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Autore: Arwen88    09/01/2012    0 recensioni
John si sentiva stupido in mezzo a centinaia di persone vestite a
maschera, al ballo di Capodanno della Regina. [...]
Una delle ragioni per cui si sentiva uno stupido era la scelta dei
vestiti effettuata da Sherlock, per cui lui in quel momento indossava
una parrucca bionda ed un vestito rosa da Aurora, la principessa della
Disney. Per lo meno però lui non aveva il vestito blu della fatina
Merryweather, che, indossato da Sherlock col suo metro e ottanta
d'altezza circa, era alquanto ridicolo. Ma almeno si intonava coi suoi
occhi, diceva il detective.
Crossdressing.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Immaginatevi Sherlock della BBC mischiato con La Bella Addormentata nel Bosco. Ora leggete e non picchiatemi. Ah, crossdressing!
Scritta per la Gift Box Challenge di FanWorld.it, pacco blu, Neve, "Ehi, è troppo buio."




John the Sleeping Beauty





John si sentiva stupido in mezzo a centinaia di persone vestite a maschera, al ballo di Capodanno della Regina. In primo luogo non sarebbe mai stato invitato ad un'occasione simile se non fosse stato per Mycroft, piombato a casa loro il giorno prima parlando di una questione di importanza nazionale e chiedendo il loro aiuto. Dovevano trovare la persona che si sarebbe infiltrata al ballo per attentare alla vita della famiglia reale e dovevano vestire a maschera anche loro per mischiarsi meglio con la folla.
Una delle ragioni per cui si sentiva uno stupido era la scelta dei vestiti effettuata da Sherlock, per cui lui in quel momento indossava una parrucca bionda ed un vestito rosa da Aurora, la principessa della Disney. Per lo meno però lui non aveva il vestito blu della fatina Merryweather, che, indossato da Sherlock col suo metro e ottanta d'altezza circa, era alquanto ridicolo. Ma almeno si intonava coi suoi occhi, diceva il detective.

John si guardava attorno sospettoso nella sala sempre più affollata, muovendosi con difficoltà a causa della gonna e dei bassi tacchi ai piedi, cercando qualcuno con l'aria dell'assassino. Improvvisamente nella folla vide un particolare familiare e la sua attenzione si focalizzò sulla sagoma che si allontanava dalla sala, uscendo per una delle grandi portefinestre che davano sull'enorme balcone.
John si accorse solo vagamente dei fiocchi di neve che lenti scendevano dal cielo e non ci fece caso, impegnato a tenere d'occhio la propria preda; fu così che il dottore venne sorpreso dal ghiaccio sotto il tacco della propria scarpetta e, privato dell'appoggio, scivolò, cadendo tra le braccia di un uomo che proprio allora stava per rientrare nella sala da ballo.

"Mi scusi! Sono queste scarpe!"
John si aggrappò alla giacca bianca dell'uomo che l'aveva salvato, una mano sulla parrucca bionda per controllare che non si fosse spostata. Alzando lo sguardo, il medico si sentì morire di imbarazzo, il viso a pochi centimetri da quello stupito di Mycroft Holmes.
"John?"
L'ex soldato cercò di ridacchiare, rimettendosi in piedi e scivolandogli di nuovo addosso.
Fermo tra le braccia del politico, John osservò il suo costume da principe, i particolari dorati ed i pantaloni rossi, l'immagine che smuoveva qualcosa nella sua memoria finché non riuscì a riconoscerlo per il principe azzurro di Cenerentola.
Improvvisamente ricordò il motivo per cui stava uscendo e tentò di guardare oltre le spalle del politico.
"Seguivo Malefica, l'hai vista da qualche parte?"
Mycroft si scostò, lasciandolo passare a cercare la persona con addosso il costume da strega cattiva, ma quando al secondo passo John scivolò di nuovo gli si riavvicinò senza far commenti, cingendogli la vita con un braccio e sorreggendolo nella sua ricerca lungo la balconata che circondava l'intero salone da ballo.
"L'ho vista prima nella folla, non so perché ma qualcosa mi ha insospettito."
L'uomo al suo fianco sorrise, pensando all'ambiguità di un'Aurora che dava la caccia a Malefica, ma l'espressione si trasformò in imbarazzata quando, girato l'angolo, trovarono la suddetta strega premuta contro il muro dal Dottor Facilier, i due impegnati a divorarsi le labbra a vicenda.
Dopo un attimo di assoluta immobilità di fronte a quella scena i due si volsero, rientrando nella sala per la porta finestra più vicina.
"È la prima volta che il mio istinto fa cilecca."
"Suvvia, non prendertela."

Mycroft lo guidò tra la folla, senza più tenergli il braccio attorno alla vita ma lasciando comunque che la mano sostasse sulla sua schiena. Impacciato nel vestito lungo, John si muoveva lentamente, alzandosi spesso sulle punte dei piedi per cercare oltre le teste dove fosse finito Sherlock.
"Cosa indossa mio fratello?"
John scrollò le spalle, ricordando. "Un vestito celeste, un paio d'ali ed un cappello blu."
Mycroft inarcò le sopracciglia, guardando fisso dalla parte opposta della sala.
"Allora forse l'ho trovato."
John annuì, cercando di farsi largo a gomitate ma, dopo che un paio di dame lo guardarono come a volergli dar fuoco ai capelli, dovette fermarsi, disperato dalla situazione ed in special modo dalle scarpe femminili che portava.
"Come accidenti fanno ad indossare queste cose? È impossibile riuscire ad arrivare fin là!"
Mycroft però si abbassò vicino al suo orecchio per farsi sentire meglio sotto la musica ed il chiacchiericcio della gente.
"Un modo ci sarebbe: invece di costeggiare i lati della sala potremmo attraversarla con un giro di danza, arriveremmo proprio vicino a dov'era il cappello blu che ho visto." Galante, l'uomo si inchinò appena, prendendogli una mano. "Posso avere l'onore di questo ballo, principessa?"
John lo guardò senza parole per qualche secondo, gli occhi grandi come due palline da ping pong.
"Io... non so ballare! Voglio dire, è la parte della donna, come faccio a..."
Ma il politico non smise di sorridere, iniziando a condurlo ai limiti della pista.
"Lascia fare a me."

Prima che potesse ribattere con un valido argomento Mycroft gli fece mettere una mano sulla propria spalla, tenendo stretta nella propria l'altra: un movimento del capo dell'uomo ed i due cominciarono a danzare, unendosi presto al resto della folla in movimento. John si sentiva diventare sempre più rosso e sudato sotto la parrucca, il respiro accelerato che lo portava ad inalare il profumo del politico tanto vicino a lui. Presto smise però di preoccuparsi troppo, seguendo semplicemente i movimenti del maggiore degli Holmes, affidandosi completamente a lui mentre questo lo guidava passo dopo passo, finché la musica non finì.
John si guardò attorno, accorgendosi solo allora di aver raggiunto il lato opposto della sala.
Mycroft tolse con quel che parve una punta di disappunto la mano dal suo fianco, tenendo però ancora stretta la sua destra che si portò alle labbra, baciandola delicatamente.
John deglutì, completamente rosso in viso, lo sguardo che passava dalla sua bocca agli occhi in cui gli pareva di poter leggere affetto.
A rovinare l'atmosfera ci pensò un uomo che si avvicinò al politico, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. L'espressione compiaciuta di Mycroft si dissolse, sostituita da una molto più seria mentre l'uomo annuiva al proprio sottoposto che in fretta sparì tra la folla.
"Perdonami, devo allontanarmi. Puoi aspettarmi? Te ne prego."
John annuì in silenzio, ancora incapace di formulare una frase decente; il politico gli sorrise brevemente, prima di tornare a mescolarsi con la marea di costumi e scomparire dalla sua vista.


Lasciato solo a se stesso, il dottore si rimise in cerca della fatina con cui era andato al ballo, forte del fatto che l'ultimo avvistamento fosse avvenuto in quei pressi e che spostarsi velocemente era un'impresa titanica.
Improvvisamente da dietro ad un'enorme pianta vide uno sprazzo azzurro e, afferrata la gonna con entrambe le mani, fece il giro per poi fermarsi davanti allo spettacolo che gli si presentava.
Mago Merlino, il Cappellaio Matto, la Fata Madrina e lo Stregatto erano seduti su delle graziose seggiole facendo cerchio, impegnati a bere tè che, a giudicare dal loro comportamento, doveva essere stato ben corretto. Stava per allontanarsi quando ad una seconda occhiata si rese conto che lo Stregatto era in realtà Anthea, l'assistente di Mycroft per una volta priva del proprio Blackberry.
Il medico si sporse verso di lei.
"Anthea, scusi: ha visto qua intorno..."
Ma la Fata Madrina lo interruppe, bacchettandogli il braccio con la bacchetta magica.
"Oh, chi stai cercando, bambina?"
John rimase a guardare la donna a bocca aperta, sotto shock nel ricollegare il suo viso con la carica politica che ricopriva.
"La... ehm, sarebbe il mio coinquilino... Signora."
Mago Merlino mise una mano davanti alla bocca del Cappellaio Matto che mormorava una canzone a tutto spiano, oscillando da una parte e dall'altra, e si sporse verso di lui per sentirlo meglio, agitando la propria tazzina di tè.
"Sì, sì, però ci devi dire da cosa è vestito se vuoi avere qualche speranza che noi possiamo giungerti in aiuto."
Il medico era sempre più perplesso, ma decise comunque di assecondarli.
"Dunque. È alto circa così, con un cappello blu... insomma, è vestito da Merryweather, la fata azzurra della Bella Addormentata."
La combriccola iniziò per qualche motivo a ridacchiare, finché la Stregatta non decise di correre in suo aiuto.
"Se la fata vuoi trovare, sotto il tavolo devi andare."
John guardò con tanto d'occhi alcuni degli uomini e delle donne più influenti della nazione ridere a crepapelle, indicando con le tazzine da tè il tavolo da buffet. Ringraziando con un vago cenno del capo si allontanò, avvicinandosi al luogo che gli era stato indicato. Là si fermò ad osservare perplesso il cameriere, lanciando poi un'occhiata al tavolo apparecchiato.
"C'è la fata della Bella Addormentata qua sotto?"
Il cameriere inclinò la testa sulla spalla.
"Com'è fatta?"
"Un maschio di quest'altezza, magro, capelli neri, con un vestito blu ed un alto cappello, due ali trasparenti..."
L'uomo vestito da guardia di cuori negò col capo.
"Qua sotto c'è una fata, ma è muscoloso come Big Jim e ha i capelli biondi."
Si guardarono in silenzio, dopo qualche secondo il cameriere gli indicò un vassoio.
"Le tartine al salmone affumicato sono molto buone. Ma bisogna togliere gli stuzzicadenti: non vorrà certo pungersi, no?"
John avrebbe anche riso, per lo più per isterismo, se proprio in quel momento da sotto il tavolo non fosse uscita la Fata Turchina, mano nella mano con Pinocchio, che più che un burattino bambino pareva un boscaiolo.
"Ok..."
Osservando i due allontanarsi John si ritrovò a chiedersi chi altro avesse ricevuto quell'invito e dove fosse finito Sherlock. Proprio mentre si guardava attorno si spensero tutte le luci, e la sala da ballo cadde nel panico.

Urletti femminili si alzarono da ogni angolo mentre molti iniziavano a gridare.
"Ehi, è troppo buio!"
"Che succede?"
"Non è ancora la mezzanotte!"
"Ma perché non riaccendono le luci?"
D'improvviso John si rese conto che quello poteva essere il momento dell'attentato e raccolse la gonna, cercando di allontanarsi dal tavolo, di raggiungere la Fata Madrina e metterla in salvo, quando due braccia forti lo cinsero in vita e John inspirò il profumo familiare di Mycroft Holmes mentre questo lo stringeva a sé, la schiena del dottore contro il suo petto.
"Va tutto bene."
L'ex soldato si rilassò, comprendendo che l'attentatore era stato catturato. Mentre la luce tardava a tornare l'uomo lasciò che la sua mente vagasse sul ballo che avevano condiviso, alla vicinanza di prima e quella che viveva in quel momento, al baciamano che il politico gli aveva regalato. Mesi prima, quando si era accorto che il maggiore degli Holmes era una persona estremamente interessante, aveva provato ad informarsi da Sherlock quali fossero le inclinazioni sessuali del politico. La deludente risposta che aveva ricevuto era stata un distratto "Gli piacciono le gonne.". Ora però, a fronte di quel che era accaduto quella sera, non era poi molto sicuro di aver compreso bene l'affermazione del proprio coinquilino.

Le luci tornarono così come si erano spente, accolte stavolta da un generale mormorio di sollievo e risatine. John si voltò con calma tra le braccia che ancora lo tenevano, fronteggiando così l'uomo che lo osservava con calore.
"I miei uomini hanno trovato l'attentatore, ora è tutto a posto, è in sicurezza."
"Chi era?"
Mycroft gli sorrise apertamente. "La tua Malefica. Dopo che l'abbiamo incontrata l'ho fatta sorvegliare più attentamente, mai sottovalutare l'istinto di un bravo soldato."
Quelle parole ebbero la capacità di far sorridere d'orgoglio il dottore, per lo meno finché non si rese conto che una certa persona era sparita nel nulla.
"E Sherlock? Non l'ho trovato da nessuna parte!"
Il sorriso sparì lentamente dal viso di Mycroft mentre l'uomo iniziava a guardarlo pensieroso.
"Temo che ne avrà per un'altra mezzora buona. Ha aggredito l'ambasciatore francese cercando di strappargli via la maschera da Bestia, al ché la moglie, una donna molto famosa per la sua passione per le rose ed in barba all'apparenza fragile che le è propria, gli ha tirato un candelabro in testa. Mio fratello al momento si sta ancora riprendendo dalla botta ma, appena avrà di nuovo la cognizione di dove si trova e che giorno è, dovrà chiedere scusa."
John ridacchiò, scuotendo la testa, e Mycroft dovette mal interpretare il gesto perché lentamente ritirò le mani da lui.
Il dottore però alzò il mento, guardandolo dritto negli occhi.
"Allora noi abbiamo tempo per un altro ballo?"
Una luce felice si accese negli occhi del politico e l'uomo gli prese la mano, accompagnandolo ancora verso la pista.
"Tutti quelli che desideri."

Mycroft poggiò ancora una volta una mano sul suo fianco e John fece un passo verso di lui, i petti che quasi si sfioravano mentre cominciavano a danzare.
"Sherlock diceva che tu hai una passione per le gonne..."
Sul viso dell'uomo comparve un'espressione stupita prima che questa cedesse il posto ad una imbarazzata.
"Uhm, temo che lui non intendesse gonne... non credo lui intendesse usare una metonimia..."
John capì che gli ultimi dubbi che gli erano sorti stavano venendo confermati e avvicinò il viso al suo di appena un soffio.
"Nel senso che è una fortuna questo abito sia stato affittato fino a dopodomani?"
Il sorriso tornò sulle labbra del politico.
"Per me la fortuna è che sia un uomo tanto piacevole ad indossarlo."

I due uomini smisero di danzare e, incurante degli sguardi altrui, Mycroft baciò ancora la sua mano, gli occhi fissi nei suoi.
"Posso trarti in salvo da questo castello?"
John rise, su di giri.
"Se la meta sarà piacevole..." Non servì che il maggiore degli Holmes rispondesse, bastò lo scintillio nei suoi occhi perché il dottore prendesse la propria decisione. "Come posso rifiutare, mio principe?"






FIN




Note!
Per il costume bianco di Mycroft, che sarebbe quello di Prince Charming (di Cinderella) e non quello di Prince Philip (della Bella Addormentata nel Bosco), lo ammetto: la scelta è stata fatta perché il costume bianco mi piaceva di più. Se poi vogliamo dirla tutta diciamo che Mycroft nei panni del Prince Charming è anche più canon, visto che il personaggio è nato dalla versione di Perrault della Bella addormentata e non riesco proprio a capire come mai la Disney l'abbia spostato di favola nel farci un film! Perciò, anche se a prima vista non sembra, lui e Aurora/John sono fatti l'uno per l'altro!




  
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