-il mio diciannovesimo compleanno, 
il migliore.   

Sono passati quattro anni da quando io e lei abbiamo perso contatti. 

Lei è a vivere la sua felice vita a New York, mentre io sono qui a Londra, a deprimermi. 
 

E' il mio diciannovesimo compleanno, ma ciò non cambia. 

L'età è un fottutissimo numero, non mi importa più se ho diciannove anni. Non mi importa più ciò che capita nella mia vita. Non più da quando lei non c'è più. 

Ho cominciato a fumare, a usare le ragazze, ad avere la peggior reputazione, che gli sfigati lo chiamerebbero sogno. 

Sono peggiorato, tutto questo da quando lei è sparita. Non mi aveva avvisato, neanche una lettera, neanche una telefonata. L'ho saputo da mia madre. 

Adesso mi trovo nel 'nostro' nascondiglio, quello lì che lo abbiamo costruito io e lei. 

Qui abbiamo dato il nostro primo bacio, qui abbiamo fatto la nostra prima volta, qui ne abbiamo combinate a tutti i colori, ma eravamo solo io e lei. 
 

Solo io e lei. 

Quanto la vorrei accanto a me, a stringerla tra le mie braccia per paura di farla scappare, ad annusare i suoi bellissimi capelli biondi come il miele. 

Sono innamorato di lei. 

Dipendo da lei. 

E l'idea di averla persa, fa male. E' come se qualcuno ti infilasse un coltello nella pelle, dove sta il cuore. Mi sento così. 

Ad interrompere i miei pensieri fu lo squillo del cellulare. Era Louis, uno dei miei migliori amici. 

Se non fosse stato per i miei quattro migliori amici, a quest'ora sarei uno zombie. 

E' grazie a Louis e il suo di essere un vero amico. 

E' grazie ad Harry e il suo di essere dolce.

E' grazie a Liam e il suo di essere protettivo. 

E' grazie a Niall e la sua risata. 

Ma manca lei, Alexandra. Odia il suo nome, si faceva chiamare Alex. I suoi capelli erano sempre raccolti in una disordinata treccia, i suoi occhi erano di color azzurro come il mare. Le sue guance erano rosee, la facevano una ragazza stupenda. Lei diceva di non essere bella, ma lei era la cosa più bella che abbia mai visto. Manca lei, e il suo amore che mi faceva sentire il ragazzo più felice del mondo. 

 

-Pronto, Louis?- decisi di non farlo aspettare. conoscendolo, si sarebbe preoccupato e mi avrebbe messo in punizione facendomi mangiare le carote. Le odiavo. 

-Finalmente ci degni di una tua risposta. Stasera a casa mia, e non esigo un no.- non mi diede il tempo di controbbattere che aveva attaccato il telefono. 

Maledetto Louis. Non si poteva dire neanche no. 

Decisi di uscire dalla nostra casetta costruita sull'albero, presi le chiavi e andai in macchina per poi dirigermi a casa Tomlinson.

Non volevo andarci, avrei visto Liam e Danielle sbaciucchiarsi. E ciò mi faceva male, mi ricordava tanto la mia Alex.

La mia Alex. Volevo che fosse così.

 

Bussai e mi aprii Louis. Era tutto buio. 

-Ma che cazz..- non feci in tempo di finire la frase che accesero le luci e urlarono tutti 'sorpresa'

Sorrisi a vedere tutto quello, i miei amici erano i migliori. 

-Ehm, girati- mi disse Harry con un sorriso a tremilacinquantaquattro. Mi girai confuso e vidi davanti a me la ragazza dei miei sogni.

Alex.

Era davanti a me.

Sentii il mio cuore battere all'impazzita. Sembrava che uscisse dal petto. 

Aveva il suo solito sorriso, quello innocente. Era bellissima, e lei non lo sapeva. 

Era rimasta così come mi aveva lasciato, aveva la sua solita treccia, le sue solite amate magliette un pò larghe, e i jeans semplici. 

Era uguale, solamente più cresciuta. 

-Alex- riuscii a dire solo questo. Era come un sussurro, avevo paura di rovinare l'atmosfera. Avevo paura che fosse solamente uno stupido sogno. 

-Alex!- urlai e corsi verso di lei. La presi in braccio, non pesava molto, e d'istinto la baciai. 

La baciai come non ho mai fatto con nessun'altra. Solo come ho fatto con lei. 

La baciai con il cuore che rischiava di uscire dal petto, la baciai regalandole tutto l'amore che avevo in corpo.

La misi per terra e la strinsi tra le mie braccia, per paura di perderla di nuovo. 
Finalmente ero completo, felice.
La guardai, le accarezzai la guancia e le sussurrai -ti amo Alex-
Mi sorrise, a quel sorriso potevo benissimo svenire, e sussurrò -anche io, Zayn. Buon diciannovesimo compleanno.- 
E ci baciammo di nuovo, questa volta partirono gli applausi, le urla. 
Ma le sentivo lontane, eravamo solo io e lei in quello spazio e il resto l'avevo dimenticato. 
 

Il mio miglior compleanno di sempre. 
 

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myspace:
non so come mi sia venuta in mente questa one-shot.
ma se devo dire la verità, 
mi piace. 
sono da ricovero, 
non dico mai 'mi piace' alle cose fatte da me. 
di solito penso sempe al negativo. 
vabbè, c'è sempre una prima volta, giusto?
ma quanto sono saggia, non sono io. 
spero che vi piaccia, 
lo spero con tutto il mio cuore. 

-cristiana
on twitter - @harrotsxox



auguri di nuovo, Malik