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Autore: Frankie92    11/01/2012    6 recensioni
Che c'è di peggio di avere l'influenza e stare completamente solo a casa? Ovviamente dei strani e inquietanti rumori al piano di sotto.
"Dopo aver prese un’abbondante dose di aspirina, Blaine riuscì a dormire per un paio d’ore, finché un forte rumore di pentole lo svegliò da quello stato comatoso.
“Che diamine è stato?” pensò alzandosi di colpo per la paura “Forse me lo sono immaginato”
Fece per stendersi di nuovo, ma un altro rumore invase la casa.
Voleva solo dire una cosa. “C’è qualcuno in casa” "
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Farei di tutto per te


Non riusciva a muoversi. Letteralmente. 
Si sentiva bruciare, la gola secca e dolorante, il petto come se un migliaio di pugnali lo stessero trafiggendo da parte a parte. 
No, non c'era verso di alzarsi, voleva solo rimanere li immobile, aspettando che lo cogliesse una lenta e dolorosa morte .
Una squillante suoneria lo risvegliò da quel macabro desiderio e, con uno sforzo che gli sembrò immane, prese il cellulare e rispose. O meglio mugugnò qualcosa che il suo interlocutore non capì
-Blaine?- lo chiamò una voce cristallina che avrebbe riconosciuto tra tante-Stai bene?-
Il riccioluto sorrise tra se: finalmente un pizzico di gioia in quel mare di dolore
-Sto per morire- rispose drammaticamente Blaine -Se non ce la dovessi fare, ricordati che ti ho sempre amato.
Kurt sospirò alla teatralità del fidanzato: poi si diceva che fosse lui, la diva.
-Quindi devo trovarmi un nuovo fidanzato?- chiese sarcastico
-No ovviamente: le mie ceneri rimarranno nella tua camera a ricordo del nostro amore eterno-
-Allora devo rimanere vedovo a vita?-
-Esattamente-
Ok, avevano raggiunto il limite.
-Tesoro, sul serio cosa succede?- 
L'altro chiuse gli occhi -Febbre- rispose con voce stanca
-E i tuoi? C'è qualcuno a casa?- chiese il controtenore in parte scettico.
Blaine trattenne una risata: come se ci fosse una minima possibilità che i suoi sarebbero restati per prendersi cura di lui. Per loro una medicina e via il dolore.
-Viaggio di affari.Sono solo fino a lunedì-
-Non c’è modo che tu stia da solo in questo stato- replicò Kurt stizzito –Sto venendo da te-
-Non ce n’è bisogno!- ribatté Blaine mordendosi il labbro: l’ultima cosa che voleva era essere un peso, soprattutto per Kurt –Insomma, tu hai la scuola e io sono stato un po’ troppo melodrammatico prima. Sopravvivrò sul serio-
Sentì sospirare dall’altra parte del telefono –Almeno prendi  qualcosa. Un’aspirina, un antibiotico…-
-L’acqua santa- scherzò il malato nel tentativo di far ridere il suo fidanzato. Tentativo fallito.
-Ci sentiamo più tardi. Rimettiti presto, ok? Ti amo- lo salutò con tono più dolce questa volta.
-Okay- mugugnò Blaine ormai in preda al sonno –Ti amo anch’io-

Dopo aver prese un’abbondante dose di aspirina, Blaine riuscì a dormire per un paio d’ore, finché un forte rumore di pentole lo svegliò da quello stato comatoso.
“Che diamine è stato?” pensò alzandosi di colpo per la paura “Forse me lo sono immaginato”
Fece per stendersi di nuovo, ma un altro rumore invase la casa.
Voleva solo dire una cosa. “C’è qualcuno in casa”
Tentò di rimanere calmo, non pensando ai mille scenari terribili creatisi in testa, tra cui una scena pietosa in cui supplicava al criminale di lasciarlo vivere o un’altra in cui il suddetto criminale lo avrebbe rinchiuso nel ripostiglio,lasciandolo morire per la febbre, la fame e la sete.
Ok, la febbre alta lo stava facendo delirare. E forse era anche un po’ teatrale. Un po’ tanto.
Si alzò dal letto cautamente e prese una vecchia mazza da baseball, regalo mai usato per i suoi sette anni, che forse sarebbe stata utile in quell’occasione.
“E poi nei film la fanno sempre sembrare facile: uno arriva con una mazza da baseball, colpisce la testa del ladro e chiama la polizia. Ok, ce la posso fare”
E con quella poca lucidità che gli era rimasta, si avventurò al piano di sotto, l’arma stretta tra le braccia e pronta all’uso.
Si appostò come un falco sullo stipite della porta della cucina, quando finalmente avvistò il ladro che se ne stava di spalle e piegato sulle ginocchia, alla ricerca di chissà che cosa negli armadietti della dispensa.
Blaine, perso forse l’ultimo neurone che si ritrovava, lo osservò da cimo a fondo e ammirò volentieri le curve del furfante.
Scosse la testa a quei pensieri “O mio dio è come quella sindrome… com’era? Di Berlino, Dublino, no era in Svezia…Oppure era Parigi?” In quel momento era sicuro di aver detto addio al suo neurone, che lo salutò con un “ciao, ciao”.
Mentre nella sua testa si svolgeva questo monologo interiore, il ladro si alzò e quasi saltò alla vista del giovane che sgranò gli occhi per la sorpresa.
-Kurt? Che ci fai qui?- chiese confuso stropicciandosi gli occhi e abbassando la mazza da baseball
 –Sono morto e tu sei l’angelo che mi deve portare in Paradiso?-
Il castano scoppiò a ridere e si avvicinò al suo ragazzo, cingendogli delicatamente le braccia al collo mentre gli schioccava un tenero bacio sulla guancia.
-Purtroppo per me, ti devo sopportare ancora per un bel po’-
-Sei il mio ragazzo: dovresti essere carino con me- sbuffò con un broncio adorabile –E non hai risposto alla mia domanda: che ci fai qui? Pensavo fossi a scuola-
-E lasciarti delirare per la febbre e affrontare i cattivi in pigiama e mazza da baseball? Mi spiace, ma Superman in calza maglia fa più effetto- scherzò Kurt dandogli un buffetto sulla guancia.
-Ehi! Ho avuto coraggio a scendere qua sotto in questo stato!-
-Lo so, tesoro. Sei un piccolo errore- sottolineò il “piccolo” con un sorriso –Ora vediamo come sta il mio malaticcio-
Kurt gli posò la mano sotto al collo e le labbra sulla fronte, provocandolo al riccioluto un dolce brivido di piacere.
-Non mi sorprendo che tu stia così: hai la febbre molto alta e , a giudicare dalla voce rauca, anche un bel mal di gola-
-Mai pensato di fare il dottore?-
-Mai pensato di fare il supereroe?-
Blaine per tutta risposta gli fece una linguaccia, per poi iniziare a tossire con violenza.
-Torna a letto, tesoro- gli ordinò strofinandogli una mano sulla schiena –Finisco qui e vengo da te-

Venti minuti dopo, stravaccato sul letto inerme, sentì un paio di dita giocherellare con i suoi riccioli e una voce lamentarsi di quanto il gel sia un suicidio  ai suoi poveri capelli.
-Sembro un barboncino- borbottò Blaine rivolgendosi al suo ragazzo, seduto accanto a lui, che gli sorrise dolcemente.
-Sei adorabile, invece. Credo che approfitterò di questa situazione per svuotare nel lavandino tutti i tuoi adorati barattoli di gel-
Il malato non rispose, intento a notare una borsa sul pavimento e svariate bottiglie e buste sul tavolino.
-Cos’è tutta questa roba?- domandò confuso –Stai aprendo un negozio di alimentari?-
-Per tua informazione, questa “roba” sarà il tuo kit di sopravvivenza: abbiamo sciroppo per la tosse, aspirina e altre medicine. Nelle buste invece ci sono scatole di fazzoletti, una borsa  per l’acqua calda, pastiglie per la gola e qualche dolce per quando ti sentirai meglio. Mentre nella borsa- si avvicinò a questa e ne tirò fuori un paio di DVD –I tuoi film preferiti, la maggior parte della Disney: so quanto ne sei ossessionato-
Ci aveva messo una buona oretta per prendere tutto, ma lo sguardo adorante di Blaine lo ripagò di tutta la fatica.
-Come ho fatto a meritarti?- chiese il riccioluto teneramente e Kurt dovette veramente sforzarsi per non saltargli addosso in quel preciso istante. Optò invece per una carezza sulla guancia e un sorriso a trentadue denti .
-Ti ho fermato sulle scale, mi hai preso per mano e mi hai dedicato “Teenage Dream”. E non provare a negarlo: ho molte prove a mio favore-
-Ad esempio?- lo stuzzicò con un ghigno
-Lo stesso sguardo da pesce lesso che hai in questo momento-
Blaine trattenne una risata e affondò la faccia nel cuscino –Molto spiritoso, Hummel. Sul serio-
Kurt invece scoppiò a ridere e prese in mano un thermos e un piatto tondo
-Che ne dici di una bella zuppa calda come trattato di pace?-
Con un cenno un po’ troppo entusiasta del suo fidanzato, gli consegnò su un vassoietto la minestra bollente insieme a qualche crostino.
-Stavi preparando questa in cucina?- domandò Blaine mentre si sistemava meglio sullo schienale del letto.
-Ero venuto a controllarti e dormivi così beatamente che era un peccato svegliarti. Quindi ho deciso di preparati qualcosa, ma non trovavo le pentole-
-Certo, come ninja sei un disa… Hai messo la pasta a forma di letterine?- esclamò esaltato, iniziando a giocare subito con il cibo.
-Blaine, hai cinque anni o cosa?- lo sgridò Kurt semiserio –Devi mangiare, non giocare-
-Un momento, ho quasi fatto!-
E il controtenore non poteva resistere alla vista del suo fidanzato così concentrato a comporre chissà cosa e gli accarezzò dolcemente i capelli.
-Finito!- strepitò con pura soddisfazione.
L’altro guardò curioso prima lui e poi la zuppa dove galleggiavano fiere tre parole.
-Ti amo Kat?- chiese scettico –Blaine, sei ritornato alla fase etero? Perché tesoro, avere così tanti papillon multicolori…-
-L’avevo scritto giusto!- si lamentò il riccioluto come un bambino –Si sono spostate da sole!-
Kurt alzò gli occhi al cielo –E’ il pensiero che conta-

-No!- ripeté Blaine allontanandosi dal suo ragazzo.
-Sì invece!-
-No!
-Blaine, hai 17 anni! Comportati da uomo!-
-No, no, no, no e NO!-
Era da mezz’ora che andava avanti quella tiritera e la pazienza del controtenore stava davvero giungendo al limite.
-Amore…- provò, questa volta con voce più calma e smielata –Andiamo, è solo uno sciroppo. Vedrai che dopo starai meglio-
-Col cavolo! Sa di gomma masticata e poi sputata a terra e poi rimasticata e buttata di nuovo a terra!-
Kurt rabbrividì al solo pensiero –Punto primo: quello che hai detto è del tutto non igienico. Punto secondo: smettila di fare il bambino e prendi questo maledetto sciroppo!-
Ma Blaine imperterrito non cedette, serrando le labbra.
-D’accordo, non mi lasci altra scelta!- Posò il bicchierino con la medicina e dalla sacca magica, che Blaine chiamò “La borsa di scorta di Mary Poppins” , tirò fuori un pacco di dolcetti. Precisamente di Red Vines.
A quella vista, gli occhi si illuminarono come due fari nella notte: poco mancava che si mettesse in ginocchio a venerarli.
-Te ne do una se prendi lo sciroppo?-
-Cinque-
-Una-
-Quattro-
-Una-
-Tre-
-Una-
-Due-
-Va bene! Due stupide liquirizie per lo sciroppo!-
E con grande coraggio, Blaine ingoiò il liquido rossastro, storcendo il naso per il disgusto, mentre Kurt, con un sorriso soddisfatto sulle labbra, gli baciò una guancia.
–Bravo il mio bambino- sussurrò amorevolmente e gli offrì la ricompensa stabilita –Era così difficile?-
Il moro addentò un pezzo di liquirizia e annuì convinto.

Il pomeriggio passò in fretta: Blaine dopo pranzo dormì per un bel po’, mentre Kurt, dopo aver convinto un ostico Burt a restare per prendersi cura del povero malato, si dedicava a un faticoso saggio di Storia, ogni tanto buttando un occhio alla figura dormiente del suo fidanzato.
-Mmhh…- lo sentì borbottare all’improvviso –Sai che osservare il sonno di una persona è cosa inquietante-
L’altro sorrise –Eppure in Twilight è così romantico-
-Vuoi paragonarti a un vampiro scintillante? Cavolo, prima da Tassorosso a vampiro con i brillanti: un grande successo-
Chiuse il computer portatile con uno scatto e si accostò lentamente al suo paziente, con la mano che gravitò subito sulla zazzera di riccioli neri
-Che ne dici di film e coccole?- propose il controtenore –La Sirenetta? Uno dei tuoi preferiti, no?-
Il viso di Blaine si aprì in uno splendido sorriso –Suona più che bene-
-D’accordo, torno subito- lo avvertì baciandolo sulla fronte –Mi cambio, metto il film e sono da te-
Sì cambiò in fretta con dei pantaloni della tuta, portati da casa per ogni evenienza, e optò per una vecchia felpa della Dalton di Blaine, assaporandone il profumo di colonia del proprio ragazzo, che quando lo vide rientrare quasi sgranò gli occhi per la sorpresa.
-Sei bellissimo- confessò con adorazione il riccioluto mentre l’altro arrossì leggermente e, una volta messo il film, si stese sotto le coperte insieme a Blaine che si rannicchiò subito verso di lui.
-E tu sei passato da supereroe a koala gigante- scherzò posandogli un secondo bacio sulla fronte, non potendo resistere a un minimo contatto d’affetto –Come ti senti?-
-Molto meglio da quando ci sei tu- rispose con estrema sincerità, accoccolandosi meglio sul petto del ragazzo.
-E’ la mia ricetta per guarire: un paio di medicine, un po’ di zuppa, qualche film e tante coccole-
spiegò Kurt avvolgendolo in uno stretto abbraccio.
-E rischi di ammalarti solo per me? Questo è amore- mormorò assonnato il riccioluto
-Ho un sistema immunitario di ferro-
-Se lo dici te, tesoro-
-E poi, farei di tutto per te, amore mio-
–Ti amo, Kurt-
Posò un altro bacio tra i capelli scuri –Ti amo anch’io-

I raggi del sole invasero la camera, svegliando così il suo proprietario.
Blaine aprì gli occhi con un lamento e ringraziò mentalmente che fosse sabato.
“Un altro paio d’ore di sonno” pensò soddisfatto fino a quando notò un altro corpo accanto a lui e tutto gli ritorno in mente: la febbre, il caos, Kurt.
Sorrise tra se e guardò il suo ragazzo dormire profondamente, bello più che mai alla luce del sole.
-E adesso chi sarebbe inquietante?- chiese una voce rauca che lo risvegliò da quella meravigliosa trance.
-Buon giorno anche a te, raggio di sole- lo salutò con un bacio all’angolo della bocca e un sorriso sornione.
Kurt si stropicciò gli occhi -Come stai stamattina?-
-Molto meglio- rispose sollevato. Poi guardò il suo fidanzato –Amore, non hai una bella cera-
Per tutta risposta, il controtenore sollevò il piumino e sì coprì il volto.
-Mi sono ammalato- mugugnò con uno sbuffo.
Blaine scoppiò a ridere e si adagiò delicatamente sull’altro –Non ho sentito bene: il piumino interferisce con la comunicazione-
Kurt fece come detto, mostrando la faccia arrossata e gli occhi stanchi –Sono malato. E per colpa tua-
Il moro gli accarezzò la guancia con due dita –Povero il mio amore. Ma non ti preoccupare: conosco un’ottima cura- Appoggiò entrambi le mani al viso del più grande
 –Un paio di medicine- Gli baciò la guancia sinistra
-Un po’ di zuppa- gli baciò l’altra guancia.
-Qualche film- strofinò la punta del naso contro la sua.
-E tante, tante, tante coccole- aggiunse infine con un bacio sulle morbide labbra del ragazzo.
-Così finirai per ammalarti di nuovo- mormorò nel bacio Kurt, anche se riluttante a terminare quel contatto così dolce.
-Amore mio- rispose Blaine allontanandosi di poco dal viso dell’altro -Farei di tutto per te-



Note dell'autrice: 
Salve a tutte. Ok, diciamo che sto morendo per il nervosismo per la mia prima fan fiction. O meglio la prima fan fiction su Glee.
Perchè su Kurt e Blaine? Perchè insieme alla Disney, all'amore dei miei genitori, hanno elevato i miei standard sull'amore 

Perchè sono LA coppia, quella coppia che va contro il mondo intero, che fanno commuovere (andiamo chi non si è emoziato per
 quel bacio tanto atteso?), ma soprattutto che insegnano che l'amore e i sogni non hanno veramente limiti.

Comunque, questa Fanfiction è nata durante una lezione noiosa di Anatomia e un qualche esercizio di Matematica: ho sempre voluto cimentarmi in questa impresa, soprattutto perchè adoro sick!Blaine, trovandolo adorabilmente adorabile. E comunque la maggior parte di questo è tratto da storie vere (eccetto la storia del "ladro): la pastina con le lettere è fantastica, ci giocai così tanto da far freddare la minestra e per quanto riguarda lo sciroppo, ne ho un'avversione matta, come con tutte le medicine (e studio Farmacia: come se un veterinario odiasse gli animali).
)
Bene dopo questa "breve" nota spero veramente che mi facciate sapere come si presenta questa storia: accettò tutte le critiche! Sbagliando si impara, no?
Un bacione a tutti :)
Frankie.

  
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