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Autore: Seby1993    10/01/2012    2 recensioni
Lui era un mostro, gli mancava ancora un po' di quel potere per essere perfetto ma lei lo avrebbe aiutato, lei non aveva scelta. Lui ora aveva tutto ciò che desiderava ma gli mancava la vendetta e lei lo avrebbe aiutato, lei non aveva scelta. A lui serviva amore e lei voleva aiutarlo, perchè ora poteva scegliere e lo aveva fatto. Collaborazione con Sweetygirl95
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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INCONTRO

Ino Yamanaka, nei suoi 20 anni aveva tutto. La natura senza dubbio era stata molto generosa con lei, Ino era davvero molto bella, aveva lunghi capelli biondi, occhi azzurro cielo e un fisico mozzafiato. Lei aveva una famiglia che l’amava, amici sinceri ed era anche una kunoichi molto rispettata. Ino aveva tutto ma le mancava l’amore, quello però lei non lo cercava, aveva smesso di credere al principe azzurro quando all’accademia si era accorta che l’algido e bellissimo Sasuke Uchiha non sarebbe mai stato suo. Forse è per questo che quando sentì una mano tapparle la bocca e la punta di un kunai sfiorarle il collo, Ino rimase immobile tra le braccia del suo sconosciuto aggressore, per questo o per quel calore che non sentiva da anni, da quando Shikamaru l’aveva abbracciata dicendole che si trasferiva a Suna per stare con Temari. Ino chiuse gli occhi, pensava che se doveva morire voleva farlo avvolta da quel calore, con le dita calde e sottili del suo assassino che le accarezzavano le labbra, con l’odore dei ciliegi in fiore nei polmoni. Rimase assolutamente immobile finché la figura dietro di lei non fece perno col braccio per farla voltare accarezzandole la guancia per farle aprire gli occhi. Quando Ino li aprì per un attimo pensò di essersi sbagliata, perché il principe azzurro esisteva e lei lo aveva davanti agli occhi. Quello che Ino aveva davanti era un ragazzo che doveva avere circa la sua età, poco più alto di lei e bellissimo. Aveva dei capelli biondi come il grano, la pelle biscottata e i lineamenti gentili in contrasto con un fisico muscoloso e tonico, Ino non poté fare a meno di pensare che assomigliasse in maniera incredibile ad uno dei volti sulla montagna degli Hokage. Il suo cuore perse un battito quando vide cosa indossava lo sconosciuto, era una cappa nera con nuvole rosse contornate di bianco, il simbolo dell’organizzazione Alba, la stessa che quasi sei anni prima aveva raso al suolo Konoha. Ma non fu la cappa a terrorizzare Ino ma bensì gli occhi del ragazzo: erano azzurri come i suoi, forse anche più belli, ma erano vuoti, illuminati da una strana luce rossa. Ino ricordava altri occhi di quello stesso azzurro, occhi pieni di vita e ottimismo, occhi che anche se aveva incontrato raramente l’avevano sempre fatta sentire bene, ma non potevano essere gli stessi occhi. Ino per un attimo cercò di ricordare quel ragazzo, aveva sempre il sorriso ed era sempre allegro. Quel ragazzo se ne era andato, accusato di colpe non sue e allontanato da tutti, quel ragazzo aveva lasciato tutto ed era sparito, quel ragazzo era il “mostro” di Konoha, Naruto Uzumaki. Solo quando quel nome le tornò in mente Ino capì, erano suoi quegli occhi tristi e spenti, era lui che lei stava guardando, lui era tornato.
Naruto continuava a fissarla, Ino non era mai stato il suo tipo, troppo stupida, lei non era aggraziata e fragile come la sua Sakura, non aveva le forme di Hinata o il temperamento di Ten Ten, Ino era semplicemente una come tante. Guardandola bene però era davvero bella, a Naruto pareva quasi di rivedere i suoi occhi riflessi in quelli della ragazza, ma erano occhi diversi, occhi limpidi come il cielo in primavera. Ino stava per dire qualcosa, non per gridare o chiamare aiuto, lei sentiva solo il bisogno di dire quel nome, perché non era ancora del tutto convinta che il ragazzo davanti a lei fosse reale. “Tu mi aiuterai”, la voce del ragazzo era pacata e atona, non sembrava neanche aver pensato quelle parole, le aveva dette e basta, quella voce era diversa da quella del ragazzino che aveva abbandonato Konoha. Ino stava per rispondere, chiedere, reagire, ma prima che potesse farlo gli occhi del ragazzo diventarono rossi, la pupilla si allungò e l’ultima cosa che Ino sentì prima di perdere i sensi furono le labbra calde e morbide di quello sconosciuto poggiarsi sulle sue.
 
Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia!
   
 
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