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Autore: Ativana    12/01/2012    0 recensioni
Bella storiella assurda e colorita, nonche' divertente.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il nome Cataclisma comporta l'uso d'un prefisso; vari vegetali in mezzo allo spazio formano uno slietino; un eroe munito di benna non trovera` mai le ragazze, gallinelle! Se tutto questo e` credibile, e quindi schiavi delle consuetudini ( noi ), scriveremo che un antico recipiente fu protagonista di molte fiabe. Succedeva allora che un segno lo lasciava una bastonata soltanto, a differenza di quando alcuni stranieri ottennero un pesante pentolone che incassava cibo senza disturbarlo. Alla base della porta della chiesa veniva talvolta collocato, e questo era un modo di passarsela con un gradevole venticello infernale. Un grande poeta modenese, alla vista del vecchio recipiente un giorno esclamo` - "Avellino e` ancora distante!!?". Dal vasone ne usci` un popolo oppresso con impulsi qualsiasi, e da loro, un sacerdote che venne arrestato sotto l'infondata accusa di aver tentato di ........, e che si era rifiutato di rivelare i nomi di ........, questi dunque disse con la stoffa di un grande sarto francese - "Chi e`". Il poeta, ammesso che lo fosse, mostro` al sacerdote una pietra, e nel pronunciare distintamente il suo nome, la scaglio` su due o tre illusioni del popolo; loro esperti nel mestiere, vivevano come gli uomini in voga, graziosi e simpatici, tali da formare liete brigate, ma quando videro alcune loro speranze svanire estrassero degli "Ammettiamo pure", insieme a dei "Ottenuti con gran fatica", e salparono per Avellino pronti a distruggerla. Il poeta apprendeva cogl'occhi ogni loro mossa, dato che poco prima fu incatenato al recipiente che ora conteneva caratteristici chicchi d'uva e un manuale su come radere il vello piu` in la`. Vero che il recipiente era enorme, ma con i giusti requisiti si sarebbe potuto essere capaci di smuoverlo, e il poeta vantava i propri. Un magnifico lavoro zeppo di difficolta` aspettava al poeta che aveva la sua tecnica; traccio` una linea geometrica a briscola, cosi` come capitava, e incise quattro punti sul recipiente. Dopo lo indosso` al dito come pietra preziosa, ma qualcosa lo stava mordendo; era un topo che rosicchiava un settore della caviglia dell'uomo. Simile ad una sola fila di denti, il poeta si appoggio` a due angoli di un tavolo e si interesso` di costruzioni. Il topo non abituato a certe peripezie, incasso` una sperticata promulgata da un ammasso di monete di tutti i tipi. Il poeta senti` il bisogno di riposarsi, e nel mentre passava il tempo a domandarsi il perche` non usasse mai il pettine; l'espressione di tale riguardo lo spinse ad aprire un'investigazione vivace e premeditata. Tolto il recipiente dal "medio", lo nutri` scortesemente d'uva, per poi farlo cadere da una moltitudine innumerevole di scalini che facevano perno sulla moda del momento e sulla testa dura di uno zuccone. Pieno di pretese, nel collo e nei polsi conservava alcune memorie ( nessuna esclusa ), e una sete tormentosa accese un segnale disperato sul volto del poeta. Gli avanzi del recipiente intanto attendevano senza nessuna novita`, un po` di attenzione forse! L'uomo malato di poesia a quel punto si senti` un vero manigoldo, e penso` di unirsi a scopo di difesa ai cittadini d'Avellino. L'unica sua paura era di dover farsi male in caso di un urto frontale; questo pensiero non ebbe alcun valore quando una radice dell'orto gli confido` in versi come poteva fare. Il poeta meta` smarrito e meta` spettacolare, riparo` con l'ago il recipiente e a lavoro ultimato copri` la sua apertura con lo sportello della lavatrice. Consapevole e ben informato del rischio che lo attendeva, il poeta chiuso nel recipiente si getto` su di un sentiero montano in salita, ed un'accanita ostinazione lo fece giungere in cima dove scoppio` in lacrime dalla contentezza. Ai lati della citta' intanto, assolutamente fermo, c'era un'orribile bebe` che trainava arnesi nuovi profumati; questi era coadiuvato da un grosso ortaggio che rappresentava un segreto politico. Accorciato dalla paura, il poeta abbandono` il recipiente e prenoto` un auto potentissima la quale tenuta di strada era molto preoccupante. Questo mezzo lo porto` fuori pericolo per un po`, e cioe` in quel luogo dove se sono perfetti, spaccano il minuto; ed e` proprio li` che il tenore di vita del poeta ` un vuoto interno, subentrando cosi` un'indisposizione improvvisa, coltivata per forza in seguito al successo strepitoso di quel recipiente che porto` sempre con se`. "Indubbiamente e` l'elettrodomestico piu` utile che ho in casa", disse un giorno il poeta.
  
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