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Autore: BloodyMoon    28/08/2006    12 recensioni
Un piccolo Harry. Un piccolo Draco. Un piccolo ma importante primo incontro, che sarà, però, ben presto dimenticato...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Glu glu…
Note: Ok, so che il tema di Harry e Draco che si incontrano da piccoli è stato usato e riusato, ma l’idea mi è venuta così, mentre ero in vacanza, e non potevo non scriverla… ^^;; Va bene, non ho neanche riletto, e l’ho scritta in dieci minuti… ma spero vi piaccia!! *-* Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va, mi farebbe molto piacere! ;)


«Zia, zia!!» richiamò il piccolo bambino, dai capelli neri e i grandi occhioni innocenti di un verde intenso.
La piccola “famiglia” era appena arrivata ad un bar, dopo una passeggiata, in cui i “mirabili coniugi Petunia e Vernon” si erano dovuti portare dietro anche il loro “spregevole e strambo nipote” – che era una specie di figliastro, praticamente –, e a nulla erano valse le lamentele del figlio Dudley, dato che non avevano trovato nessuna soluzione alternativa.
«Che cosa vuoi, Harry?!» chiese acida la donna, sempre tenendo il figlio paffuto per mano, parlando come se in realtà non le interessasse sapere cosa in realtà interessava al nipote, e non rivolgendogli nemmeno un’occhiata.
«Mi prendi una glu glu?» chiese il piccolo ed esile bambino, fissando i grandi occhi verdi in quelli indifferenti della zia. La signora Dursley gli rivolse un’occhiata piena di disprezzo.
«Ora noi entriamo in questo bar – il mio Diddino amoruccio ha tanta fame, non è vero? –… Quando finalmente saprai esprimerti, forse potremmo anche accontentarti…» disse, mentre il marito Vernon annuiva veementemente, con espressione concorde. La famiglia Dursley entrò nel locale, lasciando il bambino solo, fuori.
Il piccolo si sedette ad uno dei tavoli fuori, su un alto sgabello, le gambe che penzolavano senza toccare terra, cercando come sempre di rendersi invisibile e non farsi notare, mentre, in quello stesso momento, un bambino della sua età usciva correndo da una via.
Harry – così si chiamava il piccolo sfortunato che doveva vivere con quella famiglia terribile – cercava di leggere ciò che il cartellone diceva, incespicando lettera dopo lettera, non sapendo come si chiamasse davvero la sua “glu glu”, e non si accorse dell’altro bambino, finché egli non parlo, incerto.
«Si chiama Coca Cola…» disse il piccolo biondino, leggendo, e lanciandogli un’occhiata curiosa; era rimasto a fissare il bambino dai capelli neri per almeno qualche minuto, vedendolo lì da solo. Solo. Proprio come lui.
Harry si voltò verso di lui, e gli occhi verdi si scontrarono con quelli grigi e profondi dell’altro, mentre un sorriso raggiante gli nasceva sulle labbra. Scese da quello sgabello così grande per lui e si rivolse al bimbo.
«Grazie! Io sono Harry, e tu?» disse, avvicinandosi.
«Draco.» rispose semplicemente il biondino, con fare solenne, mostrandosi orgoglioso come gli avevano insegnato.
Sembrava non aver fatto caso più di tanto a come apparivano diversi: l’uno – Harry – aveva vestiti smessi e troppo grandi per lui, i capelli scompigliati; l’altro – Draco medesimo – portava abiti eleganti e i capelli color dell’oro erano tenuti ordinatamente.
«Allora grazie, Draco.» disse Harry dolcemente, con tono sincero. Poi posò un piccolo e timido bacio sulla guancia del nuovo amico, per poi correre dentro al bar, chiamando a gran voce il nome di sua zia e di suo zio.
Draco rimase pietrificato per qualche minuto, almeno finché quella che sembrava la madre non gli corse incontro.
«Draco, tesoro mio, quante volte ti ho detto di non venire nelle strade Gabbane?! Mi sono così spaventata quando non ti ho più visto! Vieni, ora andiamo a casa…» diceva la donna bionda, ma il piccolo non l’ascoltava, troppo preso a ripensare ad Harry e al suo gesto affettuoso, senza sapere che anni dopo avrebbe dimenticato quell’avvenimento, e avrebbe odiato almeno in apparenza quello che era stato il suo primo “amico…


  
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