Anime & Manga > Umineko no naku Koro ni
Ricorda la storia  |      
Autore: Liy    10/01/2012    1 recensioni
Le streghe dovevano essere brutte, eppure perché lei aveva quel viso dai tratti dolci circondato da quella chioma dorata?
[Spoiler ep4][BatoBea]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Battler Ushiromiya, Beatrice Ushiromiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Risa
Personaggi: Battler, Beatrice.
Pairing: BatoBea.
Rating: Verde.
Genere: missing moment.
Avvertimenti: One-shot.

Note: Bah. Dovevo finirla. La prossima - quando mai la finirò dato che non ho una dannatissima idea sul come continuarla - sarà più lunga e *si spera* migliore.

Disclaimer: Tutti i personaggi presenti in questa fanfic appartengono a Ryukishi, l'uomo con il maglioncino rosa ed il cappellino molto fashion.


Risa

 

Battler s'era spesso chiesto se la strega che odiava – perché malvagia, inumana, dalla risata ineducata, e che aveva i capelli dorati, gli occhi blu come l'oceano e un rarissimo sorriso dolce – e contro cui giocava avesse mai avuto un'infanzia. Certo, probabilmente era stata anche lei una bambina, era cresciuta come chiunque... ma che ne fu della sua gioventù? Che ne fu di quel periodo spensierato in cui inizia a crearsi lentamente il carattere di una persona? La sentiva ogni tanto scherzare con Gaap su come avesse riempito di cioccolata la stanza di Virgilia quand'era poco più di una ragazzina, o di come l'avesse fatta impazzire evocando svariati dolci e facendoli piovere dal cielo. Giochi e scherzi di una bambina, piccoli divertimenti che solo una come Beato poteva avere.

Quindi, si disse Battler mentre beveva un sorso di tea e la fissava fare lo stesso dall'altro lato del tavolo, anche lei era stata piccola. E ingenua, forse.

(Non che ora non fosse infantile, molto spesso)

La osservò battere appena le ciglia e alzare lo sguardo, gli occhi color del mare fissi nei suoi – una punta di... tristezza, forse?, in loro.

(Notalo, capisci ciò che voglio dirti, dicevano)

“Cosa c'è Battler?”
Un altro sorso di tea, lo sguardo ora languidamente puntato sul fondo di quella tazzina decorata.

“Mh? No... nulla.”

La calma ed il controllo di Beatrice sorprendevano Battler certe volte.

Si sarebbe aspettato un'ulteriore domanda da parte sua, una che magari l'avrebbe punto sul vivo e l'avrebbe messo in imbarazzo... ma Beato rimase muta, troppo intenta, forse, a sorseggiare il tea prima che si raffreddasse. Così calma e composta... sembrava una bambola enorme, bellissima in quell'abito che le avvolgeva perfettamente il seno e la vita, e s'allargava sui fianchi.

La fissò per qualche lungo istante, rapito dall'immagine di una donna tanto bella, da un'immagine che non faceva pensare a lei come ad una strega – le streghe dovevano essere brutte, eppure perché lei aveva quel viso dai tratti dolci circondato da quella chioma dorata?

Non era proprio come s'era aspettato che fosse una strega. Nelle favole erano sempre descritte come vecchie ed orrende... quindi perché lei si discostava così tanto da quel cliché?

“Ehi, Beato...”

La donna dall'altro capo del tavolo alzò il capo, facendogli capire che aveva la sua attenzione, ma rimase in silenzio, le dita strette attorno a quella piccola tazzina ancora calda.

“Perché... perché sei diventata una strega?”, non la guardava, timoroso dello sguardo che sapeva l'avrebbe altrimenti trafitto da parte a parte, “Voglio dire... non sembri una strega, eppure...”

“Non sembro una strega?”, un sorriso derisorio sul volto da bambina cresciuta troppo in fretta.

“N-no... lascia perdere quello. Pe-perché sei diventata una strega? Una volta eri umana...”

Sperare in una risposta sincera da parte della donna parve inutile a Battler; probabilmente gli avrebbe parlato per enigmi come faceva sempre, limitandosi ad esprimersi con metafore che lui non avrebbe mai compreso e che non avrebbero mai avuto un senso.

Contro ogni sua aspettativa, però, la strega abbassò il capo, fissando lo sguardo nel poco tea rimasto nella tazzina. Mormorò qualche parola a bassa voce, costringendo il ragazzo a sporsi verso di lei per poterla sentire. “... -omessa.”

“Omessa?”

“...” Lasciò la tazzina, stringendo con un pugno il lungo abito. “Non importa. Tanto non capiresti.”

Parve triste, pensierosa ed arrabbiata a Battler in quel labile istante in cui rialzò lo sguardo ed i loro occhi s'incontrarono. Lo guadava con disapprovazione e risentimento, come se lui le avesse fatto un torto – che, ovviamente, non ricordava.

“Ehi... Beato?”

“Riprendiamo il gioco, Ushiromiya Battler. Non hai nemmeno iniziato a creare teorie sulla morte delle vittime del primo crepuscolo! Ahahahah, come puoi anche solo sperare di vincere con quella tua attitudine da perdente, eeeeh?”

La solita espressione beffarda era tornata sul viso della strega, ora non più così dolce. Quel sorriso totalmente diverso da quello che le aveva visto fare quando avevano lottato assieme contro EVA-Beatrice.

“Aaah... E' inutile, è tutto inutile! Ti sconfiggerò Beato! E' una promessa!”

L'atteggiamento distaccato e derisorio della donna parve cadere a pezzi per un breve istante, spazzato via da quello che Beatrice era sicura fosse un cuneo che l'aveva colpita proprio vicino al cuore. Un singhiozzo ruppe la sua risata quasi isterica e nasconderlo fu difficile.

“Perfetto! Davvero perfetto! Vedi di mantenerla questa tua promessa, Ushiromiya Battleeeeer!!”

“Non preoccuparti, Beato. Come ti ho già detto una volta, io non infrango mai lei ambizioni di una donna!”, il dito puntato contro di lei, un'espressione dura e sicura sul volto stanco e teso. L'avrebbe battuta ad ogni costo, doveva vincere quel gioco perché... perché doveva tornare a casa dalla sua famiglia, dalla sua sorellina che lo aspettava proprio come gli aveva suggerito Gretel.

“Allora Battleeer!! Inizia pure a spiegare, su! Non trattenerti e fammi divertire!”

“Certo! E' una promessa questa, Beato: vincerò questo gioco e tornerò dalla mia famiglia.”

La donna scoppiò in un'ulteriore risata fragorosa ed i vetri nella stanza in cui si trovavano s'infransero nello stesso istante; un vento nato dal nulla iniziò a soffiare fra quelle mura impregniate di fumo.

Ed anche se stava ridendo, l'espressione sul volto di Beato era quella di una donna dilaniata dal dolore, incapace di odiare l'uomo che aveva davanti a sé ed incapace di porre fine a quel gioco che per lei rappresentava un mondo. Un mondo che non poteva mantenere in vita ancora a lungo, essendo incompleta.

“Preparati, Beatriceee!!”

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Umineko no naku Koro ni / Vai alla pagina dell'autore: Liy