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Autore: CrystalMizuki    09/01/2012    7 recensioni
I pensieri di Roxanne, rivolti ad una persona per lei molto importante, anche se non l'ha mai conosciuta.
«Non è giusto.
Mio fratello dice di averti conosciuto, perché io non posso?»
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley Jr, Roxanne Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
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Non è giusto.

Mio fratello dice di averti conosciuto, perché io non posso?

La prima volta ti vide, da quanto dice, quando nacque. Fu il suo primo ricordo; all’inizio non ci credetti più di tanto, mio zio Harry ha sempre affermato che tu non saresti potuto divenire un fantasma.
Come Sirius, tu non avresti voluto. In fondo tu, dai racconti di papà, non sembri uno che serberebbe rimpianti.

Ma lui cocciuto continuava ad affermarlo.
Litigammo anche, pensa.

La cosa non si fermo lì, però. Altre volte disse che era riuscito a scorgerti.

Una volta al suo compleanno, il 6° per esser precisi. Si era offeso per esser cascato in un semplice scherzo di James (che bambino!) ed era scappato a nascondersi sotto le fronde di un albero della Tana.
Sentì un qualcosa sulla spalla, come una pacca affettuosa per consolarlo, ma quando si girò scorse solo rapidamente uno sprazzo di rosso; ma io ero ancora scettica.

La seconda volta fu quando io avevo 11 anni. Era il 1° Settembre. Una data che sicuramente ti farà venire in mente qualcosa.
Ebbene sì, anch’io finalmente stavo per andare ad Hogwarts. Ero entusiasta, anzi no, estasiata all’idea! Mi sembrava un posto incredibile, fantastico, sensazionale dai racconti di tutta la famiglia!
E fu lì, mentre Fred mi aiutava a caricare il mio baule, che ti scorse. Si era girato a salutare i nostri genitori, con il suo solito affabile sorriso, che in un attimo gli si trasformò in uno sguardo sorpreso. I nostri non lo notarono, ma io lo colsi al volo e repentinamente mi girai in quella direzione.

Ma non c’era nulla.

Più tardi, mentre il treno scorreva tra verdi montagne, chiesi a mio fratello che cosa fosse successo. Restio all’inizio a dirmelo, riuscii alla fine a convincerlo e, tra uno sbuffo e l’altro, raccontò l’accaduto: appena voltatosi aveva notato una testa rossa, accanto a quella di papà. E questa volta non era una vaga ombra scorta per un attimo, era certo che fosse un’altra testa, anche se era scomparsa in un battito di ciglia.
Azzardai che magari aveva visto semplicemente uno dei nostri tanti zii, per esempio Charlie che quel giorno era venuto ad augurarmi in bocca al lupo. O, più semplicemente, era stata una sua impressione.
Ma mio fratello, dopo queste mie supposizioni, si chiuse in un ostinato silenzio e non riuscii più a parlargli per il resto del tragitto.

Se tutto fosse finito qua, forse ora non sarei nemmeno qui; o forse sì, chi può dirlo.

Fatto sta che riuscì a vederti anche più avanti, ad una partita di Quidditch. Eravamo entrambi nella squadra di Grifondoro; io poi, ero particolarmente emozionata: la mia prima partita!
Fred era accanto a me e mi stava raccontando qualche barzelletta per allentare la tensione.
Ma a metà di una risata si bloccò, e mi sussurrò rapidamente: “Dietro di te…”
Mi girai velocemente, ma non c’eri già più. Davanti a me solo il telo rosso e oro di Grifondoro.

L’ultima volta che ne parlò con me fu il 2 Maggio del mio 3°anno. Probabilmente dopo smise anche perché io non gli credevo.

Eravamo nel parco, a intrattenere i nostri compagni con scherzi vari. Accortosi di aver finito le confezioni che avevamo di Fuochi Forsennati, Fred corse verso il dormitorio a prendere la scorta. Notando che anche le Orecchie Oblunghe erano quasi esaurite, gli corsi dietro per avvertirlo.
Lo raggiunsi in un corridoio del 2° piano, dove si era fermato, come imbambolato. Lo scossi tirandolo per un braccio, ma nulla. Mi piazzai davanti a lui, scuotendo la mia mano davanti ai suoi occhi.
Si riscosse, anche se riuscii a notare, giusto un istante prima, uno sguardo… emozionato? Non mi servì nemmeno chiederli cosa avesse notato. Già lo sapevo. Ma non resistetti.
Esitante, mi confessò di aver intravisto una figura dalla rossa zazzera svoltare l’angolo. Questa volta manco provai a replicare, me ne andai sconfortata, salutandolo con un gesto della mano.


Nonostante io abbia cercato più volte di trovare una motivazione plausibile e razionale, ormai mi domando…
Perché non posso vederti anch’io, zio Fred?

Come mai questo “privilegio” è solo di mio fratello?
Pur non avendo come lui il tuo stesso nome, sono sempre tua nipote.




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Piccola Roxanne,
alle volte basta guardarsi solo un attimo, alle spalle, per poter scorgere quel che si cerca.
Io ti sono accanto.
Zio Fred.







N/A
Innanzitutto spero che vi sia piaciuto e se volete lasciare una recensione, sarà più che gradita, sia positiva che negativa, basta che se è il 2°caso almeno mi spiegate come mai non vi è piaciuta!
Questa idea mi è venuta ieri sera, pensando che Roxanne è un personaggio della "new generation" non spesso molto calcolato; francamente mi dispiace, non so perché ma me la immagino spigliata e simpatica proprio come il padre! :) Quindi penso che come personaggio non sia male.
Per l'idea, prima di tutto spero di non aver plagiato qualche opera precedentemente scritta da altri, se sì avvertitemi.
Comunque di base come idea è molto semplice, un pensiero di Roxanne allo zio, con una conclusione un po' irritata ma al contempo triste; dato che non sa spiegarsi tutto ciò, ho immaginato che attribuisse la "causa" al suo nome, così da dare una motivazione un po' sciocca, ma tenera.
Spero che si sia capito leggendolo. ^^"
Per la risposta di Fred è molto breve, ma pensavo fosse meglio così.
L'ispirazione di Fred II che vede lo zio mi è venuta da una fan art vista in giro tempo fa, quando ritroverò il link lo aggiungo.
Beh è tutto, alla prossima :)
  
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