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Autore: nuvolenere_dna    10/01/2012    14 recensioni
[Situata alla morte di Mirai Trunks per mano di Cell]
- Non avresti dovuto fare del male a mio figlio, te ne farò pentire - pensò Vegeta, ignaro del significato delle sue stesse parole finché queste non si ordinarono nella sua coscienza macchiata e colma di dolore. Percepì il proprio corpo andare a fuoco, ardere voracemente in una bruciante rabbia e tremare dal desiderio di vendetta: i suoi capelli corvini divennero biondi e i suoi occhi scuri e taglienti assunsero quel colore tra l’erba primaverile e l’acqua del mare.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti, è la mia seconda fiction e spero di aver fatto un buon lavoro.
Ho rivisto proprio oggi l’episodio 189 della serie Z che mi ha ispirato questa breve e intensa creazione, che mi auguro piaccia anche a voi.
Buona lettura, e non dimenticatevi di recensire.
Sono alle prime armi e un parere esterno mi è sempre utile per poter migliorare.
 
A Fuoco
 
Sangue scuro irruppe dalla sua bocca fine in un conato di irreversibile morte. I suoi capelli lilla, lunghi dall’allenamento nella Stanza dello Spirito e del Tempo, erano scossi dal vento che li accarezzava delicatamente, come in un addio silenzioso.
Vegeta fissò con aria incredula quello che era sangue del suo sangue esalare l’ultimo, estremo respiro.
Ti prego non lasciarmi, Trunks – sussurrò senza nemmeno rendersene conto. Il buio lo aveva avvolto in un abbraccio di solitudine che gli aveva irrigidito le membra, non sentendosi più in alcun luogo.
Nei suoi occhi neri e affilati c’era solo il corpo di suo figlio, privo di vita.

Ancora una volta qualcuno lo aveva privato di ciò che era suo, ancora una volta gli era stato strappato quello a cui teneva. La frustrazione e il dolore gli fecero stringere i pugni e serrare la mascella digrignando i denti. Un urlo di disperazione e di rabbia si fece spazio nella sua gola serrata, mentre tentava di far tacere ciò che risuonava come un monito nella sua mentre: quella parola dal suono così dolce a lui completamente sconosciuta, papà. Trunks era solito ripeterglielo, mentre lo guardava amorevolmente con quegli occhi color acquamarina, nonostante non lo avesse mai degnato di uno sguardo e solo coperto di disprezzo e disinteresse.
Papà, come una tortura poteva risentire quella voce affettuosa e cristallina che lo chiamava. Nemmeno quell’urlo roco e lancinante era in grado di coprire la propria coscienza macchiata dal senso di colpa: non era stato in grado di proteggere suo figlio. Si lanciò contro Cell in un impeto di completa irrazionalità.
Non avresti dovuto fare del male a mio figlio, te ne farò pentire - pensò Vegeta, ignaro del significato delle sue stesse parole finché queste non si ordinarono nella sua coscienza macchiata e colma di dolore. Percepì il proprio corpo andare a fuoco, ardere voracemente in una bruciante rabbia e tremare dal desiderio di vendetta: i suoi capelli corvini divennero biondi e i suoi occhi scuri e taglienti assunsero quel colore tra l’erba primaverile e l’acqua del mare. Mentre volava verso l’assassino di suo figlio e si preparava a colpirlo, il Principe provò a chiedersi la reale motivazione dietro i propri gesti e propri pensieri.

I sentimenti, l’amore, l’amicizia, sono per gli insulsi terrestri, non certamente per me, il Principe dei Saiyan – riaffioravano alla sua mente quelle parole crudeli che era solito pronunciare con un ghigno di superiorità, concentrando il viso altero e superbo in una smorfia divertita di scherno. Ricordò di come Bulma a quelle parole si fosse adirata, mentre i suoi occhi azzurri si erano riempiti di tristezza e dispiacere.
Il Principe poteva sentire quella sua presunzione penetrargli dolorosamente nella carne e ricominciò ad urlare, ferito nel profondo e ossessionato dalla vendetta, mentre il suo sguardo chiaro e colmo d’odio era concentrato in un’unica direzione di fronte a sé: Cell.
Aprì le mani, ed energia dorata e potente ne scaturì, furiosa e omicida.
Perdonami, Trunks.
 
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