Il
prezzo del sacrificio
- “Dai, spingi!”
Era un Mamoru in preda
all’agitazione quello che…
- “Ancora, Usako! Stai
andando benissimo!”
Le sue parole quasi non
furono udite dalla sua amata che, col viso rosso e imperlato di sudore, seguitava
nel suo tentativo di spinta.
- “Continua così!”
Si rese conto che non
poteva fare altro che incitarla… avrebbe voluto aiutarla, prendere su di sé
questo compito se serviva ad alleggerire la sua fatica, ma comprendeva che non
era possibile… ancora una volta, era tutto nelle sue mani. E si malediva, lui!
Ah, quanto si malediva per non riuscire ad esserle di sostegno. Si sentiva
inutile, impotente di fronte alla fatica e al dolore che vibrava in ogni
singola cellula di lei.
- “Fa male, Mamo-chan…”
Il suo tono sommesso lo
allarmò. Era un preludio al segnale di resa. La calma apparente prima
dell’inevitabile tempesta.
Non poteva
permetterlo.
- “Lo so, Usako, ma devi
continuare a spingere…”
Non poteva mollare. I suoi
sforzi per arrivare fin lì sarebbero stati vanificati.
- “Mamo-chan, non ce la
faccio più!”
Alla vista dei suoi
singhiozzi e delle lacrime che ormai scendevano dai suoi occhi semichiusi dallo
sforzo, pensò, giusto per una frazione di secondo, di intervenire. Ma non le
sarebbe stato di alcun aiuto; anzi, le avrebbe arrecato danno se si fosse mostrato
accondiscendente in quella situazione.
- “Dai, amore… un altro
piccolo sforzo!”
Sperò di infonderle
coraggio con quelle misere parole.
- “Dai… ci siamo quasi!”
Boccheggiante quasi quanto
lo era lei, il viso di Mamoru tradiva l’eccitazione del momento. Questione di
minuti e tutto sarebbe finalmente finito. Il dolore sarebbe sparito, la
felicità avrebbe sostituito la fatica. E loro sarebbero stati felici durante
tutta la loro vita insieme. E il ricordo di questo momento l’avrebbe conservato
per sempre, per poi riderne affettuosamente insieme a lei quando sarebbero
stati vecchi.
Preso da queste
riflessioni, quasi non si accorse che il movimento attorno a lui era cessato.
Il rilassato sospiro della
sua fidanzata fu il chiaro segnale che anche questa volta ce l’aveva fatta. Ce
l’avevano fatta, insieme.
Mai orgoglio e adorazione
lo travolsero come in quel momento.
- “Sei stata bravissima,
Usagi! L’armadio è al posto giusto, ora!”
Angolo dell’Autrice
Ebbene sì, sono tornata!!
Dopo più di un anno e mezzo di assenza, sono finalmente tornata con questa
flashfic che avevo in un angoletto del computer. L’ho sistemata ed eccomi qui!!
Spero che questa breve
storiella vi abbia fatto passare 5 minuti di spensieratezza. Dato che il tema
qui è un po’ delicato, spero che la fic non abbia provocato reazioni
controverse e/o indignate. Nel qualcaso, porgo anticipatamente le mie profonde
scuse e provvederò a cancellare quanto prima la storia (se eventualmente
qualcuno me lo dovesse chiedere).
Ringrazio sentitamente chi
spende qualche minuto del suo tempo per leggere le mie pazze storie. Se
recensite, mi fate un doppio piacere. Sono molto curiosa di sapere se il mio
stile è sbiadito o no a causa della mia assenza prolungata.
Per chiunque legga la mia
long (che in questo momento è ferma al prologo, ahimè!), sappiate che la storia
andrà avanti. Non prendo un impegno senza avere l’intenzione di rispettarlo
perciò i capitoli saranno postati. L’unica cosa è che mi manca il tempo per
scrivere (sono sicura che mi comprendete) ma ce la farò!! ^^
A risentirci presto!!