul posto,arrivò a pizzicarla col mento lievemente ispido,facendole arricciare il naso.
"Ron...per renderti ancora più utile,domani tagliati quella barbetta." lo stuzzicò lei.
Ron si accigliò " Ma è appena un accenno di barba! E poi è virile!" concluse tentando di imitare una delle tante pose alla "Gilderoy Allock".
"Se la curi con la stessa grazia dell'uomo di Neanderthal,no..."
Il ragazzo storse il naso "Va bene,va bene. Domani cercherò di tagliarla...anche se con un solo braccio funzionante,non garantisco grandi risultati!" disse,grattandosi il mento.
" Posso provare a farlo io!" ribattè lei entusiasta.
"Ehm...magari mi faccio aiutare da Harry,eh..." biascicò Ron.
"Cosa c'è,non ti fidi di me?" lo incalzò lei,fissandolo sospettosa.
"N-no" balbettò lui "Solo che...sai,oltre al braccio non vorrei trovarmi anche con la faccia recisa in due!" disse,scoppiando a ridere due secondi dopo.
"Razza di ingrato!E io che volevo aiutarti!" replicò lei ridendo,scostandosi e colpendolo alla spalla.
"Ahi!" mugulò Ron "Ehi,mi rimane solo questo braccio sano!Inveisci contro un debilitato?" ridacchiò.
"Finiscila,se non vuoi che ti rompa qualche altra parte del corpo!" rispose lei fingendosi offesa.
"Accidenti,queste sono minacce!" rise Ron.
Senza pensarci troppo, la tirò a sè,avvicinandosi a lei oltre il limite consentito da una semplice amicizia. La guardò e spostò il viso appoggiando le labbra sul suo orecchio.
"Mi dispiace averti fatto star male..." le sussurrò,facendo arrossire Hermione per la terza volta. Sfiorò la guancia di lei con la sua più ruvida e le posò un bacio soffice e prolungato.
Lei non rispose e chiuse gli occhi,stringendosi a lui.
Un rumore proveniente dalla tenda ricordò ad entrambi l'esistenza di Harry e li risvegliò da quel dolcissimo oblìo.
"Credo sia ora di rientrare..." balbettò lei,rossa in volto.
Anche Ron aveva le orecchie color porpora "Sì...d'accordo".
Lei gli accarezzò il braccio,prima di aiutarlo a rialzarsi "Ti sistemo la medicazione,così magari cambiamo anche la fasciatura..."aggiunse premurosa,fissando la fasciatura logora e sporca.
Ron annuì  timidamente,prima di rientrare con lei nella tenda.
Le nuvole incorniciavano quel fazzoletto di cielo blu, tempestato di stelle splendenti.Avanzavano minacciose,quasi a preannunciare l'imminente arrivo di giorni cupi e difficili.Li avrebbe attesi una lunga notte,ma l'alba dei giorni futuri non avrebbe tardato ad arrivare,rischiarando anche le più fosche tenebre.

All that I am
All that I ever was
Is here in your perfect eyes, they're all I can see
I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things will never change for us at all

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?


(Chasing Cars - Snow Patrol)


   
 
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