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Autore: Emma Wright    09/01/2012    7 recensioni
Momenti nascosti, sentimenti celati, tutto quello che non ci è mai stato detto...
Questa è una raccolta che conterrà un capitolo per ogni personaggio della saga di Fairy Oak, spero vi piaccia!
Dal capitolo 7, Malva Poppy:
"Ma ora ho una consapevolezza in più.
E gli altri, tutti quelli che non ti hanno mai capita, possono dire che non tornerai più, mai più, e hanno ragione, perché in realtà non te ne sei mai andata."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Shirley dev’essere appena rientrata. Ho sentito la porta sbattere.

Uno, due, tre colpi. Provengono dal soffitto.

Alzo la testa, vedo il lampadario, tremolante, e sorrido.

È il suo modo di dirmi che c’è.

Torno a cucire, ma qualcosa mi blocca.

Come un’eco lontano, appena recuperato dai recessi più profondi dell’anima.

Un ricordo. Non pensavo di poter più anche solo sperare in qualcosa del genere.

La mia memoria, così caleidoscopica, ha smesso di sognare molto tempo fa.


 -Aberdeen, fermati, ora basta- diceva una ragazzina di circa tredici anni, con una lunga treccia corvina e le braccia incrociate. Aveva un’aria stizzita e fissava un’altra bambina.
Questa aveva lunghi e ricci capelli rossi e si dondolava su un’altalena.
La sorella non aveva torto a preoccuparsi. Quel vecchio gioco era dismesso da molti anni, e cigolava in maniera poco raccomandabile.
-Sei sempre la solita, Malva.- disse la più piccola, saltando per scendere.
Malva sospirò di sollievo.
-Dobbiamo tornare a casa- fece, cominciando ad avviarsi sul sentiero.
Ma Aberdeen non diede segno d’aver sentito. Era rimasta là, a pochi passi dall’altalena, ben salda sui propri piedi. La guardava e sorrideva.
-Aberdeen…
-Vieni- esclamò lei, con la sua voce cristallina, che vibrò nell’aria.
Malva la raggiunse, come affascinata da quel suono. Quando la bambina le chiese di sedersi, obbedì. Non era più lei. Per una volta, si stava lasciando andare.
E ora era proprio lei, quella strana, quella silenziosa, ad andare avanti e indietro nell’aria, ondeggiando, mentre Aberdeen la guardava, seduta sotto un salice.

Un salice.



Mi riscuoto, e in un secondo tutte quelle immagini spariscono, come risucchiate via da una forza più grande e più forte di loro.

E io, la donna curva sulle stoffe, torno al mio lavoro.

Ma ora ho una consapevolezza in più.

E gli altri, tutti quelli che non ti hanno mai capita, possono dire che non tornerai più, mai più, e hanno ragione, perché in realtà non te ne sei mai andata.

 

xxx_Emma's Space_xxx
Wow, sono la prima (credo!) a scrivere su Malva, mi sento una pioniera *-*
Be’, che posso dire? Solo che ho già deciso quali personaggi trattare e in che ordine. Ho stilato la lista… tremate in attesa del prossimo.... dico solo che ce ne saranno di noti, impossibili, fondamentali e solo nominati…
*si sfrega le mani con aria soddisfatta*
Alla prossima con… questo lo scoprirete nel fantomatico capitolo 8. Si capisce che sono su di giri? -.-
Baci, Emma :)



[Questa storia partecipa alla The One Hundred Prompt Challenge di BlackIceCrystal. 49. Apatia]

   
 
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