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Autore: ELE106    10/01/2012    11 recensioni
SPOILER Dall'episodio 07x06 Slash Fiction. Mi sono immaginata una chiacchierata abbastanza comica tra i nostri bros, sulla scena divertensissima che segue l'abbandono dell'Impala per motivi di sicurezza. Buona lettura!!
Attenzione: Wincest (don't like, don't read) ;D
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Settima stagione
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Autrice: ELE106
Titolo:Don't touch my Impala
Fandom: Supernatural
Contesto: Settima stagione (episodio 07x06 Slash Fiction)
Personaggi principali: Dean Winchester, Sam Winchester
Pairing: Dean/Sam
Rating:Giallo (termini espliciti)
Genere:commedia, demenziale (più demenziale che commedia *____*)
Beta: nessuno
Disclaimer Dean e Sam non mi appartengono; questa è un'opera di fantasia; non rispecchia i gusti sessuali dei personaggi; non ha scopo di lucro ; Bla Bla Bla…
Note dell’autrice: prima di passare alla lettura di questa…cosa orrida, vorrei farvi un paio di premesse che è IMPORTANTISSIMO leggiate attentamente:
1. L’autrice NON è impazzita, ma semplicemente bisognosa di alleggerire un po’ la tensione (e la depressione) che sta accompagnando la visione della settima stagione;
2. L’autrice promette solennemente di non pubblicare MAI più roba del genere, onde evitare di offendere chiunque stia per leggere, con l’assurdità e la completa inutilità della shot;
3. L’autrice assicura i folli che leggono e seguono il suo lavoro (GRAZIE GRAZIE GRAZIE) che si impegnerà a  pubblicare uno dei suoi deliri super spucciosi, molto angs, molto wincest e molto molto tristi, il prima possibile.
4. L’autrice vi invita a leggere con la massima leggerezza e serenità… è una cacchiata lo so!
5. Si parla chiaramente di una Wincest ... con più chiacchiere che altro.
Buona lettura ;D (si fa per dire…)
 
 
Don't touch my Impala
(Supernatural Episodio 07x06 Slash Fiction)
 
 
Nel processo: “Sam contro l’Impala”.
Alla difesa, l’Avvocato Dean Winchester.
Di seguito si riporta fedelmente lo svolgersi dei fatti.
 
L’abitacolo risuona ancora delle note melodiche di quella canzone, mentre Dean e le sue mille espressioni nostalgiche, canticchia, assorto nel ricordo quasi romantico della sua macchina, lasciata da poche ore (non è dato di sapere dove) per evitare di essere facilmente riconosciuti.

“Ma la vuoi piantare??”
Chiede Sam fissandolo, esasperato dall’eccessivo sentimentalismo del fratello.

“Di fare cosa?”
Risponde Dean, voltandosi di tanto in tanto verso di lui, chiaramente ignaro del motivo di tanta irritazione.

“Tu ti rendi conto che sei pazzo, vero?”

“Disse colui che parla col Diavolo…”

“Ah ah ah…che spiritoso! Il fatto che sia proprio io a dirti che sei pazzo, la dice lunga su chi di noi due lo sia più dell’altro…”

“Eddai Sammy! Non ti dispiace neanche un po’ per la Piccola?”

“La macchina…”                                         
Lo corregge Sam.

“E’ la mia Piccola e basta!”
Afferma Dean convinto, concentrandosi nuovamente sulla strada.

“Lascia perdere…”

Il moro torna quindi a fissare fuori dal finestrino, sconfitto come sempre, dalla semplicità disarmante, per non dire infantile, delle risposte del maggiore.
Passano solo pochi minuti di silenzio, durante i quali Sam riesce quasi a non pensare più a niente, prontamente interrotti da Dean, che invece sembra non voler abbandonare il ricordo, ancora fresco e bruciante, della sua adorata auto/ragione-di-vita.

“Questa radio fa schifo! La Piccola aveva un impianto che…modestamente…”

“Ok!! Adesso basta!!!”
Lo interrompe Sam.

“O mi fai scendere o la pianti di comportarti come se stessimo parlando di una persona!!”
Urla, quasi isterico, gesticolando e continuando a cambiare posizione sul sedile del passeggero, come non trovando quella adattaad affrontare la discussione.

Anche se non vuole ammetterlo, la sostituta non gli piace. E’ troppo piccola e il sedile troppo alto. La testa gli sbatte sulla capotte, ogni volta che prendono una buca. L’Impala sembrava più “tarata” per le sue dimensioni.
Di certo però, non basterà questo a fargli ammettere che ne sente la mancanza.
Infatti continua, imperterrito, nella sua scenata.

“E’-una-stramaledetta-macchina!!!”
Scandendo bene ogni sillaba.

Dopo essersi voltato lentamente verso il caro fratellino, ed averli lanciato un’occhiataccia assassina, Dean inchioda all’improvviso, schiacciando il pedale del freno con tutta la forza possibile e facendo stridere e fumare i pneumatici sull’asfalto.
Sam, impreparato al colpo, viene catapultato in avanti e sbatte la faccia sul cruscotto, per poi essere sbalzato indietro, contro il sedile.
Si porta istintivamente le mani alla fronte, per tastare i danni, emettendo tutta una serie di grugniti indistinti ed imprecazioni incomprensibili, mentre Dean rimane a fissare la strada, fortunatamente deserta, di fronte a loro.
Ha le mani strette al volante e sembra emanare una furia omicida, quasi palpabile. Come un’aura malefica, che si dipana da lui in lingue di fuoco, simili a quelle che si distaccano dal sole.

“DEAN!!! Cristo, mi potevi ammazzare…”

“Taci per carità…”
Ringhia il biondo, tentando di reprimere, quanto più possibile, la rabbia che gli monta inesorabile.

“Un corno!! Che-c-cavolo, ma ti pare il caso??”
Chiede Sam, visibilmente alterato.

Dean si volta di scatto e lo fissa con due occhi allucinati, da folle, come volesse ammazzarlo davvero.

“Quella…macchina, come ti ostini a chiamarla tu, ha salvato il MIO maledetto culo da te, il TUO maledetto culo dal Diavolo e il CULO dello stramaledetto pianeta dall’Apocalisse…”

Sam è ammutolito.

“Ti pregherei quindi di riflettere sulle definizioni che darai in futuro alla mia Piccola…evitando di ridurre e sminuire il suo essere a: è una macchina”.


Nel processo “Sam contro l’Impala”
La difesa ha concluso.
Per l’accusa, l’avvocato Sam Winchester.
 

Sam, che alza le mani in segno di resa e mormora un timido “O-OK”, in risposta all’arringa, degna di un avvocato, di suo fratello, non avendo nulla da ribattere e conoscendolo ormai meglio di se stesso, fa passare di nuovo qualche minuto senza fiatare, così da lasciargli sbollire la rabbia.
Mentre Dean rimette in moto e riprende il viaggio verso l’Iowa, dove seguiranno le tracce dei loro nuovi nemici/gemelli cattivi, Sam lo osserva di sottecchi, di tanto in tanto, per accertarsi di riaprire bocca al momento giusto…ad eruzione conclusa, per intenderci.
 
Il silenzio è quasi surreale, rotto solo dalla radio, che continua il suo medley di canzoni romantiche e sdolcinate, come a farsi beffe dei cacciatori, alimentando il clima di imbarazzo, anche abbastanza comico, generato dalla discussione appena terminata.
Dean ne è quasi divertito, tant’è che riprende a canticchiare, tamburellando con le dita sul volante e curvando spontaneamente le labbra in un sorriso furbo, quando si accorge di Sammy che lo osserva preoccupato, aspettando un suo cenno di “pace”.
Il minore, prima nervoso e teso, si rilassa quindi immediatamente, alla vista del ghigno di Dean.
 
Non fanno che pochi kilometri, ridacchiando e tirandosi qualche frecciatina a vicenda, quando scorgono l’insegna luminosa di un Motel.
Senza bisogno di parlarsi, né di guardarsi, concordato tacitamente che è ora di fermarsi per la notte e riposare.
Dean abbandona quindi la carreggiata e guida lentamente l’auto verso il parcheggio, dove si fermano e scendono insieme.
Prendono a sgranchirsi le lunghe gambe e stiracchiarsi la schiena, emettendo buffi versi di protesta ad ogni stiramento di muscolo, ormai congelato nella medesima posizione da ore, seduti e un po’ costretti, all’interno di quella trappola infernale che si ritrovano come mezzo di trasporto, decisamente troppo piccola per la loro corporatura.
Dean si avvia verso il bagagliaio per prendere entrambe borse.

“Prendiamo una stanza decente, ti prego! Con una bella vasca da bagno, se possibile..”
Dice, con finta distrazione e il suo tipico timbro di voce, basso e roco.

Sam, che si stava già incamminando per la reception, si volta verso di lui, incuriosito e anche un po’ sorpreso.

“La vasca da bagno? Ma se neanche ci stai dentro…figurati io!”
Chiede.

“Non rompere Sammy! Visto che ti ostini a fare la mogliettina gelosa…”

“Oddio, ancora con la storia della macchina…”
Lo interrompe all’improvviso.

“La Piccola! Comunque sì: ancora con questa storia!”
Facendogli il verso.

“Ho il dovere, quale fratello maggiore, di dimostrarti una volta per tutte, perché tu vieni indubbiamente prima della Piccola!”

Caricatosi in spalla entrambi i borsoni, si incammina verso Sam e lo oltrepassa con disinvoltura.

“C’è da dire che, quando l’argomento è di tuo interesse, diventi improvvisamente professionale e preciso…saresti stato un avvocato con i contro-cazzi!”
Sostiene il minore seguendolo e rimanendo qualche passo dietro a lui, con le mani infilate nelle tasche dei jeans.

“Ci puoi scommettere Sam! Ti avrei fatto il culo a strisce, in un’aula di tribunale. Senza contare, l'indiscussa superiorità di fascino che mi contraddistingue…”

Il moro sbuffa e lo raggiunge con un paio di falcate, roteando gli occhi mentre aprono insieme le porte dell’ingresso, continuando a parlare senza curarsi minimante di chi ascolta.

“Comunque non afferro l’attinenza tra: vasca da bagno e prove in merito al mio “primato” rispetto alla macc…all’Impala…”
Afferma Sam, una volta arrivati alla cassa.

La conversazione viene però interrotta da Dean che deve prenotare la stanza.

“Una matrimoniale con vasca da bagno…possibilmente di dimensioni accettabili!”

L’uomo di fronte a lui -un pelato, sovrappeso, sudato, con i denti sparati in bocca a caso- guarda con sospetto, prima uno e poi l’altro.

“Che c’è? Devo ripeterlo?”
Dean si volta quindi verso Sam, per cercare conferma.
Quest’ultimo sta per scoppiare a ridere.

“Per caso ho qualche difetto di pronuncia Sammy?”

“Non mi pare…”
Risponde il minore, cercando di contenere la risata fragorosa che vorrebbe tanto farsi.

Dean si rivolge nuovamente al suo precedente interlocutore.

“Sentito? Mio fratello dice che mi sono spiegato bene…”

Il tizio, a dir poco indispettito da questo sbarbatello, saccente ed arrogante, prenota quindi la stanza al computer, si fa rilasciare documenti e carta di credito e, una volta terminata la transazione, consegna loro la chiave della camera richiesta.

“Grazie!”
Risponde Dean, facendogli l’occhiolino e tornando a parlare con il fratello, che nel frattempo si è incamminato verso la stanza, giocherellando con le chiavi.

L’ometto grasso alla cassa,si sporge per osservarli meglio mentre si allontanano insieme.
Vede bene lo sbruffone che raggiunge lo spilungone e gli assesta una gran pacca sul culo, facendolo sobbalzare.

“Come…suo fratello?”
Mormora tra se e se, pensando: matrimoniale, vasca da bagno, pacca sul culo, fratello…??
Certo ne ha viste parecchie di cose strane nel suo lavoro…ma questa le batte tutte!
 
 
Una volta entrati nella sudicia, ennesima, monotona, buia e grigia stanza di Motel, entrambi sospirano stanchi, posando a terra i borsoni ed iniziando le normali procedure di “bonifica” anti demone-angelo-mostro o chicchessia. Prima il dovere e poi il piacere.
Terminate le operazioni, Sam sbircia nel bagno, curioso.
Una bella ed enorme vasca da bagno, troneggia al centro della stanza.

“Ehi ... la vasca è proprio grande!”
Urla al maggiore, che si è letteralmente gettato sul letto, a gambe e braccia larghe, sorridendo malizioso al suono di quelle parole.

Sam  fa quindi capolino da dietro la porta del bagno.

“A costo di dartela vinta e passare io per il depravato, che invece sei tu…sono troppo curioso! Dimmi cosa c’entra la vasca col dimostrarmi che sono più importante della Piccola!”

Dean si mette quindi seduto a fissarlo, con quel sorrisetto tutto suo che farebbe morire chiunque di desiderio.

“Semplice: volevo dimostrarti, con i fatti, che certe cose con la Piccola non le posso fare…e la vasca da bagno mi sembrava…interessante come scenario pratico!”

Sam, arrossito come una donzella in difficoltà, tossicchia nervosamente, passandosi una mano tra i capelli e distogliendo lo sguardo dal fratello, che gli si avvicina sornione.
Il minore se ne accorge ed indietreggia istintivamente, andando a sbattere con le gambe contro i bordi della vasca.

“Veramente…certe cose non le potresti fare neanche con me…se vogliamo essere precisi e mettere i puntini sulle I. Ricordati che sei un avvocato! I dettagli sono fondamentali…”

Sam cerca di rimanere concentrato e di mantenere inalterato il suono, già tremolante, prodotto dalle sue corde vocali.
Ma le mani di Dean sono già all’opera.
Gli sfilano piano la t-shirt dai pantaloni e gli afferrano i fianchi, per incollarselo addosso e posizionarsi giusto giusto con le labbra all’altezza del collo di Sam, che glielo offre immediatamente, reclinando il capo da un lato.
 

Nel processo “Sam contro l’Impala”
L’avvocato della difesa, Dean Winchester, è autorizzato dalla Corte a partire con la dimostrazione pratica dei fatti, così come si sono svolti, a riprova dell’indiscussa superiorità dei suoi sentimenti nei confronti del fratellino, nonostante l’importanza che l’Impala riveste nel suo cuore.
Insomma, il suo amore è grande abbastanza per tutti e due.
 

Sono infatti estremamente concentrati nell’espletazione di tali pratiche, quando Dean, all’improvviso, si ferma.
Sam, che ne resta alquanto rammaricato, sdraiato per terra, sotto di lui, completamente abbandonato al piacere, protesta vistosamente, attirandolo per la camicia.

“Che c’è?”
Chiede.

“Scusa, cosa vorrebbe dire che certe cose non potrei farle neanche con te? Che le faccio anche con la Piccola??”

Sam strabuzza gli occhi, impietrito.
“Oh-s-Signore!!!”
Esclama, districando le lunghe gambe che circondavano la vita di Dean, e gettando indietro le braccia, che un attimo prima artigliavano le sue spalle.

“Sammy, pensi che mi scopo la Piccola??”
Chiede serio Dean, con quegli occhi di smeraldo, lucidi di eccitazione, fissi in quelli di Sam, sempre più incredulo.

Il moro volta il viso di lato e scuote la testa con rassegnazione.

“Non puoi fare sul serio..”
Risponde, senza sapere se ridere o piangere disperatamente, per l’idiozia di suo fratello maggiore.

Ma quest’ultimo non accenna a muoversi di un millimetro, segno inequivocabile che no: non scherza.

“Sam! Rispondimi!! Lo pensi?”

Scaraventando Dean a terra con un gesto fulmineo del braccio destro, Sam si rialza di scatto, come una furia.

“Lo sai cosa penso?”
Chiede, con tono altamente offeso ed isterico, mentre si riabbottona i jeans e si sistema la maglietta.

“Penso che per, questa sera, nella vasca da bagno puoi starci con l’Impala…”
Dice, agguantando la sua giacca ed fiondandosi all’ingresso, con la mano già sulla maniglia, pronto alla fuga.

“Ops…dimenticavo: NON C’E’ PIU’!!!”
Grida infine, richiudendosi la porta alle spalle con un tonfo, che fa tremare le sottili pareti della camera.


Nel processo “Sam contro l’Impala”
L’accusa ha concluso.
Signore e Signori della Giuria, a voi la sentenza.
 
 
Dean, ancora seduto in terra, con le braghe calate, fissa la porta davanti alla quale, un attimo prima, c’era il suo dolce e disponibilissimo fratellino, per poi abbassare lo sguardo in basso, su di se.

“Sai che ti dico amico?”
Rivolgendosi alla colossale erezione che ha nelle mutande.

“Non mi piace fare l’avvocato e mettere i puntini sulle I…FANCULO LE MALEDETTE I !!!!!!”
 
 
Nel processo “Sam contro l’Impala”
L’imputato, l’Impala, secondo le leggi dello Stato, viene giudicato dal questa Corte e dalla Giuria, colpevole di tutte le accuse.
 
 
 
 
 
Fine
 
 
 
Nda: ma che devo dirvi?? Spero che vi siate divertiti almeno un pochino. Non lo faccio più GIURO!! Chiedo perdono a tutti per questa follia orrenda che ho pubblicato ç_ç
E’ una scenetta che mi è venuta in mente, vedendo quella particolare scena dell’episodio, che mi ha fatto sganasciare dal ridere! E’ passato un po’ di tempo prima che riuscissi a scriverla e mi sono presa qualche licenza “piccante”…ah ah ah ah XD°°
Io voglio, per l’ennesima volta, ringraziare tutti quelli che hanno la pazienza di seguirmi, di leggermi e di commentarmi. Ma anche solo chi legge, perché è davvero gratificante sapere che ci siete e che le pazzie della mia mente vengono, in qualche modo, considerate e condivise.
Grazie a tutti ;D
Ahhhh dimenticavo: questa è dedicata a Oh.My.God!!! Scusami se è venuta uno schifo ma la dedica è, come sempre, sincera! Ciao tesoro ^^
   
 
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