Diventai pallido, bianco come un cadavere. E' la prima cosa che ricordo quando nacque. Era davvero uguale a lui, alla persona che è stata per me più di un fratello: la mia stessa anima. E perdendolo, era come se avessi perso me. Ma alla nascita di mio figlio, rimasi pietrificato, avevo perfino paura di prenderlo in braccio, di toccarlo. Avevo paura che al mio tocco lui mi guardasse e mi parlasse.
Avevo vissuto in un incubo per parecchi giorni.

Angelina ed io decidemmo di chiamarlo proprio come lui, è stato molto importante per me, e sicuramente molto importante per lei. Ho sempre avuto il sospetto che lei mi abbia sposato solo perché somiglio tanto alla persona che ha sempre amato. Ma non me l’ha mai detto, e va bene così. Convivo con l'idea che mi ama perché mi chiamo George, non perché somiglio a lui. Convivo con l'idea che non pensi che io sia lui, benché in mia presenza non mi abbia mai cambiato nome.

Continuo a pensarti, sai? Ma pensare aimè, fa male come sempre. Non ho molti ricordi, io non sono mai stato un IO: io sono sempre stato un NOI. Ancora oggi, dopo tanti anni, non riesco a convivere con questa idea, mi viene da piangere, ma non posso, devo dimostrarmi forte, per far forti le persone che sanno di me: sanno quel che siamo stati, sapevano di NOI. E non credo che io abbia mai avuto in ricordo in cui ero da solo, fin da piccoli siamo sempre stati un insieme, mai una cosa singola, a parte.

Quel NOI, quei nomi che quando nostra madre chiamava, non era mai un nome singolo, era unito: Fred e George. Mai solo Fred... e mai solo George. Adesso mi hai lasciato da solo. Sono diventato George, non sono più prima Fred e poi George, ma so che se non sei diventato un fantasma è perché hai già fatto tutto qui. E mi hai abbandonato.

E ora che lui è nato, ora che ha più di un anno, rivedo il "Fred e George", quello che eravamo. Ovviamente lui non è te, ma ti somiglia, ecco perché sbiancai quella notte in cui nacque; ecco perché stavo quasi per svenire: sei davvero tu, e ti adoro per questo. Adoro te, e adoro mio figlio, Fred. L'ho chiamato come te, benché sapessi che attribuendogli il tuo nome non saresti ritornato indietro, dal tuo gemello più bello di te, ma gliel'ho dato perché rivolevo un Fred in famiglia, mi mancava quel nome nella NOSTRA famiglia, nei Weasley.

Mi manchi, ancora di più adesso, ma non devo piangere, devo essere forte. Devo sembrare forte per far forti gli altri.
Mi manchi Fred.

Tuo, George.



 

NDA:  bene, ecco la prima fiction che ho scritto in assoluto. Momento davvero strappalacrime per me perchè lessi una lettera (anche se inventata) di George a Fred, e mi venne quest'idea. La pubblicai solo du FB, ma dato che ora scrivo su EFP, allora non vedo perchè non posso pubblicarla anche qui. Non badate agli errori e tutto.
Buona lettura e grazie in anticipo a tutti ^^
Mery <3