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Autore: AddictiveDistortion    11/01/2012    1 recensioni
{ n.b. lesbian!myungjong; INFINITE. } Myungsoo decise di porre fine alla sua vita scivolando tra la confusione di un comune pub in centro, senza troppi onori, buttando giù qualsiasi cosa che potesse alleviarle il dolore e mandarla in purgatorio -perchè lei non era nè bene nè male- senza ferite. Niente angeli, ma un paio di ali sconosciute le concederanno delle piume con cui asciugarsi le lacrime.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Gender Bender
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Un sorso.
Due.
Tre.
Uno shot, poi quattro.
Ancora uno.


Myungsoo sentiva il liquido gelido scivolarle placido nella gola, appannandole la vista per qualche lungo secondo.
Un sapore reso amaro dalle lacrime che cadevano espasperatamente lente sulle sue guance, prive di colore.
L'alcol la cullava dolcemente tra le sue onde deliziosamente illusive, gettandola con apparente dolcezza nelle lande sperdute del vuoto totale.
Sprofondava gentilmente nel baratro dei suoi mali, stringendo con ormai poca forza il bicchierino in cristallo trasparente.
Diamantine le sue emozioni si annebbiavano, lasciando spazio alla completa, e volontaria, distruzione della sua memoria.
Labbra di rosa, usurpate dall'infido freddo della notte, sfioravano con accuratezza il bicchiere, lasciando una traccia indelebile di ciò che è stato e non ritornerà.
Il sapore stregato del proibito la attirava sempre più a fondo, mixato a più di qualche goccio di pesca e vodka.
Sentiva il cuore pulsarle sottopelle e respirò profondamente, appoggiandosi al bancone.
Il suo sguardo ancora acceso da una vaga scintilla accarezzava il perimetro del locale, pululante di gente inutile e poco interessante.
Non.. Riusciva più a pensare..
Tutto cominciò a girare, con incantevole ritmo, lasciandola gravitare in una dimensione di luci, rumori assordanti e anime perse.
Strinse le palpebre prevedendo l'impatto, quando due braccia sottili le circondarono il bacino, riportandola alla vita.
Maledisse il mondo e fanculo, imprecò tra i denti, buttandosi con tutto il suo peso sull'essere sconosciuto che la sorreggeva.
Uno strano calore la avvolse, avvertendo un tocco estraneo sulla sua fronte..
Morbido, delicato e anestetico. Pensò, sorridendo leggermente ad occhi chiusi.
Il buio rendeva tutto più eccitante ed estatico, racchiuso da un mistero che nessuno avrebbe mai svelato.
Ricominciò a piangere, a singhiozzi, mentre le timide carezze dell'ombra tentavano di tranquillizzarla.
Nessuno si era mai curato di asciugarle le lacrime.
Nessuno l'aveva mai vista piangere.
Il petto le si muoveva velocemente, alternando periodi di apnea a rapide immersioni di ossigeno.
La figura ancora ignota lanciò un basso verso di frustrazione, avvolgendole la schiena e abbracciandola.
Myungsoo spalancò gli occhi, sgranati.
Rimase immobile e con le pupille nere fisse sul pavimento, stretta da una presa ferma ed estremamente.. Reale.
" Sei troppo bella per piangere. "
Una voce femminile.
Suadente ma priva di secondi fini, le sfiorava la pelle scoperta.
Un piccolo brivido le attraversò la spina dorsale, mentre posava la testa nell'incavo del collo della ragazza, più piccola di lei.
" I sorrisi non mi si addicono ", rispose, mentre il suo ridacchiare amaro andava scemando.


Sospirò, prima di svenire.


Ed il nero fu più vivido che mai.


Ricordo un risveglio agrodolce tra delle lenzuola non mie, profumate di lavanda e dal colore troppo scuro per una come lei. Lei. Lei, lei, lei.
Era un qualcosa di cui non avevo mai pensato di avere bisogno, qualcuno che non avrei mai pensato di volere.
Adesso il mio mondo era lei. Girava tutto intorno al suo esile fisico, alla sua strana risata e ai suoi bizzarri modi di fare.
Ogni secondo mi innamoravo sempre di più, assuefatta dallo scampanellio della sua voce e dai suoi leggeri passi sul parquet, trotterellando a piedi scalzi.
Ammiravo la sua pelle candida e la sua purezza, la chiarezza con cui le emozioni trasparivano dal suo viso.
Trattenevo il fiato quando incrociava il mio sguardo e sorrideva come se fosse stato il suo ultimo giorno di vita.
I suoi ultimi attimi di splendore, racchiusi in un sorriso.
Era un equilibrio stabile su persone fragili, appigliate alla presenza dell'altra per andare avanti.
La notte cozzavamo l'una con l'altra, rimbalzando tra la tristezza, la solitudine, la gioia e un'attrazione fatale.
Ridevamo tra i baci e ci stringevamo sotto le coperte che sapevano di fiori, di noi e di un'altra vita.
Assaporavo la sua bocca con calma, godendomi ogni piccola variazione del suo gusto sempre nuovo.
Giocavo con la sua lingua che sapeva un po' di fragola, sentendo le sue dita intrecciarsi alle mie.
Annegavo tra le sue lunghissime ciocche morbide e le sue iridi nocciola scuro, guardandola in adorazione illuminata dalle prime luci dell'alba.
Ero incondizionabilmente legata a quella strana creatura, che mi aveva salvata e ancorata al suo cuore.
Amore, amore, amore.
Era una cosa incapibile e intoccabile che nessun'altro oltre quelle pareti poteva percepire.
Era nostra.
Tutto per noi, nascoste nel buio a scambiarci le chiavi del nostro scrigno di pandora, calpestando il dolore, dissolto tra i sussurri.



the little things you do for me and nobody makes me feel good, making me smile and no one else could.

  
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