Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: VioletLoveReid    12/01/2012    4 recensioni
Ok, so è che il 12 Gennaio e che Natale è già finito ma chissenefrega ho voluto pubblicare un qualcosa di natalizio su di loro..Riguarda gli scambi di regali! E..suspence!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Vi consiglio di leggere ascoltanto "Breathe", cantata dal cast di grey's anatomy!

Galeotto fu quel regalo.

 

Richard.

 
Era la vigilia di Natale, una deprimente vigilia a dire il vero.
Alexis era a Stanford, dal suo Ashley, mia madre era alla sua scuola di teatro per l’ultima lezione dell’anno e sarebbe rientrata quasi sicuramente alle 2 di questa notte.
E io? Solo, abbandonato a me stesso e alle mie riflessioni autodistruttive. Era stata una giornata particolarmente brutta.
Avevo litigato con Kate quella mattina, una delle discussioni più brutte che abbiamo mai avuto.. per cosa poi? Ah, si era offesa perché l’avevo invitata a cena da me per Natale. Mi aveva urlato addosso che avevo la presunzione di invitarla perché la credevo una persona sola. Che credevo che non avesse una famiglia unita, piuttosto che un fidanzato che l’amava da impazzire.
Vai a capirla, ci ero rimasto davvero male. Un semplice “No grazie” sarebbe stato sufficiente.
Mi mancava.
E quando non mi mancava? Ogni minuti di ogni giorno, anche se ero con lei.. la sentivo distante, segno evidente di problemi nella sua vita.
“Ovviamente sarà colpa di Josh, giuro che se la fa soffrire ancora mezza volta lo torturo” Pensai mentre ascoltato “Breathe” sul mio Ipod.
Buttai l’occhio sull’enorme orologio appeso al muro, segnava mezzanotte e mezza .
Era ufficialmente natale. Che tentazione quella di prendere in mano il telefono e chiamarla per farle gli auguri, ma l’avrei disturbata, era alla festa del distretto quasi sicuramente, con quel bambino.
Al diavolo, uno dei due doveva fare un passo avanti e chiedere scusa e anche se io ero arci convinto di aver ragione e soprattutto di non aver fatto niente di male, decisi che lo avrei fatto io. Subito.
Presi in mano il telefono e notai i 5 messaggi e le oltre 30 chiamate perse.
Tutte sue.
Ricomposi velocemente il numero.
-Ti sei deciso a rispondere, sono venti minuti che provo a chiamarti!- rispose velocemente, alterata quasi come quella mattina.
-Scusa Kate, stavo ascoltando la musica nelle cuffie ad un volume indecente-
-Pensavo che avessi deciso di ignorarmi, ora mi fai la cortesia di aprirmi? Sono davanti alla porta del tuo appartamento da parecchio tempo ed iniziano a farmi male i piedi-
Il cuore mi si riempì di gioia e fece qualche capriola. A grandi falcate raggiunsi la porta ed aprii.
Eccola, la mia Kate.
Le sorrisi dolcemente, e sentii qualcosa sciogliersi dentro di me, come se fosse stato un cuore di cioccolata calda che mi scorreva nelle vene.
Anche lei sorrise, con gli occhi gonfi e i capelli scompigliati.
-Hai pianto Kate?- le chiesi preoccupato.
-Solo un po’- commento lei facendo un sorriso sgembo e alzando le spalle.
Quasi la trascinai dentro e la attenagliai in un abbraccio, annusando il profumo dei suoi capelli sempre così soffici e vaporosi.
Non aggiungemmo parola a quell’abbraccio, ci limitammo a stringerci per secondi che sembravano secoli. Lasciai andare la presa, per permetterle di allontanarsi se avesse voluto e raccontarmi cosa era successo.
-Sta..stamattina- iniziò lei tra un singhiozzo e l’altro – mi sono arrabbiata tanto perché ieri io e Josh ci siamo mollati. Ho pensato che la tua fosse una brutta battuta, sai “Hey ragazza solitaria che ne dici di venire a cenare da me a Natale?”-
-Non ne avevo idea, scusami davvero-
-No, è colpa mia, solo che non pensavo che Josh potesse mancarmi..-
-E si può sapere perché quel pazzo ti ha mollata?-
-Vedi..Rick..l’ho lasciato io, ma ciò non vuol dire che sia stato meno doloroso-
-Non lo metto in dubbio, ma mi suona strano. Non eri innamorata di quel tizio?-
-Non credo proprio, sono cambiate molte cose dopo lo sparo. Ho capito tante cose. Comunque non voglio più parlarne. Sono venuta qui per portarti il mio regalo di Natale, che vale anche come scuse per oggi- scherzò allungando il braccio nel quale impugnava una bottiglia di Champagne.
-Kate, non dovevi davvero- le diedi un delicato bacio sulla guancia.
-Vado a prendere il tuo, è in camera. Ci metto un secondo-
Mi voltai senza aspettare ulteriormente. Speravo davvero che quella collana le piacesse, le sarebbe stata un’ incanto. Blu, che si intonava perfettamente alla sua pelle setosa, che risaltava il suo collo magro e lungo. Era il regalo perfetto, ma si sa che Kate ha gusti un po’ particolari.
Quando rientrai nel soggiorno mi trovai disorientato.
Si era tolta la giacca, ma non riuscivo a vedere cose indossava perché aveva soffuso le luci. Aveva aperto la bottiglie e ne aveva versato il contenuto in due flûte e si era accomodata sul divano.
-Eccomi, Kate-
-Eccoti- sussurrò mentre mi sedevo di fianco a lei.
-Brindiamo a pace fatta, e ad un magico Natale- disse con voce quasi.. provocante.
Dopo che i bicchieri si sfiorarono, bevemmo tutto in un sorso.
-Il tuo regalo- le porsi la scatola rettangolare non incartata e lei la aprì.
-E’ bellissima- commentò sfiorando la collana – Ma non è proprio quello che avevo in mente-
Cazzo, ecco. Sono un cretino, dovevo comprarle un libro o che ne so io ma non quella collana. Era completamente sbagliata.
-Scusami, la riporterò indietro se non ti piace-
-No..Rick. Non hai capito- rise maliziosa e poi si avvicinò pericolosamente al mio orecchio sinistro.
-Ho detto che non è quello che avevo in mente, ma la collana è stupenda e la accetto volentieri-
Quel sussurro e quella vicinanza svegliarono il mio istinto animale, se non si fosse allontana a breve le sarei saltato addosso senza tanti complimenti.
-E.. cos’è che avevi in mente?- Giocai sporco anche io soffiandole sul collo, sua zona estremamente sensibile.
-Beh.. la bottiglia di vino, il vestito improbabile che indosso.. io che piombo qui a mezzanotte passata. Per essere uno scrittore, di fantasia ne hai davvero poca- si alzò avvicinandosi alla giacca.
-Hai sempre frenato la mia immaginazione, Detective. Perché io in questo momento di immaginazione ne avrei fin troppa ma.. facciamo il tuo gioco : parla chiaro-
La misi alla strette, sapevo che non le piaceva esporsi troppo in queste “faccende interpersonali”. Lei non chiedeva, lei non correva dietro a nessuno e manco si proponeva. In quattro anni che la conoscevo avevo imparato che Kate Beckett era la donna più timida in assoluto in fatto di sesso. Non ne parlava, quando le si facevano battutine soft si colorava di un bordeaux acceso.
Ma ora volevo farle fare quel passo, volevo che lo dicesse.
Boccheggiava visibilmente anche a luce quasi spenta.
-Avanti..Katie, dillo-
Passò un’altra manciata di secondi e poi lei ruppe il silenzio riavvicinandosi a me.
-Ah- sbottò – va bene. Voglio te per Natale. Voglio TE- si passò una mano tra i capelli evidentemente in imbarazzo.
Per quanto tempo lo avevo sognato quel momento? Troppo probabilmente.
Mi avvicinai a lei sorridendole con il cuore per quelle parole.
-Allora.. se proprio mi vuoi..- le fasciai i fianchi con le mani – va bene, ma se non sei sicura di volermi davvero, e non intendo per una notte e basta, allora ritira tutto-
-Io ti voglio davvero, e non ci penso nemmeno a lasciarti andare dopo questa sera. Sei mio-
Non ci pensò due volte a darmi questa risposta e dopo poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Il suo intenso sapore di ciliegia, dovuto al burrocacao, mi inebriò quasi facendomi barcollare.
Le sue labbra morbide aderivano perfettamente alle mie e le nostre lingue sembravano avere una sintonia perfetta.
La strinsi a me più forte che potevo, non volevo scappasse via o si vaporizzasse come in un sogno ad occhi aperti.
Lei era li, le nostre lingue danzavano davvero, e quello era il momento più bello della mia vita amorosa. Finalmente avevo lei.
 

Kate


Avevo lasciato Josh perché ormai avevo capito che non potevo amarlo completamente, perché amavo anche Richard. Non era un sentimento nato dal nulla..era quel “qualcosa” che sentivo dentro da un po’ di tempo, a cui non avevo mai saputo dare un nome se non in quegli ultimi mesi. Era maturato, era cresciuto, ed ora non potevo più contenerlo da sola. Avevo bisogno che lui lo dividesse con me, sapevo che lui mi amava da quel giorno in cui mi avevano sparato ma pensavo fosse stato istintivo dirmelo in quel momento. Ma dopo quelle brutte settimane lui non si era tirato indietro, ma anzi: aveva continuamente dimostrato il suo amore ed affetto nei miei confronti, proteggendomi persino da me stessa. No, non amavo Josh ma senza di lui mi sentivo sola. Ecco perché la scenata di quella mattina, anche se non aveva senso. Ma..avevo perso la testa.
Richard mi stringeva mentre ci baciavamo quasi a volerci fondere insieme, non respiravo ma a me stava bene così.
-Kate, ora ti arrabbierai, lo so-
-Oh Castle che c’è ora?- girai gli occhi al cielo pensando che infrangesse quel mio sentimento o che rovinasse il momento.
- Non guardarmi così, ti prego gli occhi da cucciolone no!-
-Se proprio devi dire questa cosa, dilla-
Sentivo in me salire la tensione, sapevo che non sarebbe stata una cosa bella.
-Non voglio che con te sia uguale a tutte le altre, voglio fare le cose per bene perché io ti amo. Quindi se vuoi puoi rimanere qui questa notte, la passeremo a baciarci e a coccolarci se vuoi..ma sappi che non ci sarà niente di più. Ti prego non ti arrabbiare, ci tengo davvero-
Quella era assolutamente la cosa più dolce che qualcuno mi avesse mai detto.
-Ma certo che non mi arrabbio, my love-
-Che strane queste parole dette da te-
-Suonano strane anche per me, credimi!-
Ridemmo di gusto entrambe mentre ancora mi abbracciava.
-Comunque, è la cosa più dolce che un uomo possa dire ad una donna-
-Allora me la appunto per il prossimo libro. Rook ha bisogno di una frase ad effetto per conquistare definitivamente Nikki-
-Senti Rook, non potresti concentrarti su Kate piuttosto che su Nikki ? Vorrei ricordarti che non sopporto l’attrice che mi interpreta-
-Giusto principessa, hai fame?-
-Un po’ lo ammetto- dalla tensione non avevo mangiato per quasi due giorni interi ed era ora di ricaricarmi di cibo vero e non di caramelle.
Mi prese in braccio come se fossi una piuma e andammo in cucina.
Pandoro. Come potevo sperare un inizio migliore per questo natale?
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: VioletLoveReid