«Lily, ti prego, vai!» James, oramai, rasentava l'esaurimento nervoso.
Non c'era tempo per i capricci, ma lei sembrava non rendersene conto.
O, forse, se ne rendeva conto, anche fin troppo.
«James, no!» sibilò ella, allontanando le sue mani dalle sua braccia.
Lo scatto improvviso e la mancanza di pressione, che James esercitava per spingerla all'interno del nascondiglio improvvisato, la portarono a perdere l'equilibrio.
James, preventivo, la prese al volo, stringendola forte.
«Lily, ti prego» provò, nuovamente.
Lily vide nei suoi occhi castani una miriade di emozione e rimase schiacciata dal loro peso, tanto da ritrovarsi a boccheggiare, momentaneamente.
«No, James. Non ti lascerò morire» disse, il tono spaventato come non mai, la voce spezzata sull'ultima parola.
«Non credo tu abbia scelta» sorrise, prima di posarle un bacio sulle labbra.
Poi, poco gentilmente, la spinse nella Shrieking* chiudendo la porta con l'Alohomora.
Lily era ancora troppo sconvolta, per capire ciò che veramente era successo.
Ciò che veramente suo marito aveva osato fare.
«Avada Kedavra!» la maledizione ebbe il potere di risvegliarla e, in quel momento, non le importò un bel niente di quello che aveva fatto James.
Perché aveva appena avuto un flash in cui lui era steso per terra, gli occhiali storti e gli occhi rivoltati all'indietro.
«Al diavolo! Non ho bisogno di essere protetta come una tazza di porcellana» si disse, prima di sfondare la porta di legno con una spallata.
Schivando ogni tipo di maledizione si avvicinò a James, sfilandogli la sua bacchetta non appena fu abbastanza vicino.
«Sei... Protego!... veramente... Expelliarmus!... impossibile. Hai un bambino... » esclamò James, quando si rese conto della sua presenza.
«Sta zitto... Elettro!... e concentrati... Incarcerus!... vedrai dopo... Impedimenta!... come ti combino» James inghiottì saliva, a disagio. Sapeva di dover prendere sul serio le parole di sua moglie.
Forse non era stata una buona idea rinchiuderla lì dentro.
Forse sarebbe stato meglio morire per mano di un Death Eaters**.

Rimasero così, schiena contro schiena, a coprirsi le spalle, finché non arrivò l'Order***.
Chissà perché James non ne fu poi così felice.