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Autore: Espero    28/08/2006    3 recensioni
Il mio patto
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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28-08-06

Ma quel patto l’ho fatto?

Mi sembra di avere il vuoto attorno a me ogni tanto. Scrivo tanto per scrivere forse? Avevo tanti sogni eppure riguardando le foto mi sento solo peggiorato. Signore delle tenebre! Il traditore! L’angelo più bello e più terribile! Insulsa bestia relegata agli inferi! Esisti? Hai smesso di ascoltarmi? Forse la mia anima è troppo misera anche per te?

Mi stupisco per le piccole cose, per una luce, una risata, un volto, una stretta di mano o una parola. Sono come un bambino che non ha mai visto il mondo, conosco lo stupore. Questo forse non ti interessa. Questo forse è troppo puro o confuso. Forse non vuoi un gomitolo di anima ma solo un’anima lucida in cui specchiarti?

Io questo non te lo posso offrire.

Scrivo la parola fine e chiudo la Moleskine. Dentro di me un vuoto un po’ disperato. Chi ha fatto il patto, chi ha venduto la sua anima come me ha sentito che non era un gioco mentre io sento solo l’eco dei miei pensieri. Niente diavoli, niente profumo di zolfato successo.

Mi alzo e spengo con un soffio le candele che illuminavano la scrivania e nella stanza cala il buio…no.

Una rimane accesa. Soffio di nuovo. Rimane accesa e ritta come se non stessi nemmeno soffiando.

Sogno?

No che non sogni, idiota.

Soffio di nuovo anche se sento che il risultato non cambierà. La fiamma si piega ma verso di me e poi ruota verso la Moleskine.

Sogno?

Sei tu che non vuoi vedere o io che non mi voglio mostrare?

Accarezzo la Moleskine e d’istinto accarezzo la fiamma. Non brucia. E’ soffice come ti immagineresti essere una nuvola e lascia un vago riverbero incandescente sulle dita che dopo poco svanisce.

Poni la domanda, ponila di nuovo se non ti fidi.

Una dedica all’anima dopo di te, un titolo e una manciata di parole ogni giorno, come un pugno di sabbia nella tua clessidra. Tutto questo fino al giorno in cui ci incontreremo di persona, senza intermediari, tutto questo con la mia anima per ottenere che i miei sogni si facciano sinceri e infine veri. Questo è il patto. Lo accetti?

La fiamma è immobile in maniera del tutto innaturale e poi arde per un secondo come se qualcosa le fosse stato gettato in pasto.

Sia come già è e più non dubitare. La fede è la via, la fede nel patto.

Non ho ceduto, non cederò.

Lentamente, come temendo che un angelo del signore saltasse fuori dalle pagine del piccolo libretto e mi decapitasse, slaccio l’elastico della Moleskine e cerco una pagina bianca.

Prendo la penna con cui scrivo di solito, le faccio scattare fuori la punta e la accosto alla fiamma.

Sai cosa devi fare.

Sposto la punta nel cuore vivo del fuoco e sento grida terrificanti martellare la stanza e straziarne i muri. Senza altre esitazioni trascino con fatica, come se una potente forza magnetica legasse la biro alla fiamma, la penna sul foglio bianco e le altre candele spente si accendono.

Scrissi tutta la notte, scrissi tutta la vita. Intinta la penna nel caldo candido ventre degli inferi non trovai più la via del ritorno.

La scelta più bella e disperata che il mio cuore avesse intrapreso.

INFERNO

  
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