Lo stai perdendo.

-Non mi interessa-

Bugie, America.

-No, davvero. Non me ne importa niente-

Stai mentendo. Lo stai facendo solo soffrire.

-Te l’ho detto, non m’interessa. E poi se l’è meritato-

Perché?

-Lo sai-

No, non lo so.

-Ora sei tu che stai mentendo-

Conosco solo i fatti, non le cause.

- È una lunga storia. E non ho voglia di parlarne-

Lo sai che ti amava, vero?

-Tsk!-

E sai che ti ama ancora.

-STAI ZITTO!-

Sto forse sbagliando?

-SE MI AVESSE AMATO, NON AVREBBE…!-

…si?

-…non avrebbe fatto quello che ha fatto…-

Stai parlando della Rivoluzione?

-…-

Avevo ragione, quindi.

-Ho dovuto farlo-

Dovuto?

-Era mio dovere verso il mio popolo!-

America…

-Era sempre più arrogante, più egoista…!-

America.

-La mia gente doveva subire, sopportare…!-

America!

-Quello che facevo non era mai abbastanza, mai, MAI!-

AMERICA!

-…-

Stai mentendo di nuovo, America.

-Come…?-

Se la sua fosse stata solo ingordigia, adesso starebbe soffrendo?

-…-

Perché stai sostituendo la verità con qualcosa di così orribile?

-Non mi pento della Rivoluzione. Non lo farò mai-

America, perché ti sei ribellato?

-…perché avevo paura…-

Paura?

-Mi stava distruggendo…-

-…-

-Anzi, no: mi stava inglobando, letteralmente. Non sapevo più dove iniziava il suo corpo e dove finiva il mio-

Non capisci, America?

-Cosa?-

Anche lui aveva paura, paura che un giorno te me saresti andato. Questo sentimento è diventato così grande da soffocare entrambi.

-…paura…?-

Anche tu avevi molta paura, è naturale. E non sto dicendo che non avresti dovuto ribellarti.

-…cosa vuoi dirmi?-

Dimmi, America, adesso che pensi di essere libero, ti senti felice?

-…-

Tu che esalti così tanto la libertà, sei felice di non avere più legami?

Alfred alzò gli occhi sul bambino con la tunica bianca.

-Perché vuoi farmi soffrire…?-

Io non voglio farti del male, vorrei solo che tu facessi quello che ti renderebbe finalmente libero.

Il piccino si avvicinò. Cinse con le sue piccole braccia il grande petto della Nazione. Dopo qualche momento di esitazione, l’uomo strinse maggiormente il bambino a sé.

-Ti ringrazio-

La presa si rafforzò.

-Vorrei tanto crederti…-

Uno scatto. Alfred stava puntando una pistola nel centro della fronte del bambino.

-…ma non posso tornare indietro…-

Una lacrima sfuggì dagli occhi azzurri del piccolo.

-Mr. America!-

Alfred si scosse. Si guardò intorno, disorientato. Era nel suo scantinato. Abbassò lo sguardo: tra le mani stava stringendo un fucile. Un dito accarezzò un graffio che ne sfregiava il manico.

-Mr. America! Inghilterra è venuto a farle visita!-

Alfred gettò l’arma a terra e corse su per le scale che conducevano al salotto. Lì, ad aspettarlo, un suo domestico.

-Presto!-, gridò la Nazione, precipitandosi ad aprire la porta, -nascondi tutto prima che arrivi Inghilterra!-

[Wash me away
Clean your body of me
Erase all the memories
They will only bring us pain
And I’ve seen all I’ll ever need]

Note d’Autrice

Non so che dire, se non che volevo scrivere da un sacco di tempo qualcosa del genere.

La canzone è “Citizen Erased” dei Muse. La traduzione, più o meno, è la seguente: “purificati da me/ allontana il tuo corpo da me/ cancella tutti i ricordi/ ci portano soltanto dolore/ e io ho visto/
tutto ciò di cui avrò sempre bisogno”

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e commenteranno!

…

Per chiunque segua Underneath, don’t worry! Pubblicherò un po’ tardi, ma pubblicherò! Stupido liceo…