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Autore: scarlett white    10/01/2012    10 recensioni
Seconda classificata al
Contest "Casi&Destini" indetto da Morgana e Venenum. 
“Prenderai la rosa?”
“Te l'ho detto, Granger, non sono tipo da fiori.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Seconda classificata al Contest “Casi&Destini” indetto da Morgana e Venenum

                                    Caso Morte, Destino B.

Addio mia canzone sotto la luna e mio respiro,
mie notti bianche e giorni d'oro, mia acqua fresca e mio fuoco.
Addio.
Che tu possa trovare conforto e una vita migliore,
e quando l'alba occidentale illuminerà ancora una volta il tuo viso adorato,
sii certa che quello che ho provato per te non è stato invano.
Addio.
    


Flowers for your grave


    Camminava lento, su quell'erba impregnata dalla brina e dall'umidità d'ottobre, che si muoveva lenta e sinuosa, come in una danza, a causa del vento freddo.
    I passi leggeri e misurati conducevano il giovane verso la fila di tombe bianche, che riposavano silenziose su una sponda del Lago Nero, alla portata degli studenti che volevano ringraziare gli eroi che si erano sacrificati  per donar loro un futuro privo di dittatori e folli amanti di un sangue che non era più puro dopo quella guerra.
    Draco Malfoy spense la sigaretta – che non erano state le sue labbra a fumare, bensì il vento -, poco prima di arrivare a quel cimitero improvvisato, in segno di rispetto.
    Ogni settimana si recava in quel luogo per esorcizzare il suo passato e per ammettere i suoi errori di giovane sedicenne sprovveduto, la cui idea di buono e cattivo non era ancora chiara.
    A differenza degli studenti e dei parenti che venivano a visitare i loro cari scomparsi, non portava mai con sé nulla da posare sulla tomba spoglia, sempre meta della sua visita. Restava in silenzio, a fissare il nome scritto in corsivo barocco, senza muovere un muscolo, senza dare dimostrazione alcuna di ciò che provava nel trovarsi lì.
    Talvolta, si abbassava sulle ginocchia per sfiorare i petali della rosa bianca che, puntualmente, ogni settimana, veniva sostituita con una nuova, più fresca. Si era interrogato a lungo su chi fosse colui o colei che la portasse, senza mai trovare una risposta. Non riteneva che, tra i suoi compagni, ci potesse essere qualcuno interessato a onorare la memoria della defunta come lui, giacché nessuno di loro poteva conoscerla ed amarla come egli aveva fatto nella sua vita.
    Voltò lo sguardo dal marmo bianco e asettico, sentendosi improvvisamente debole di fronte a quella lastra che, nonostante non rappresentasse alcun pericolo, non poteva ferirlo di più.
    Il suo sguardo grigio si posò sulla solita rosa bianca – pura, elegante, bellissima -, e si sentì ingrato. Erano troppe le azioni e i sacrifici che lei aveva compiuto per lui, eppure Draco non era nemmeno in grado di portare un fiore sulla tomba di sua madre.
    Si incamminò con le spalle basse e il cuore pieno di risentimento per sé stesso.
    Dopotutto, lui non era mai stato tipo da fiori.


*§*


    Ogni settimana – precisamente il venerdì pomeriggio, al termine delle lezioni scolastiche -, Hermione Granger si recava al cimitero delle vittime della Seconda Guerra Magica, portando con sé, solo tre rose: una per Tonks, una per Remus e l'ultima per Narcissa Malfoy.
    Nemmeno lei conosceva il motivo che l'aveva spinta a rendere omaggio a quella donna, tuttavia, in cuor suo, forse sperava che quel suo piccolo gesto potesse sublimare la grave mancanza di cui si era macchiata la società magica. Sebbene fosse chiaro che la salvezza effettiva dalla dittatura dell'Oscuro Signore fosse da attribuire a Harry Potter, Narcissa Black aveva avuto un'importanza più che rilevante nella riuscita di quell'impresa, e per questo aveva perso la vita, per mano della sorella Bellatrix.     
    Si piegò verso il vaso di cristallo incastonato nel marmo della lapide e, dolcemente, vi depose il fiore.
    “Grazie, Narcissa. Il mondo magico le deve tutto.”


*§*


    “Avrei gradito un minimo avviso da parte tua.”
    Draco scivolò fuori dal proprio nascondiglio, come il più viscido dei serpenti. La giovane trasalì, spaventata, e, in un gesto di difesa, si portò la rosa di Narcissa al petto.
    “Malfoy... non avevo idea che ci fossi anche tu...” balbettò imbarazzata.
    “Perché, se lo avessi saputo, non avresti fatto nulla? Non prendermi in giro, Granger, sono mesi che porti questi stupidi fiori sulla tomba di mia madre.”
    “E' solo mera educazione,” si difese la giovane, iniziando a provare irritazione, “Volevo solo onorare la memoria di tua madre.”
    Malfoy non sembrò minimamente toccato dal pensiero che la giovane aveva riservato alla memoria della genitrice e le si avvicinò con passo cadenzato.
    “Sei pregata di portare i tuoi fiorellini ad altri defunti. Mia madre è stata già tormentata a sufficienza quando era in vita, non necessita ulteriori seccature da morta.”
    Come accadeva da sette anni oramai, ogniqualvolta Draco Malfoy apriva la bocca per parlarle, rimaneva ferita. Non credeva che un semplice fiore su una tomba potesse offendere così tanto il ragazzo o farlo indisporre a questo punto, al contrario, era sempre stata fermamente convinta che lui fosse felice dell'attenzione che veniva riservata a Narcissa, giacché sicuramente anche Draco era a conoscenza della poca attenzione che veniva riservata all'eroico gesto che aveva compiuto. Tuttavia non cercò di giustificarsi, ma gli si avvicinò porgendogli la rosa.
    “Vuoi farlo tu?”
    Draco non riuscì a celare la sorpresa di quella richiesta e agli occhi di Hermione risultò accomodante quando afferrò il fiore che non venne deposto nel vaso, ma gettato malamente sul prato umido e schiacciato sprezzantemente dal piede del giovane. Lei lo guardò ferita ed offesa dalla violenza e inutilità dell'atto appena compiuto, ma il giovane ne fu del tutto indifferente.
    “Perché ti sei comportato così?”
    “Non sono tipo da fiori.”


*§*


    Nonostante la reazione del ragazzo, Hermione non rinunciò al suo omaggio per la signora Black, continuò a portare una rosa bianca sulla sua tomba ogni venerdì, sebbene Malfoy provvedeva personalmente a rimuoverla. Quella della ragazza non voleva essere una provocazione, semplicemente un messaggio criptato allo studente Serpeverde, ossia il ringraziamento personale per il coraggio dimostrato. Narcissa era morta da eroina, ma tutti lo avevano dimenticato.


*§*


    Dicembre era arrivato portando con sé candida e soffice neve che aveva ricoperto i prati del castello. Avventurarsi al di fuori della scuola, significava imbattersi nei fiocchi che cadevano disordinati sul terreno e facevano da cornice al gelo invernale trascinato dal vento. Sebbene il tempo non fosse dei migliori, Draco non rinunciava alla visita settimanale alla madre, dunque il venerdì in cui terminarono le lezioni, si recò al cimitero per un'ultima visita, per poi tornare al Manor per celebrale le feste con il padre. Non fu per nulla sorpreso di trovare una rosa, candida quanto il paesaggio che lo circondava, nel vaso di cristallo, ma ammise a sé stesso di provare sorpresa quando vide la Mezzosangue porgere per la seconda volta il suo omaggio a lui.
    “Non ti arrendi mai?” domandò, seccato.
    “Una volta hai detto che sono petulante.” ribatté lei.
    “Mi stai dando ragione?” suo malgrado, si ritrovò a sorridere.
    “Prenderai la rosa?”
    Sorrise tristemente e le voltò le spalle. “Te l'ho detto, Granger, non sono tipo da fiori.”
    Il venerdì successivo, Hermione ritrovò la rosa della settimana prima nel vaso. Draco non l'aveva rimossa.


*§*


    Appena rientrato dalle vacanze natalizie, Draco si recò subito dalla madre. La Granger ovviamente si trovava già lì, intenta a portare i suoi fiori settimanali ai defunti. Lui si tenne a distanza, ancora irritato dall'assenza della madre in quella casa troppo grande per un padre e un figlio che non conoscevano la comunicazione, per poter affrontare anche lei. Attese solo che posasse quella ridicola rosa nel vaso e le si avvicinò. Non la salutò, non le rivolse neppure un cenno, fissò solo in silenzio il nome di Narcissa sentendo gli occhi della giovane pungergli le guance. Infine, stanco dell'insistenza del suo sguardo, le rivolse un'occhiata, a cui lei rispose alzando il braccio affinché lui prendesse la rosa che gli porgeva.
    “Non le porterò dei fiori.” disse solamente.
    “Tecnicamente l'ho portata io.” replicò furba.
    “Sei petulante.”
    “L'hai già detto.”
    “E noiosa.” aggiunse, scontroso.
    “Tu sei testardo.”
    “Non le porterò dei fiori.” ripeté di nuovo, sperando che la ragazza riuscisse a recepire il messaggio.
    “Perché?” Hermione cedette alla curiosità.
    “Non sono tipo da fiori.”



*§*


    Ogni venerdì, sempre lei, sempre il braccio alzato, sempre la stessa rosa, sempre la stessa risposta.
    “Non ti arrendi mai?”
    “Già detto, Malfoy. Stai diventando ripetitivo.”
    “Sei noiosa.”    
    “Anche questa è vecchia.”
    “Mi lascerai in pace, prima o poi?”
    “Prenderai la rosa, prima o poi?”
    “Non sono tipo da fiori.”



*§*


    Talvolta lei – con la sua voce petulante -, gli riempiva la giornata.
    “Perché le porti le rose?”
    “Perché tu non lo fai?”
    “Non sono tipo da fiori.”



*§*



    All'inizio di febbraio, Draco non riusciva a fare a meno della presenza di Hermione. Che fosse per pochi minuti, che si scambiassero poche parole, ne aveva bisogno.
    “La smetterai di porgermi quella rosa?”
    “Tu la prenderai?”
    “Non sono tipo da fiori.”



*§*



    Quel giorno era arrivato prima lui, aveva parlato nel silenzio a sua madre e aspettato la Mezzosangue e le sue rose. Quando lo raggiunse non si salutarono, non si parlarono. Lei gli porse la rosa, lui la rifiutò. Sbuffando, Hermione si portò il fiore all'orecchio e fissò corrucciata Draco. Senza dire nulla, lui le passò dolcemente una mano fra i suoi folti ricci, percorse il contorno del suo capo e posò il palmo sulla nuca. L'avvicinò al suo volto e unì le loro labbra. Le lingue si accarezzarono, le bocche si cercarono, le mani sfioravano i rispettivi corpi. Quando si staccarono, Draco intrecciò nuovamente le dita nei suoi capelli e da questi sfilò la rosa, che gettò malamente per terra.
    “Perché?”
    “Non sono tipo da fiori.”



*§*


    A Draco piacevano gli occhi della Mezzosangue, erano dolci e pieni di luce.
    A Draco piacevano le labbra della Mezzosangue, erano morbide e carnose.
    A Draco piacevano le guance della Mezzosangue, erano sempre rosse  quando lui la fissava.
    A Draco piaceva la Mezzosangue, lo aveva riportato di nuovo alla vita.


*§*


    La portava sempre con sé ad ogni visita a sua madre, senza che lei lo attendesse lì. Non si parlavano mentre percorrevano il sentiero dalla scuola al cimitero ed Hermione attendeva sempre che Draco terminasse di parlare alla madre, ma non nel linguaggio delle parole, ma nel silenzio; dunque, quando lui si voltava verso la fidanzata, sorridendo lievemente, la giovane si accingeva a posarle i fiori sulla tomba, tuttavia porgendo ancora la seconda rosa a lui, la quale veniva  sempre liquidata con un gesto  scocciato del capo.
    “Come fai ad essere sicuro che lei non volesse un piccolo regalo da te, anche da morta?” gli domandò un pomeriggio d'aprile, davanti all'ennesimo rifiuto.
    “Non lo sono.” ribatté spiazzandola. “So solo che io non sono il tipo di persona che porta dei fiori sulla tomba di una donna morta.”
    “Lo dici sempre.” sospirò esasperata Hermione.
    “Cosa?”
    “Non sono un tipo da fiori.”


*§*


    “Perché non le dici mai nulla ad alta voce?”
    “Non può sentire, Mezzosangue, è morta.”


*§*


    “Perché non le dici mai nulla ad alta voce?”
    “Non può sentire, Mezzosangue, è morta.”
    “Sì, ma non è telepatica.”
    Draco sorrise.


*§*


    Quando lei lo sfiorava, lui si sentiva vivo.
    Quando lei lo sfiorava, lui si sentiva bene.
    Quando lei lo sfiorava, lui sentiva di amare quel tocco.


*§*


    L'ultimo anno di scuola era giunto al termine. Quella stessa mattina lui e la Granger avevano affrontato l'ultimo esame dei M.A.G.O., e questo significava che la mattina dopo avrebbero dovuto preparare i bagagli e dare addio ad Hogwarts, almeno in veste da studenti. Nonostante il motivo che lo aveva spinto ad affrontare per la seconda volta il settimo anno, consisteva nel poter stare vicino alla nuova casa della madre, Draco si sentiva soddisfatto e anche felice della scelta compiuta. La Mezzosangue lo aveva strappato al torpore di dolore e depressione nel quale si era crogiolato da quando sua madre era passata a miglior vita, e, inspiegabilmente, averla accanto sembrava far rinascere il fiore della positività nel suo animo cupo. Tutto ciò in cui aveva sempre creduto e perseverato, ogni suo progetto di vita futura antecedente al due maggio era stato smentito da un groviglio di capelli ricci ricolmo di cultura.
    Una purosangue lo aveva privato della gioia, una mezzosangue gliel'aveva ridonata.


*§*


    Quel pomeriggio si erano accordati per incontrarsi al cimitero. Draco era arrivato poco dopo di lei, che già lo attendeva con la solita composizione di stelo e petali candidi tra le dita. Lui aveva sorriso nella sua direzione, per poi dirigersi al marmo bianco sotto cui riposava la madre.
    “Addio mia canzone sotto la luna e mio respiro,” recitò leggendo una pergamena stropicciata che reggeva tra le mani, “Mie notti bianche e giorni d'oro, mia acqua fresca e mio fuoco. Addio. Che tu possa trovare conforto e una vita migliore, e quando l'alba occidentale illuminerà ancora una volta il tuo viso adorato, sii certa che quello che ho provato per te non è stato invano. Addio.”
    Camminò verso la Granger e le porse la mano, in un muto invito a farsi porgere la rosa, i cui petali mutarono colore, da bianco a blu, a causa dell'incantesimo del giovane Malfoy.
    “Io non sono un tipo da fiori,” sussurrò ad Hermione, “Ma a lei piacevano le rose blu. Lei era una tipa da fiori.”


*§*


    Aspettarono che il sole di giugno tramontasse sul Lago Nero, dando così alle acque una emozionante sfumatura arancione. Hermione aveva posato il capo sulle gambe di Draco, ed entrambi ammiravano in silenzio il panorama suggestivo. Lei comunque si alzò e portò i loro visi alla stessa altezza. Lo baciò lentamente, assaporando il sapore della sua bocca, sfiorando sapientemente il labbro inferiore con la lingua.
    “Sei molto meglio di un tramonto.”
        


*§*


    Mentre tornavano al castello, Hermione lo interrogò.
    “Perché non mi hai mai detto che le portavo la rosa sbagliata?”
    Draco sorrise.
    “Lo sai: non sono un tipo da fiori.”





Precisazioni:

- Flowers for your grave, viene dal telefilm “Castle”, è il titolo dell'episodio 1x01
- Grazie, Narcissa. Il mondo magico le deve tutto, viene da una delle lettere che circolano su Facebook ispirate al mondo Potteriano.
- Parlare alla madre, ma non nel linguaggio delle parole, ma nel silenzio, è la rivisitazione di una citazione di Tiziano Terzani.
- La purosangue che porta via la felicità di Draco è Bellatrix.

Qui c'è il mio gruppo.

Valutazione della storia:

Seconda classificata:

Scarlett White (Valutata da Venenum)

45,4/55

 

Grammatica 8.4/10

A parte alcuni errori di distrazione, perché li hai fatti soprattutto verso la metà della storia, questa fan fiction ha un’ottima base grammaticale!
Ti segnalo solo un errore grave, cioè questo:
Hermione Granger si recava al cimitero delle vittime della Seconda Guerra Magica, portando con sé, solo tre rose […]

(0,5)

Qui stai separando il complemento oggetto dal verbo: “portando con sé, solo tre rose”, quindi la virgola è inesatta.
Poi ci sono questi errori, che ho segnato anche a Piperina:

 “Non le porterò dei fiori.” disse solamente.

(0,1)

Ecco, come ho già detto, mai inserire un punto nel discorso diretto se poi si continua a narrare la storia. Altrimenti “disse” andrebbe messo in maiuscolo. Errori uguali in:
Tecnicamente l'ho portata io.” replicò furba.

(0,1)

E noiosa.” aggiunse, scontroso.

(0,1)

Non le porterò dei fiori.” ripeté di nuovo […]

(0,1)

Non lo sono.” ribatté spiazzandola.

(0,1)

Lo dici sempre.” sospirò esasperata Hermione.

(0,1)

Qui, invece, hai fatto il contrario:
E' solo mera educazione,” si difese la giovane, iniziando a provare irritazione, “Volevo solo onorare la memoria di tua madre.”

(0,1)

Mentre la prima virgola è esatta, la terza – “iniziando a provare irritazione,” – è sbagliata, quindi dovrebbe esserci un punto, poiché hai iniziato il discorso diretto con una maiuscola. Hai rifatto questo errore solo un’altra volta:
recitò leggendo una pergamena stropicciata che reggeva tra le mani, 
“Mie notti bianche e giorni d'oro, mia acqua fresca e mio fuoco.

(0,1)

Questa frase, invece, non è propriamente scorretta, ma te la segnalo ugualmente:
avrebbero dovuto preparare i bagagli e dare addio ad Hogwarts, almeno in veste da studenti.

(0,2)

Non credi che “avrebbero dovuto preparare i bagagli e dire/e dare l’addio a Hogwarts” sarebbe più consono?
In più ti segnalo anche il “da studenti” che dovrebbe essere “di studenti”.
Immagino che questo sia un errore di battitura:

 […] per poi tornare al Manor per celebrale le feste con il padre.

(0,1)

Poiché al posto di “celebrale” andrebbe “celebrare”.

 

Lessico 9.5/10

 

Il lessico è davvero perfetto, non c’è una sola parola che stoni con l’intera storia, inoltre non vi sono nemmeno ripetizioni – a parte la frase “non sono tipo da fiori”. Non ho davvero nulla da segnalarti.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti, davvero. Brava.

 

IC dei personaggi 9/10

 

In questa storia l’IC dei personaggi è davvero meraviglioso.
Hermione è costante. Perché questa è una delle sue maggiori caratteristiche: la perseveranza, la costanza con cui portare avanti un’idea o uno scopo. Hermione è combattiva, e in questa fan fiction lei combatte per una persona che non c’è più, affinché abbia dei fiori sulla tomba. Vuole ringraziarla, quasi si sente in dovere di farlo, per aver salvato il Mondo Magico.
Draco, invece, non è un tipo da fiori. Lo ripeti spesso, quasi in ogni scena. È distrutto per la morte di sua madre, e poi comincia gradualmente a provare qualcosa per Hermione. È allergico al bene che sta cercando di fare Hermione, ma alla fine si ricrede e le rivela che la rosa preferita di sua madre era quella blu. L’ho trovata una parte in linea con il personaggio, perché ha tenuto questo segreto fino all’ultimo, e poi l’ha condiviso con lei, la Mudblood.

 

Trama 8/10

 

Il luogo dello svolgimento della fan fiction è la tomba di Narcissa. Tutto ruota intorno a quella tomba, i  fiori, Draco, Hermione, il loro futuro rapporto, i loro incontri. Certo, non è un luogo convenzionale, dove potrebbe sbocciare un grande amore ogni giorno, ma io l’ho trovato azzeccato per questa coppia.
La trama, inoltre, si snoda lentamente, a ogni scena ci fa capire qualcosa che magari nella scorsa non avevamo letto con attenzione.
È la dolcezza che ti conquista di questa storia. Il modo delicato con cui hai sviluppato una trama non facile.

 

Originalità 8/10

 

Non sono tipo da fiori” è una frase che ha un tocco di originalità. Per tutta la trama ci accompagna, è quasi il fulcro della storia, ciò che lega in modo inevitabile Draco e Hermione, poiché essa spinge Hermione a compensare la mancanza di Draco, e Draco, invece, con la sola presenza pensa di non dover portare dei fiori a Narcissa.
Ho letto molte Dramione, ma non ho mai visto il loro rapporto nascere e crescere in un cimitero.
Davvero brava. Per come hai saputo creare questa fan fiction senza snaturare né i personaggi né il luogo stesso.
L’otto in originalità è pienamente meritato.

 

Punti bonus 2.5/5

 

Purtroppo ho dovuto sottrarre 2,5 di punti poiché non hai usato il titolo a te assegnato, “Vita Nuova”, ma ne hai utilizzato un altro.
Passando alla citazione, invece – Addio mia canzone sotto la luna e mio respiro, mie notti bianche e giorni d'oro, mia acqua fresca e mio fuoco. Addio. Che tu possa trovare conforto e una vita migliore, e quando l'alba occidentale illuminerà ancora una volta il tuo viso adorato, sii certa che quello che ho provato per te non è stato invano. Addio – ti ho dato il punteggio pieno perché hai sviluppato correttamente il senso della frase inserendolo nella storia in modo appropriato, inoltre l’hai utilizzato per una terza persona, non per Draco o Hermione.

 

Un ringraziamento speciale a Venenum per aver valutato così egregiamente questa storia, e anche a tutte voi per averla letta.


   
 
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