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Autore: SusyKetamine    08/01/2012    1 recensioni
La mia vita era solo un grosso agglomerato di eventi non collegati tra loro, noiosi, fermi. Ed era dedicata ad osservare un ragazzo che non mi conosceva nemmeno. Vivendo sospesa, immobile tra la gente e i volti continuo la mia esistenza, da persona banale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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An imperfect love.


"Salutami, salutami, salutami, salutami, cazzo!" ancora una volta pregai nella mia mente.
Passai davanti a lui, che sembrò non vedermi affatto. Ancora una volta ero invisibile, completamente trasparente. Un fantasma.


Ci eravamo conosciuti ad una festa. Forse "conosciuti" non è la parola più adatta, diciamo solo "visti". Io ero di la con le mie amiche a bere coca cola e a chiacchierare e lui era lì, seduto sui divanetti a fumare come un turco con accanto la sua ragazza oca. Un rapido sguardo e lo notai, bello come il sole. Moro, con occhi più chiari del ghiaccio.


Conoscevo il suo profilo facebook a memoria, sapevo i posti e la gente che frequentava, lo osservavo parlare, ridere, vivere da lontano. Senza interferire con la sua vita. Non lo avrei mai baciato, non lo avrei mai abbracciato, parlato, non avrei mai sentito il suo profumo addosso, non avrei passato pomeriggi e sere in sua compagnia. Questo lo sapevo benissimo. Facevo battere il mio cuore da lontano, dedicandogli ogni mio singolo battito e respiro.


Il suo nome? Giovanni, 17 anni, il classico ribelle che non mi avrebbe mai e poi mai degnata di un solo suo sguardo ghiacciato.

Oh, ho detto molto su di lui, ma nulla su di me... Beh, il mio nome è Sharon. Ho 15 anni, frequento il liceo linguistico della mia città, senza successo. Capelli biondi semi-lunghi, occhi marroni, appassionata di musica rock, sempre stata una tipa tranquilla. Mai stata fidanzata con nessuno.

La cosa peggiore di essere innamorata di lui, è quella che frequenta la mia scuola e lo vedo quasi ogni giorno. E' stato bocciato un anno.

"Maddai, lascialo perdere, lo sai che non è il ragazzo adatto a te..butta via le ragazze come fazzolettini!" mi dice la mia amica Noemi, mentre parliamo al cambio dell'ora. No, il suo sguardo, i suoi capelli, la sua risata, il suo tono di voce, tutte queste cose erano la mia droga, non potevo farne a meno.

"Sinceramente pensavo che tu fossi un po' più intelligente delle solite ragazzette che vanno dietro ai tipi fighi e stronzi come quello...forse sei veramente come tutte le altre." Mi aveva detto il mio ex migliore amico, quando rifiutai di avere una relazione con lui, perchè innamorata dell'altro. Non ci potevo far niente, forse era vero, ero come tutte le altre...ma non avevo mai e poi mai preteso di essere diversa.


Vi dico queste cose mentre cammino verso casa mia, di ritorno da scuola, in una fredda giornata autunnale e pallosa come tutte le altre.

Apro il portone e incontro la signora del primo piano. Prendo l'ascensore, arrivo e apro la porta di casa.

"Ciao papà!" saluto mio padre abbracciandolo. Mio padre e mia madre sono separati, io vivo con mio padre e mio fratello maggiore. Il mio papà è un tipo molto affettuoso, forse anche un po' apprensivo.
"Ciao tesoro!" mi salutò lui, ricambiando l'abbraccio.
Vado in camera mia, mi tolgo il giubbotto e sbatto il mio zaino a terra senza emozione.
"Ciao ritardato." saluto mio fratello maggiore.
Raffaele è il genio della famiglia, un 18enne maturo, responsabile, cauto, serio, intelligente...questo solo secondo la mia famiglia. In realtà è il peggio del peggio. Non nego che sia maturo, ma non è affatto responsabile, cauto e serio...il suo unico merito è quello di essere bravo a scuola.
"Ciao scema" ricambia l'insulto lui.

"Ciao!"
"Cazzo, ci mancava solo questa..." impreco tra me e me vedendo uscire da una stanza Jessica, la nuova moglie di mio padre. Si sono sposati una settimana fa. Non la sopporto.
"Ciao, mangi di nuovo qui?" le chiesi un po' scocciata.
"Non solo, io abito quì!"
"Come, scusa?" le chiesi un po' allarmata.
"Ma come, tuo padre non te lo aveva detto? Ora vivo quì!!" mi dice lei con un sorriso immenso.
"Ma che cazz...?! E' vero, mio padre mi aveva detto che da lunedì si trasferiva qui..." sbruffai. La sua presenza in casa mi innervosiva.


La mia vita era solo un grosso agglomerato di eventi non collegati tra loro, noiosi, fermi. Ed era dedicata ad osservare un ragazzo che non mi conosceva nemmeno. Vivendo sospesa, immobile tra la gente e i volti continuo la mia esistenza, da persona banale. Chissà se un giorno ci sarà un ragazzo che mi farà davvero vivere in un sogno.





MaCciao ragazzi!
Mia prima storia, scusatemi se il primo capitoletto fa schifo °-° (Ce ne saranno altri ancora peggio, LOL!)
Beh..che dirvi..commentate e recensite se vi va! Chao C:




  
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