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Autore: ShaekyLoSciacallo    11/01/2012    0 recensioni
Una flotta di corsari. Un editto del Re.
Che diavolo faranno Bones e la sua ciurma?
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Che diavolo stai facendo, Jack!?» Jack si fermò, evitando di smembrare completamente il cappello tra le sue mani. Erano passati ormai sei mesi e il Re non aveva ancora tolto il divieto.

«E che diamine, Jack. Capisco la tua situazione ma non vedo perché tu debba spaccare un capello buono!» concluse il vecchio. Jack lo guardò. Abraham era stata la sua spalla da quando ne aveva memoria sull’Armadillo Zoppo, ed ora, che il Re aveva revocato l’incarico di infastidire gli Olandesi a tutti i corsari, il vecchio era rimasto comunque accanto al suo vecchio amico, come tutta la ciurma. «Diavolo, Jacky, se ti rubano una vecchia pentola non è grave ma se ti rubano la branda! Pigliali a calci nel deretano a quelli! Ebbene, sei tu, ora, quello che va preso a calci nel deretano!» «Ma che dannazione posso farci io, Abe!» si lagnò Jack appoggiando il cappello sui ciottoli della spiaggia e prendendone uno. «Di solito le tregue durano circa un mese ma questa non finisce più! I ragazzi hanno il morale a terra…e fra un po’ dovrò rimandarli tutti a casa. Saranno costretti ad arruolarsi nella marina, per tirare avanti.» Il vecchio annuì, levandosi il berretto di lana «Lo so che sei triste…Lo capisco. Ma che ci vuoi fare?! Mica puoi puntare un coltello alla gola anche al Re…Lasciali andare, dagli la tua benedizione e stop.»

Jack sbuffò e lanciò il sassolino piatto in mare, lo osservò andare a fondo velocemente. Aveva sperato, mesi prima, che quel maledettissimo patto con gli Olandesi se ne sarebbe andato via velocemente quanto il sassolino negli abissi ma ormai ci aveva rinunciato. Sapeva con certezza che il Re era stanco di infastidire gli olandesi ed era più proficuo per lui non dover cedere una parte dei profitto ai Corsari come Jack. Quindi aveva abolito le attività dei corsari, mandando a casa una bella fetta di popolazione, obbligando capitani ed equipaggi a entrare nella marina, per tirare avanti. Due colpi in uno. Jack non voleva arrendersi ma era fermo nello stesso porto da oltre sei mesi, a Puerto Anton, cosa mai successa, e non gli andava più di continuare quella farsa.

«Chiamami Amsterdam.» chiese Jack al suo nostromo. Il vecchio bofonchiò un «signorsi» e si allontanò.

Meno di due minuti dopo Amsterdam era in piedi dietro il capitano. «Amsterdam a rapporto, mio signore» disse il marinaio in un  improvvisato inchino, da dietro la barba bianca. «Ma finiscila, Amsterdam, fai il serio.» sbuffò Jack. «Ok, capitano. Grazie.» disse il marinaio accasciandosi al fianco di Jack «Che volete, capitano? Se riguarda la lotta di ieri sera, beh, non ho nulla da dire. Il Sordo aveva offeso quella santa donna di mia madre.» « L’hai mai conosciuta tua madre, Amsterdam?» «Diamine no. Quei maledetti Olandesi me la devono aver ammazzata quando ancora ero un poppante, capitano» disse Amsterdam ringhiando.

Il vecchio era il marinaio più vecchio della nave, Jack lo aveva avuto sotto il suo comando per tutto il tempo che era stato capitano. Aveva cercato di promuovere almeno una decina di volte, cercando di metterlo in una posizione dove ci fosse meno da lavorare ma il vecchio aveva sempre risposto sorridendo:« Sono lusingato, capitano, dalla vostra offerta. Ma, diavolo, marinaio sono nato e marinaio morirò. E perché dovrei lavorare di meno? Per diventare vecchio e grasso come il nostro buon nostromo?!» Questa tipo di scambio era ripetuto più o meno una volta ogni mese ed era seguito dalle amichevoli ingiurie del nostromo Abraham. Amsterdam era per natura il leader e il portavoce portavoce di tutti i marinai, che lo seguivano, lo temevano e lo stimavano. Aveva lavorato duramente fin dal suo concepimento e avrebbe sempre continuato a lavorare. Il vecchio era olandese ma di olandese aveva solo il nome. O fingeva di detestare gli olandesi o li odiava sul serio, fatto è che addossava a loro praticamente tutte le sventure che gli capitavano, dalla morte di sua madre alla mancanza di vento.

Jack sorrise «No, non è per questo che ti ho chiamato. E’ che devi dire ai ragazzi di preparare le valigie, si molla.» Amsterdam sbiancò «Capitano, state scherzando?» «No, Amsterdam non stò scherzando, tirali fuori dalla bettole e dilli di mettersi in ordine. Domani in riga sul ponte per l’ultimo saluto.» Amsterdam osservò il capitano con i suoi occhi blu, rimase per un pò in silenzio, scosse la testa e si allontanò.

La mattina dopo Jack, di fianco ad Abrahm e agli altri membri di comando, si trovava di fronte ai suoi uomini. Li conosceva tutti a menadito, dal primo all’ultimo. La maggior parte venivano dai sobborghi di Londra. «Ragazzi» iniziò Jack. «la situazione la conoscete tutti, e sapete che ve lo avrei dovuto dire, prima o poi.» Rimase in silenzio, senza volerlo.
Gli mancavano le parole?! Le aveva ripetute in mente a malincuore per sei mesi ed ora, gli mancavano le parole?!
Jack guardò Abraham, in cerca di aiuto. Il grosso nostromo, capendo al volo e alzando la voce per farsi sentire da tutti, dopo aver sputato a terra, iniziò la spiegazione.«Il capitano intende il divieto del Re di proseguire la nostra attività contro i maledetti olandesi. Abbiamo avuto la formale richiesta di sospendere le nostre attività e il capitano è stato richiamato per entrare in marina e venire assegnato ad un'altra nave e un altra ciurma. Ovviamente il capitano, grazie a questi dodici anni passati assieme ha abbastanza denaro per ritirarsi anche se lo farebbe di malavoglia. » Jack fermò il nostromo con una mano:« Da qui continuo io, grazie Abe.»
«Dovere, capitano»
«Ragazzi, con sincerità, non voglio ritirarmi a trentadue anni ma non voglio nemmeno finire a fare il capitano di una nave della marina! Ma il problema non sono io, siete voi. Il re mi obbliga a dare i nomi di ciascuno di voi e dovrete finire tutti arruolati, obbligatoriamente, questo per non correre il rischio che voi andiate a fare i pirati.»
Amsterdam gonfiò il petto e disse: «Signore, sappiamo bene com'è la situazione. Che non ci vogliono uniti! Ma, parlando per tutti, le dico che sinceramente ce ne sciacquiamo le palle, con rispetto.» Dalla ciurma si levò immediatamente una serie di approvazioni da parte di tutti. «Silenzio, diamine, silenzio» latrò nuovamente il grosso Abraham. «Signore, ce ne sciacquiamo le palle, sì, le palle!» concluse il Sordo, come al solito, nell’imbarazzo generale. «Ragazzi, forza, andiamo….Non possiamo fare più il nostro lavoro. Dovete andare ad arruolarvi in marina.» disse Jack. «Capitano, no..
» «Capitano, no.» disse Robbie, un disgraziato londinese. «Diventiamo pirati, si guadagna bene, signore, cosa ci cambia?» «Che avremo tutta  anche tutta la marina contro, e sta diventando sempre più grande.» spiegò Jack. «Signore, anche se avessimo contro il Re in persona io voglio stare sull’Armadillo Zoppo.» affermò coraggiosamente Robbie, subito seguito da tutti gli altri. «Smettetela di sognare, ragazzi. Non c’è storia.» «Capitano, la prego!» disse, Thomas, il novellino. «Non ci divida». Jack sospirò. Tutta la ciurma era ormai esplosa in richieste, preghiere e proposte, ovviamente, una più assurda dell’altra. «Dannazione, silenzio! Non siete capaci a mantenere un atteggiamento da cristiani neanche per pochi istanti?! Silenzio, silenzio!» tornò ad abbaiare il nostromo. «Signore» disse Amsterdam, ponendo fine immediatamente a tutto il fiume di parole che era sgorgato dalle bocche dei marinai. «So quello che è giusto, quello che è ragionevole e quello che non lo è, e so , diamine capitano, quello che voglio. Ma, quant’è vero Dio, siamo la sua ciurma. Quel che ci dirà di fare noi faremo.» Silenzio. Il vecchio reduce aveva sintetizzato in una frase l’impossibile. Tutti i legami tra capitani e marinai di tutta la storia erano lì, in quella frase. L’assurda pretesa di sapere quello che si vuole e l’ancora più assurda pretesa di far bene mettersi al servizio di un altro.

Tutti gli occhi dei mariani, da quelli blu cielo del vecchio Amsterdam a quelli nocciola di Thomas, il novellino, e tutti quelli dei membri dell’alto comando, che ben sapevano cosa avrebbe detto Jack ma speravano ancora, erano su di lui. Tutti, dal primo all’ultimo, guardavano Jack, loro capitano, per qualche decisione dall’Alto e chissà per quale scopo. Tutti, dal primo all’ultimo, volevano la stessa cosa: che jack dicesse:« Al diavolo, a morte il Re, si va a fare i pirati!». E tutti, dal primo all’ultimo, sapevano che Jack non lo avrebbe detto. E restavano, allora, semplicemente in silenzio, godendosi i loro ultimi momenti sull’Armadillo Zoppo. Un venticello si alzò, tirando le sartie e facendo dondolare dolcemente la nave.

Jack, restava in silenzio, ancora per poco. Non gli mancavano più le parole, per uno sfortunato gioco del destino, gli erano tornate tutte alla mente in un baleno. Sapeva perfettamente cosa dire. Ma rimaneva in silenzio perché sapeva che le parole che avrebbe detto avrebbero cambiato irremidiabilmente tutte le vite delle persone che aveva intorno, chi in meglio chi in peggio. Sospirò e si tolse il cappello, Jack. Solo Jack, e tutte le vite di una nave.

  
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