La luce del sole filtrò nella stanza, e Nasuada avvertì una strana sensazione di calore che da qualche tempo le era estranea.

Si girò su di un fianco, e sotto di lei non percepì la fredda consistenza del marmo, bensì un morbido e caldo materasso. Stupita si mise a sedere di scatto, e si guardò intorno estraniata; la stanza in cui si trovava in quel momento non era di certo la sua cella!

Rabbrividì, la fresca brezza mattutina proveniente dalla finestra aperta le solleticava la pelle, e la camiciola di seta che indossava non la riscaldava a sufficienza. Strinse braccia e gambe attorno al petto, e nel farlo urtò involontariamente qualcosa, o meglio, qualcuno che era al suo fianco e, spaventata, si ritrasse.

Accanto a lei c’era Murtagh.

I lunghi ricci scuri ricadevano scomposti intorno al suo viso, e Nasuada si ritrovò a pensare che sì, il Cavaliere era molto bello.

Stupita si fermò a fissarlo per alcuni minuti, fino a quando il braccio di Murtagh non cominciò a muoversi, e non appena si accorse che il corpo della ragazza non era di fianco a lui, il suo volto assunse un’espressione lievemente perplessa.
Murtagh aprì gli occhi, si scostò i ricci dal viso, la vide e le sorrise felice.

“Buongiorno”

Buongiorno … lo era davvero?

Nasuada non sapeva cosa pensare, era la realtà quella che la circondava, oppure si trattava di un altro subdolo scherzo di Galbatorix?

Vittima di quei pensieri non si accorse che il ragazzo le si era fatto più vicino.

“C’è qualcosa che non va?” chiese preoccupato, “un altro incubo?”

Nasuada aprì la bocca per rispondere, poi la richiuse. Si voltò verso la finestra, e rispose “… nessun incubo … solo … solo un po’ di freddo…” voleva domandargli qualcosa riguardo la guerra, Galbatorix, i Varden, Eragon e …

… e si ritrovò stretta al corpo cado di Murtagh. Poteva sentire il suo cuore battere, e percepiva il suo respiro sulla pelle.

Chiuse gli occhi, tentando di rimanere concentrata.

Non poteva distrarsi.

Non poteva cadere nella trappola del re proprio ora.

Non poteva … non poteva, però …

“Va meglio ora?” le chiese il suo compagno, guardandola un po’ di sbieco, ma non senza assumere un tono leggermente malizioso “mi piacciono le tue camicie da notte, davvero, ma non credo che tengano molto caldo”.

Detto questo la strinse forte a sé e la baciò.

Nasuada non poteva, non doveva cedere, ma voleva farlo.

Così rispose al bacio.

Perché non concedersi un attimo di tregua?

Perché continuare a soffrire?

Perché non poteva semplicemente ricambiare l’amore di Murtagh?

Perché non poteva vivere in un sogno …

… un sogno …

Fu in quel momento che la regina dei Varden percepì una presenza estranea che tentava di penetrare la sua mente, e ritorno in sé. Interruppe il bacio, chiuse gli occhi, e fu il buio.

Aprì di nuovo gli occhi e si guardò intorno.

La Stanza dell’Oracolo.

Svegliatasi dal bellissimo sogno ripiombò nell’incubo.




Salve a tutti! ^^
Prima di tutto voglio ringraziare coloro che hanno letto la storia! So che non è un capolavoro, avrei voluto scrivere qualcosa di meglio, ma purtroppo non sono molto brava e … il risultato è questo! xD Spero comunque che abbiate apprezzato un po’ la mia fanfic!
Ho cercato di non fare errori di grammatica, e ho provato a rispettare  le personalità dei personaggi, spero di esserci riuscita!
Mi sono sempre fatta dei gran viaggi mentali su possibili visioni create da Galbatorix sulla vita di Murtagh e Nasuada alla tenuta, e beh, mi sono immaginata qualcosa del genere! ^^
Come titolo ho scelto “Buongiorno” perché è la prima cosa che Murtagh dice a Nasuada quando la vede … un po’ stupido forse ..
Un commento sarebbe più che  gradito, per apprezzare, criticare, quello che volete, mi farebbe tanto piacere!
Ancora grazie, Mangialuna.